GATTI & MISFATTI. BASTA DIFENDERE QUESTO PUBBLICO

GIRO D'ITALIA | 14/05/2015 | 19:05
di Cristiano Gatti 

Non sarebbe certo la prima volta che un Giro viene decapitato, rovinato, falsato da una caduta. Ma ogni volta sembra sempre la prima: mette una rabbia mortale. Ancora peggio, molto peggio, se la mattanza è opera di un cretino. Sì, anche qui a Castiglione della Pescaia, a quattro giorni appena dal capolavoro del cretino di Genova, quello sceso dal marciapiede con la sua bici a scatto fisso per gareggiare in gruppo.

Purtroppo i cretini stanno proliferando. Il cretinismo tracima e dilaga. Questo di Toscana non ha bisogno di salire in bici: gli basta una macchina fotografica. Giusto un attimo per sporgere il simpatico teleobiettivo e abbattere il povero Colli. Via, vuoi condannare il caloroso pubblico per una semplice foto?

Ecco, io sarei qui per questo. Me ne sbatto altamente della retorica sul caloroso pubblico. Certo che il pubblico può essere appassionato ed eccitato, ma purtroppo è troppe volte anche molto cretino. Bisogna dirlo tranquillamente, senza problemi, perché non esiste al mondo che per lisciare il pelo ai tifosi e magari per arruffianarseli si finisca per giustificare la demenza pura.

Non ci sono arrampicate sui vetri e buonismi tanto al chilo per questi fatti del Giro 2015: siamo in piena emergenza cretinismo. Non capisco, proprio non capisco e non seguo il discorso che per esempio butta lì (l’ottimo, solitamente) Silvio Martinello: «Non voglio criminalizzare il pubblico, per la gente il Giro è una festa…». Va bene, criminalizzo io. Non esiste festa di nessun tipo che giustifichi la follia di un tizio che allunga il suo obiettivo su un gruppo di cristiani lanciati a sessanta all’ora. Nessuna motivazione romantica e poetica può attenuare il gesto. Bisogna essere dei perfetti deficienti, e anche un po’ criminali, per anteporre la propria foto alla salute e alla sicurezza dei ciclisti, che già rischiano abbastanza in proprio.

Che fare, si dirà. Io dico che mi sembrano tutte utili e intelligenti le idee già uscite, tipo neutralizzare i tempi a tre chilometri, così da ripulire lo sprint dagli intrusi, nonché allungare la metratura delle transenne alte sul vialone d’arrivo. Bisogna fare di tutto per attenuare i rischi, per prevenire l’idiozia. Però attenzione: se c’è una calamità che nessun ingegno umano riuscirà mai ad annullare, questa è proprio l’idiozia. Il cretino, per sua natura, è altamente creativo e completamente imprevedibile. Dunque, ben venga almeno qualche denuncia penale, quando si riesca a identificare il mentecatto di turno. Bisogna cambiare metro di giudizio: questi accadimenti non sono sfortunati eccessi di gente in buonafede, che si lascia solo prendere un po’ dall’entusiasmo, queste sono invenzioni di gente potenzialmente stragista (vallo a raccontare in ospedale al povero Colli, e pure a Contador, che il cretino della macchina fotografica è un simpatico mattacchione…).

Ma alla fine, è chiaro, la riforma decisiva non sarebbe regolamentare, o tecnica: sarebbe semplicemente quella che invochiamo ormai a ritmo continuo, di fronte a tutte le decadenze e ai cretinismi dilaganti in qualunque settore, cioè la fondamentale riforma del buonsenso. Una volta, per i tifosi, i corridori erano sacri: al massimo capitava di spingerli stupidamente o di inondarli con secchiate esagerate, ma adesso li stanno riducendo a carne da macello, a sfondo per i propri selfie, a cartonati da inserire nella propria bacheca narcisista. Manca il rispetto, ecco cosa manca. Altro che transenne, altro che regolamenti. Quando un tifoso non arriva a capire che sporgersi con la macchina fotografica è comunque una mossa assassina, non c’è più speranza. E’ il trionfo dell’incoscienza. Come a Genova. Riconosciamolo amaramente, noi che ce l’abbiamo sempre con i trogloditi del calcio: non serve essere ultrà, per fare danni allo sport. Basta essere tragicamente e irrimediabilmente cretini.

