LA TAPPA. Una giornata difficile. SEGUI IL LIVE

GIRO D'ITALIA | 17/05/2015 | 07:35
La classica "tappaccia": una di quelle giornate in cui non c'è la salita mitica e nemmeno il traguardo difficile, ma di pianura non se ne vede mai e di chilometri da fare salendo ce ne sono davvero tanti. Come dire che il weekend iniziato ieri a Campitello Matese con la vittoria del coraggioso Intxausti e le entusiasismanti (anche se molto limitate) scaramucce tra i big, sarà oggi una degna conclusione.
Domani primo giorno di riposo e trasferimento nelle Marche, da dove si ripartirà martedì. Ma questa è una storia futura, meglio tornare alla stretta attualità.

Non concede tregua il segmentato andamento altimetrico di questa tappa che ha, quale scenario di svolgimento, la catena appenninica delle province di Benevento e Avellino. Si svolge, per intero, in Campania ed è la frazione più a sud del Giro d’Italia 2015 che, dopo la prima giornata di riposo, ripartirà dalle Marche, da Civitanova Marche per la precisione.
La partenza è da Benevento, l’antica Maleventum ribattezzata in Beneventum dopo la battaglia nel 275 a.C. che vide i romani prevalere sull’esercito di Pirro, re dell’Epiro. La città conserva varie testimonianze del suo importante passato e, in chiave ciclistica, ha già avuto diversi “incontri” con tappe della corsa rosa.
Dapprima è proposto un percorso, a modo di circuito, nel territorio beneventano per Pietrelcina, località di nascita nel 1887 di San Pio, ossia padre Pio da Pietrelcina, nato Francesco Forgione. In questo centro, prevalentemente agricolo, la casa natale di padre Pio è frequentata meta della devozione popolare per il santo. Si ripassa da Benevento e si lascia la zona del Sannio per entrare subito in Irpinia, provincia di Avellino, attraverso i territori di Atripalda e Serino. Si è nella zona del Terminio-Cervialto e da qui inizia la lunga salita di 20 km. con il superamento di un dislivello di m. 833, dati che determinano una pendenza media del 4,2% e, quella massima, al 9%. Boschi e faggeti a distesa connotano il paesaggio. Discesa su Montella e Bagnoli Irpino, il comune di Lago Laceno, località che è già stata sede d’arrivo di tre tappe della corsa rosa con vincitori Roger De Vlaeminck nel 1976, Alex Zuelle nel 1988 e, infine, nel 2012, Domenico Pozzovivo. Il GPM di Colle Molella – 1^ cat., quota m. 1087, anticipa di poco la località di lago Laceno e costituisce una salita vera di 9,5 km., 597 metri di dislivello, pendenza media del 6,3% e massima al 12%.
Dopo Serro Tondo la strada scende fino a Lioni per affrontare quindi continue, magari brevi, ma alquanto “carogna” variazioni altimetriche in successione con piano stradale usurato e carreggiata stretta. Si passa in comuni colpiti dal terremoto del 1980 come Sant’Angelo dei Lombardi, Castelvetere sul Calore, Montefalcione. L’itinerario prevede il passaggio sull’antica via Appia toccando Pratola Serra e quindi un altro GPM, il passo Serra, GPM di 2^ cat. a 584 m. di quota. Salita breve con pendenze significative soprattutto nella parte centrale che toccano anche il 13% e la media dell’8%. Discesa veloce, passando per la località di Dentecane, fino a 5 km. dalla conclusione che prospetta ancora una breve risalita al 3% che spiana in prossimità del traguardo.
La cittadina di San Giorgio del Sannio rappresenta sempre un esempio di passione e interesse per le due ruote nel Sud con la Coppa Papà Espedito e, in abbinata, la Coppa Montoro – oggi memorial Elio Arminante – che si corre appunto a Montoro, oltre a diverse altre manifestazioni di rilievo come il tricolore dei dilettanti. Il Giro d’Italia ha già fissato qui un arrivo nel 1987 con una tappa proveniente da Bari che vide ai primi tre posti Guido Bontempi, poi il suo conterraneo Paolo Rosola, altro bresciano e il milanese Stefano Allocchio sul terzo gradino del podio.

Giuseppe Figini


Potete seguire la diretta della tappa a partire dalle 10.30 CLICCANDO QUI
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