LUTTO | 24/01/2016 | 20:19 E’ morto Mauro Gianneschi, corridore professionista dal 1954 al 1959 con i primi due anni nell’Arbos, uno nella Bottecchia e gli altri da “individuale”. Da dilettante aveva vinto l’importante G.P. Città di Camaiore e aveva rivestito la maglia azzurra al mondiale di LUGANO del 1953 fra i dilettanti. L’anno dell’esordio vinse la tappa del Giro d’Italia da Cesenatico all’Abetone e, da qui, il suo soprannome di “lo scoiattolo dell’Abetone”. Di corporatura minuta ma con buona forza muscolare trovava nella salita il suo terreno ideale senza però disdegnare gli sprint. Fu quarto – primo degli italiani – nella Milano-Sanremo del 1955, preceduto nell’ordine dal belga Germain Derijcke e dai francesi Bernard Gauthier e Jean Bobet.
Era nato a Ponte Buggianese, in provincia di Pistoia, il 3 agosto 1931 e si trasferì poi ad Altopascio. Fruiva di un buon seguito di sostenitori e, nell’ambiente toscano, era affettuosamente soprannominato “la bodda” (è il rospo di palude, o padule, come dicono i toscani) per lo stile, non proprio con canoni estetici classici, in bicicletta. Persona molto attiva e vitale, fino a pochi anni fa dava una mano in pizzeria nei fine-settimana presso I Violi di Cintolese di Monsummano ai quali era legato anche da lunga amicizia per la giovinezza vissuta con Gino Rosellini.
Lo sfortunato Mauro Gianneschi, nella prima serata di giovedì 21 gennaio, era lungo la Strada Romana, in località Chimenti, nel comune di Altopascio, dove risiedeva con la famiglia, quando è stato investito da uno scooter il cui conducente, dopo l’impatto, è scappato senza prestare soccorso. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime ed è deceduto nella notte di sabato all’ospedale Cisanello di Pisa. Alla famiglia sentite condoglianze.
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