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COMMENTI
i cretini
15 maggio 2015 07:43 andy48
D'accordo con Gatti. Purtroppo, come diceva il filosofo, la madre degli imbecilli e' sempre incinta.

attenzione
15 maggio 2015 08:02 viga
ci sono in giro nel ciclismo troppi fotografi e giornalisti che solo perche' scrivono o perche' fanno foto pensano di essere professionisti nel settore senza neanche avere per esempio le basi scolastiche facendo danni nel mondo ciclistico solo per una soddisfazione personale o per ottenere altro.

tifosi & tifosi sicurezza&sicurezza
15 maggio 2015 08:16 delfino
Perfettamente d'accordo, vorrei aggiungere e fare osservare che, forse ci vorrebbe meno severità alla partenza di una gara con troppi uomini della sicurezza attenti ai famosi "pass" di signorotti e signorine che con il ciclismo non c'entrano nulla per poi bloccarti a 50mt dai bus per chissà quali danni potrai fare senza dimenticare che se non ci fossimo noi tifosi alla partenza ed all'arrivo comme in qualche gara succede sembra di entrare in un cimitero.Verosimilmente ci andrebbe piu' severità lungo il percorso proprio per tutelare i corridori.

L'incidente di ieri? E' lo specchio della sicurezza oggi in Italia.
15 maggio 2015 10:15 Bartoli64
Ricordo che quando ero ragazzino ed andavo a vedere il termine di una gara poliziotti, carabinieri e vigili urbani erano schierati nei finali d’arrivo a distanza di non più di 15/20 mt. l’uno dall’altro, e ti facevano una testa così se ti sporgevi o ti agitavi troppo. Inutile aggiungere che se poi continuavi provvedevano senza troppi giri di parole alla tua identificazione.

Nulla di strano, nulla di repressivo, in una manifestazione pubblica il mantenimento dell’ordine e della sicurezza (anche degli atleti ovviamente) spetta alle FF.OO., ma oggi questo tipo di sicurezza si preferisce affidarla ai “servizi d’ordine” che però, di fronte alla strafottenza di certo pubblico, possono fare ben poco, ovviamente complici i tagli che l’ineffabile “Renzie” & Co. stanno facendo sul comparto-sicurezza (ma anche i suoi immediati predecessori non è che abbiano fatto di meglio).

E così questi sono i risultati: un imbecille qualsiasi può praticamente fare ciò che vuole mettendo a rischio la carriera di un corridore, provocandogli una sofferenza incredibile e probabilmente falsando anche l’esito di tutta la gara (con annessa ed ennesima figura di “M” diffusa in mondovisione).

Gatti parla di provvedimenti di carattere penale, giusto, ed a questo aggiungerei anche quelli di tipo civile; già perché il danno che ha causato quel fotografo da strapazzo ha anche un costo di tanti bei zeri che sarebbe opportuno fargli pagare, a questo poi non sarebbe affatto male applicargli subito un bel DASPO, sulla scorta di quanto si è inteso fare con l’altro idiota che lo scorso anno stava per mandare in terra Bongiorno sullo Zoncolan.

C’è però un problema: il cretino di ieri è stato identificato? Scommetto di no, perché anche a soli 150 mt. dall’arrivo non c’era neppure un agente di p.s. a poterlo fare!

