PECCIOLI. Prades firma una Sabatini internazionale

PROFESSIONISTI | 08/10/2015 | 16:04
Uno spagnolo, Prades. Un olandese, Lammertink. E un italiano, Finetto. La Coppa Sabatini rivela la sua vocazione internazionale. I tre se la giocano, davanti, nella prevista volata di gruppo in quella salitella di un un chilometro che, a forza di 11 giri, spacca le gambe e lancia alla vittoria. Prades scatta, attacca, guadagna una cinquantina di metri e vince di una bici, Lammertink precede Finetto di neppure una gomma, il resto arriva sbriciolato.

Giovedì di festa e d’estate, giovedì di ulivi e borghi, giovedì di popolo e bici, giovedì di ciclismo. Centonovantotto chilometri da Fabbrica a Peccioli, 106 al via, tre uomini in fuga – il bergamasco Zilioli, il francese Cam e il belga Van Overberghe – acciuffati al terzultimo degli 11 giri del circuito finale di 12,2 chilometri, poi qualche allungo, molto controllo, la Bardiani per Colbrelli, la Mtn-Qhubeka per Sbaragli, la Lampre per Conti, la Southeast per Finetto. Ai 500 metri l’azione decisiva è della Caja Rural, dal gruppo si fionda Conti, ma ai 350 si pianta. Prades lo salta e decolla. La 63° edizione del Gran premio città di Peccioli-Coppa Sabatini – una classica del calendario italiano ma con destino mondiale – lo fa entrare nella storia.

Prades – quest’anno un’altra vittoria in una tappa del Giro del Portogallo - è il ritratto della felicità: “La volata è stata dura ed esplosiva, ma avevo conservato le energie giuste per arrivare al traguardo. Percorso bella, finale a eliminazione, come una grande classica. La dedica è per Cristina: per amore suo abito a Stoccarda, in Germania”.

Lammertink è la dimostrazione dell’onestà: “All’ultimo giro i miei compagni mi sono venuti a prendere in fondo al gruppo e mi hanno riportato davanti. Ho rimontato tutti, non Prades. Che peccato. E’ il mio primo anno da professionista, ho già vinto una tappa al Tour du Limousin, ma questa di oggi sarebbe stata speciale”.

Finetto è un esempio di coraggio: “Non posso nascondere un po’ di amarezza. Un anno fa sono partito troppo presto: secondo dietro Colbrelli. Quest’anno sono partito troppo tardi: terzo. Vorrà dire che il prossimo anno scatterò al momento giusto. Adesso resto concentrato fino a domenica, la mia occasione è sabato, al Giro dell’Emilia. Poi parlerò di contratto per il 2016, molto probabilmente ancora con la Southeast. Da questa stagione mi aspettavo di più: è vero che ho avuto un rendimento costante e sono anche migliorato, ma me ne sono successe di tutti i colori. E a contare sono i risultati”.

Marco Pastonesi

Potete rileggere la cronaca della corsa CLICCANDO QUI.

