I VOTI DI STAGI. CONTADOR FA PAURA AD ARU. E ULLRICH?

GIRO D'ITALIA | 20/05/2015 | 20:05
di Pier Augusto Stagi

Ilnur ZAKARIN. 10. L’ho chiamato nella precedente pagella, e oggi si è fatto vedere alla grande. Fino a ieri era stato protagonista di una corsa semplicemente anonima, oggi è stato semplicemente incontenibile. Se ne va sui Tre Monti, quando mancano 20 chilometri al traguardo. Un allungo secco e sicuro per spegnere le ambizioni di tutti. Si è accesa una stella.

Carlos BETANCUR. 7. Lo diciamo da tempo: è in crescita. Oggi anche un po’ sfortunato.

Franco PELLIZOTTI. 7. Ci ha provato diverse volte in questo Giro, ma i crampi agli adduttori l’hanno sempre frenato. Si ributta nella mischia, per far felice Savio, per far felice se stesso. Arriva terzo, ma dopo i tanti guai fisici questo è un risultato che dà morale.

Rigoberto URAN. 7. Cade nel finale, ma è lesto a rialzarsi e a recuperare. Bravo lui ma bravo anche chi è in ammiraglia, fa quello che non si deve fare ma è necessario fare quando succedono certe cose. Che gli Sky imparino.

Diego ROSA. 7. Non è brillantissimo, ma si mette in gioco e tira fuori il massimo. Che non è poco.

Steven KRUIJSWIJK. 7. Che carattere, che voglia di fare. Mi piace un sacco.

Philippe GILBERT. 7. Fa le prove per domani, scattando nel finale.

Francesco GAVAZZI. 6. Fino a questo momento non si era in pratica visto, oggi si butta nella mischia. Buon segno.

Alberto CONTADOR. 8. Fa quello che vuole e come vuole. Gambe buone e cervello fino. Temo che i tre tenori ci siano per davvero, ma lui non fa parte di questa categoria. Lui è un'altra cosa.

Fabio ARU. 5,5. Beppe Martinelli aveva in testa tutt’altra corsa, e probabilmente anche il ragazzo di Villacidro. Nel finale, probabilmente, paga un po’ il freddo. Mezzo passo falso. Meglio a Imola che altrove.

LACRIMA FACILE. 4. Sul fair-play potete leggere il nostro Cristiano Gatti, che in materia ha le idee piuttosto chiare. Mi inserisco nel dibattito solo per ricordare a chi – ignorando bellamente un regolamento che esiste da tempo – ha considerato il gesto di Clarke di grande generosità. Che il corridore della Orica Green Edge sia molto amico di Richie Porte è ormai assodato, ma andiamoci piano con la facile retorica. Cosa dire di Jan Ullrich, che nel Tour del 2003 fu protagonista di uno dei gesti sportivi più clamorosi, tanto da scatenare il dibattito: animo puro o bischero? Per molti fu un impareggiabile signore. Per Felice Gimondi, uomo immagine della Bianchi squadra per la quale correva il tedesco, un pollo di prima categoria. Si corre la terza e ultima tappa pirenaica, quella che porta da Bagnères-de-Bigorre a Luz Ardiden. Siamo sull' ultima salita e i due grandi rivali si fronteggiano. Lance Armstrong pare abbia aver smaltito perfettamente la sconfitta della cronometro e Jan Ullrich corre come se fosse lui il vero padrone della corsa. Con i due, come una scorta regale, gli spagnoli Iban Mayo e Haimar Zubelda, il francese Christophe Moreau, l' italiano Ivan Basso oltre all' americano Tyler Hamilton. A un certo punto Armstrong rovina a terra: il suo manubrio finisce per incastrarsi nel cappellino di un ragazzino a bordo strada. Ullrich si volta, vede il rivale in difficoltà e decide di non proseguire, di non approfittarne, e lo aspetta. Il tedesco sta lottando per il Tour, per vincere il Tour. Non è come Clarke, fuori da ogni gioco.

GIUDICI. 4. Ai giudici ho dato ieri un 10 pieno per non essersi fatti minimamente condizionare e aver fatto rispettare a tutti il regolamento. Ricordo che da sempre esiste un articolo fondamentale per qualsiasi corridore ciclista. Tutti i corridori devono competere con condotta  sportiva e leale. I corridori devono difendere sportivamente le proprie possibilità. Qualsiasi combine o comportamento atto a falsare o a nuocere l’interesse della competizione è vietato. Allora, quando vediamo due corridori che palesemente si accordano e uno rinuncia a fare la volata, questo sarebbe passibile di provvedimento disciplinare. Questo è un regolamento che i corridori farebbero bene a ricordarsi, ma anche la giuria.

UCI. 4. Vi voglio tramortire con norme e regolamenti, ma vi giuro che poi la chiudo qui. Ieri è stato applicato e di conseguenza ricordato un articolo che viene utilizzato nelle corse a tappe. Gli atleti non possono prendere una ruota da un corridore di un'altra squadra o da personale che non faccia parte del proprio team. Per le corse di un giorno, i corridori possono prendere invece la ruota da team diverso dal loro. Trovare uniformità regolamentare è chiedere troppo?

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