VAN DEN DRIESSCHE. «Non ho barato»

CICLOCROSS | 31/01/2016 | 19:51
Femke Van den Driessche ha accettato di parlare ieri con Sporza e si difende così dall'accusa di aver corso con una bici truccata: «La bicicletta non era mia, non avrei mai potuto ingannare» ha detto la diciannovenne belga tra le lacrime.
«C'è un errore, è evidente. Dopo la gara mi sono allontanata dai box e solo in un secondo tempo mi hanno detto che c'erano problemi con la mia bici. Non sapevo cosa stesse succedendo, ma quando ho visto quella bici, mi sono accorta subito che non era la mia».
E ancora: «La bici appartiene ad un mio amico, l'ha comprata da me alla fine della stagione, è esattamente uguale alla mia. Questo amico ha fatto un giro sul percorso dei mondiali, poi ha lasciato la bici vicino al nostro camione. i miei meccanici devono aver pensato che fosse la mia, l'hanno pulita e l'hanno portata via».
Poi dice: «Quel ragazzo è venuto più volte ad allenarsi con me o con i miei fratelli, ma non ho mai saputo che avesse un motore nella bici. Non me lo ha mai detto. È stato tutto un equivoco e naturalmente sono scioccata. Mi sento molto male. La mia carriera? Oggi dico che è finita, ma spero che mi sia concessa una seconda possibilità perché non ho mi pensato di ingannare. E non è certo piacevole vedersi accusata per qualcosa che non hai commesso. Mi piace molto andare in bicicletta e amo il mio sport, quindi ora spero che le indagini dell'UCI facciano chiarezza».
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COMMENTI
Poco credibile
1 febbraio 2016 07:54 IngZanatta
La storia raccontata dalla ragazza, comunque mi auguro vengano fatte tutte le indagini del caso. Inoltre sembra difficile che abbia fatto tutto da sola

POVERINA E PATETICA
1 febbraio 2016 11:57 tonifrigo
Poverina perchè basta vedere il padre per capire ...quanto ci tenesse alla carriera della figliola. Patetica perchè chiunque sappia qualcosa di bici capisce che la balla non regge neanche per sogno. E' come se dentro il cofano della 500L ci trovassero il motore di un aereo. Certo, per lavorare su una mutazione del genere bisogna mettere mano alla struttura e questo non è facile, anzi è quasi impossibile, con le bici di oggi, semza rischiare - specie nel ciclocross - che ti si spezzi sotto il sedere. Dunaue io salirei di un gradino e cercherei quale meccanico, anche non ufficiale, potrebbe aver fatto una cosa tanto difficile.

Amico
1 febbraio 2016 13:58 Flop94
Immagino che l\'amico abbia le sue stesse misure.

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