ORDINE D'ARRIVO

1    Eduard PRADES REVERTE    ESP    CJR    4:48:11
2    Maurits LAMMERTINK    NED    ROP    0
3    Mauro FINETTO    ITA    STH    0
4    Simone PONZI    ITA    STH    0
5    Andrea FEDI    ITA    STH    0
6    Sonny COLBRELLI    ITA    BAR    0
7    Jan BAKELANTS    BEL    ALM    0
8    Leonardo Fabio DUQUE    COL    COL    0
9    Davide REBELLIN    ITA    CCC    0
10    Valerio CONTI    ITA    LAM    0
11    Kristian SBARAGLI    ITA    MTN    0
12    Serge PAUWELS    BEL    MTN    0
13    Franco PELLIZOTTI    ITA    AND    0
14    Huub DUYN    NED    ROP    0
15    Pierre-Roger LATOUR    FRA    ALM    0
16    Miguel Angel RUBIANO CHAVEZ    COL    COL    0
17    Michel KREDER    NED    ROP    0
18    Thomas SPRENGERS    BEL    TSV    0
19    Hubert DUPONT    FRA    ALM    0
20    Jean-Marc BIDEAU    FRA    BSE    0
21    Damiano CUNEGO    ITA    NIP    0
22    Angel MADRAZO RUIZ    ESP    CJR    0
23    Roman MAIKIN    RUS    RVL    0
24    Floris DE TIER    BEL    TSV    0
25    Ivan SAVITSKIY    RUS    RVL    0
26    Alberto NARDIN    ITA    AND    0
27    Alessio TALIANI    ITA    AND    25
28    Ilia KOSHEVOY    BLR    LAM    29
29    Heiner Rodrigo PARRA BUSTAMENTE    COL    CJR    29
30    Edoardo ZARDINI    ITA    BAR    29
31    Oscar GATTO    ITA    AND    29
32    Matteo BUSATO    ITA    STH    29
33    Matthieu BOULO    FRA    BSE    29
34    Merhawi KUDUS GHEBREMEDHIN    ERI    MTN    36
35    José GONÇALVES    POR    CJR    38
36    Sjoerd VAN GINNEKEN    NED    ROP    38
37    Etienne VAN EMPEL    NED    ROP    38
38    Marco FRAPPORTI    ITA    AND    38
39    Rodolfo Andres TORRES AGUDELO    COL    COL    38
40    Axel DOMONT    FRA    ALM    38
41    Jan POLANC    SLO    LAM    38
42    Cristian RODRIGUEZ MARTIN    ESP    STH    38
43    Kiryll POZDNYAKOV    RUS    RVL    38
44    Louis MEINTJES    RSA    MTN    38
45    Antonio MOLINA    ESP    CJR    38
46    Francesco GAVAZZI    ITA    STH    38
47    Serghei TVETCOV    ROU    AND    38
48    Christophe LABORIE    FRA    BSE    38
49    Adrian HONKISZ    POL    CCC    38
50    Lukasz OWSIAN    POL    CCC    38
51    Pier Paolo DE NEGRI    ITA    NIP    38
52    Artem NYCH    RUS    RVL    +1:00
53    Matteo MONTAGUTI    ITA    ALM    +1:00
54    Manuel BELLETTI    ITA    STH    +1:00
55    Przemyslaw NIEMIEC    POL    LAM    +1:05
56    Enrico BARBIN    ITA    BAR    +1:08
57    Javier Francisco ARAMENDIA LORENTE    ESP    CJR    +1:11
58    Fabricio FERRARI BARCELO    URU    CJR    +1:11
59    Guillaume BONNAFOND    FRA    ALM    +1:20
60    Alessandro TONELLI    ITA    BAR    +1:23
61    Leszek PLUCINSKI    POL    CCC    +1:30
62    Alessandro MALAGUTI    ITA    NIP    +1:37
63    Mike TERPSTRA    NED    ROP    +2:24
64    Iuri FILOSI    ITA    NIP    +2:24
65    Reinier HONIG    NED    ROP    +2:24
66    Jens WALLAYS    BEL    TSV    +2:24
67    Andrei SOLOMENNIKOV    RUS    RVL    +2:24
68    Igor BOEV    RUS    RVL    +2:24
69    Roberto FERRARI    ITA    LAM    +2:24
70    Matteo BONO    ITA    LAM    +2:24
71    Ricardo VILELA    POR    CJR    +2:24
72    Natnael BERHANE    ERI    MTN    +3:12
73    Sergey NIKOLAEV    RUS    RVL    +3:12
74    Giacomo BERLATO    ITA    NIP    +3:12
75    Frédéric BRUN    FRA    BSE    +3:12
76    Jaco VENTER    RSA    MTN    +3:12
77    Sander HELVEN    BEL    TSV    +3:25
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COMMENTI
pochezza assoluta...
8 ottobre 2015 20:21 antani
sono 30 che seguo il ciclismo e questa è la corsa più triste in assoluto, quella che negli anni è degradata peggio di qualsiasi altra. Mi dispiace davvero tanto e lo dico, da amante di ciclismo, vedere come questa corsa che 10 anni fa era una vera classica, oggi sia diventata una gara di paese senza spettatori e con pochissimi corridori al via. Una desolazione assoluta, una tristezza indescrivibile. Non capisco se la colpa sia da attribuire a chi la organizza o alle squadre che portano al via le seconde linee e molte addirittura rifiutano di venirci a correre. Ad ogni modo siamo difronte al massimo del minimo...a confronto il Gran Premio Del Rosso di domenica scorsa a Montecatini sembrava la Milano SanRemo. Secondo me c'è qualcuno che non è in grado di fare bene il proprio lavoro. Comunque auguri...vedremo se il prossimo anno andrà meglio!

Anche il Dilettantismo si è perso
8 ottobre 2015 23:04 Girobaby
A parte nella categoria U23 nel quale hanno dato un bello spettacolo i ragazzi della Zalf del Team Colpack ecc...,il ciclismo nella categoria Elite dilettante è finito,a parte che questi corridori maturi di 24/25 anni partecipano alle garette regionali,evitando magari un Giro del Friuli Internazionale dove effettivamente possono dimostrare le proprie capacità.Infatti le squadre Professionistiche che pagano vanno a pescare sempre i corridori che si sono distinti nelle corse Internazionali che vi ho citato. ...Delle garette regionali non sanno che farsene soprattutto vinte da un maturo Elite che poi magari fa il furbetto. ....A parte il basso livello qualitativo che sempre gli stessi ordini di arrivo hanno evidenziato ciò. ...Ragazzi svegliatevi o andate a lavorare....NeI primi anni 2000 nelle gare Internazionali meno di 220 corridori non si partiva. ...Quest\'anno da fare pena.Ma anche la crisi e la mancanza degli sponsor hanno prevalso su questo numero limitato di corridori di qualità. Poi negli Elite il livello qualitativo è bassissimo. Speriamo bene nei prossimi anni.Un in bocca al lupo a tutti questi ragazzi che ogni giorno danno il massimo. ...

peccato
9 ottobre 2015 07:47 geo
Mi spiace per gli organizzatori che ci mettono tanto impegno e poi vince un Prades qualunque. Colpa anche del calendario che mette da una parte i soldi di Abu Dabi, e dall'altra la Parigi-Tours. Forse colpa anche di chi ha stilato il calendario. Se la facevano una settimana dopo cambiava non poco le cose.

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