E così, molto probabilmente, anche questo gesto di ignoranza, di non rispetto e di incoscienza rimarrà impunito come tanti altri in questo sempre più disgraziato Paese, mentre il povero Colli sta contorcendosi dal dolore sul letto di un ospedale, chiedendosi mille volte come sia potuto accadere e perché un ciclista professionista non possa essere garantito nella sua già pericolosa professione al pari di qualsiasi altro sportivo.

Bartoli64

P.S. caro Dr. Gatti, nella Sua solita vis polemica Lei parla di smetterla nel difendere certo pubblico (calcando un po’ la mano sulle parole espresse a caldo da Martinello), mentre sarebbe stato molto più opportuno cercare di trovare delle responsabilità che, evidentemente, a Lei sono completamente sfuggite… e questo è un vero peccato per chi (dovrebbe) fare informazione e non solo contrapposizione "alla ciecata".

Non ce la possiamo fare
15 maggio 2015 12:15 Billi
Non è per avere sfiducia nelle istituzioni ma purtroppo l'unico modo che vedo per evitare o almeno tentare di ridurre il problema delle cadute causate da cretini durante le volate è definire un nuovo tipo di transenna, a doppio riparo, con una zona interna "neutra" di 1mt così che anche il cretino più cretino non possa in nessun modo fare danno.
Che volete farci, finchè non cambierà la giustizia in Italia e non ci sarà la certezza della pena, ognuno di noi si sentirà mai tenuto a rispettare anche le minime regole come quella di non buttare fuori da una transenna una macchina fotografica per scattare un'immagine che, tra l'altro, il giorno dopo troverai su internet in altre 1000 versioni, magari più belle.

DOPPIA TRANSENNA
15 maggio 2015 12:52 Billi
In attesa che qualcuno in Italia riveda la giustizia ed assicuri "la certezza della pena" per chi commette reati, di tutti i tipi, l'unica soluzione per un popolo di cretini, non tutti fortunatamente è una bella doppia transenna con 1 metro "neutro" in mezzo così che nessun cretino, anche di quelli con la C maiuscola, possano riuscire a far cadere un ciclista che sta "volando" ai 70 all'ora per fare una foto che il giorno dopo trovi su interet in 1000 altre versioni, magari molto più belle.

..........
15 maggio 2015 14:00 passion
....... indipendentemente da quanto successo a Castiglione della Pescaia, vorrei rimarcare (come già affermato da Bartoli64), la mancanza quasi assoluta di forze dell'ordine e non parlo solo al giro o alle grandi corse. E' vero come dice Bartoli64 che non c'è personale come un tempo, ma a me sembra che per certe manifestazioni (sappiamo tutti quali), si possono muovere battaglioni di poliziotti che rischiano la propria incolumità per contrastare quegli avvinazzati che nulla hanno a che fare con lo sport. Chissà perché ?!?!

Doppia transenna? Si ma in testa però!
15 maggio 2015 14:56 Bartoli64
L’aspetto delle infrastrutture di sicurezza (una doppia transenna in questo caso) è importante ma non crediate che da sola basti a risolvere il problema.

A parte il fatto che non mi pare opportuno creare una sorta di “zona-cuscinetto” tra spettatori e corridori (anche perché spesso le sedi d’arrivo sono già strette di loro), ma siamo poi sicuri che anche con una transennatura più alta o più allargata non ci sia il solito imbecille di turno che la scavalca o ci infila in mezzo l’asta di una bandiera o di un i-phone?

Come vedete il problema della sicurezza non può essere affidato solo agli organizzatori (aumentando i già gravosi costi e le gravose incombenze di ordine burocratico che devono sostenere), ma va visto in tutt’altra ottica in cui è lo Stato per primo che deve fare la sua parte!

Ma in questa “Repubblica della Banane” dove si fanno le pulci anche ai servizi più essenziali, ma poi si deve creare una legge a parte per togliere i lautissimi vitalizi ai parlamentari condannati, dove vogliamo andare?

Doppia transenna dite? SI MA DA DARE IN TESTA A CHI DICO IO!!

Bartoli64

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