
di Pier Augusto Stagi
Jan POLANC. 10. Se il giovane corridore sloveno voleva farsi notare da amici e parenti ha trovato il modo più bello. Sostituisce a pochi giorni dal via della corsa rosa lo sfortunatissimo Durasek, corridore croato fresco vincitore del Giro di Turchia fermato da problemi gastrointestinali, e ripaga la fiducia di Saronni e Copeland andando a vincere una tappa da grande corridore.
Sylvain CHAVANEL. 7. È un veterano, sa come si fa e ci va vicino. Gli sfila via la vittoria un bimbetto di 23 anni, non è felice, ma conoscendo il talento e la tenacia di questo corridore francese, è certo che ci riproverà. Molto presto.
Fabio ARU. 9. Corre da padrone del Giro, nonostante al momento il Giro abbia un altro padrone. Accusa un po’ l’accelerazione violenta di Contador, ma con grande lucidità non si lascia prendere dalla frenesia di strafare. Con calma torna sotto e poi controlla, dopo aver comunque anch’egli attaccato. Forza, intelligenza, orgoglio. E a due passi dalla maglia. Per oggi va bene anche così. Più che bene.
Alberto CONTADOR. 8. Mi sbaglierò, ma pedala più di testa che con le gambe. È il Contador di questo inizio di stagione, che ha voglia di far male e poi si fa male da solo. Attacca e torna indietro. Intanto si prende un aperitivo. Ma non siamo al brindisi.
Richie PORTE. 7. Attento, tranquillo, non spreca pedalate inutili. Nel finale qualcosa tenta, ma non gli riesce benissimo. Sta bene, ma al momento è come il suo motorhome: impenetrabile.
ASTANA. 8. Chi voleva una risposta, l’ha avuta: al momento pare essere di gran lunga la squadra più forte e attrezzata. A mio modesto parere anche la meglio diretta. I Tinkoff si perdono, gli Astana nel finale hanno un super Landa, ma anche Cataldo non è assolutamente da meno. In questo caso, però, è giusto dire W TUTTI.
TINKOFF. 5. Non mi sono piaciuti, non mi sembrano brillanti come vogliono far credere. Tanto fumo, intossica.
Damiano CARUSO. 6. Lotta e resiste nelle prime posizioni. Può solo migliorare.
Davide FORMOLO. 6,5. Dopo la sbornia di ieri, oggi è lì che lotta per non perdere troppi treni. Resta nella top ten della generale e per il bimbo della Valpolicella è già tanta roba.
Damiano CUNEGO. 6. Arriva undicesimo, nel gruppetto di Cataldo. Al momento sembra che stia correndo con l’intento di trovare il miglior colpo di pedale, senza naufragare nella generale. Sta risalendo.
Rigoberto URAN. 5. Perde qualcosa anche oggi. Non è la morte di nessuno, non è compromesso assolutamente nulla, ma non è un buon segnale.
Max LELLI. 6 . Il “cinghialino” oggi è rimasto al palo. Lui e il suo motociclista hanno dovuto sostenere una giornata di squalifica. Secondo il presidente di giuria Lelli e il suo motociclista avrebbero aiutato dei corridori in un tratto di discesa (in discesa!!!). Al Giro si combattono i motorini nelle bici, ma anche le moto.
Serghei TVETCOV. 6. Il rumeno della Androni Giocattoli sbaglia una curva in discesa ma per sua fortuna trova una via di fuga e se la cava finendo su uno sterrato. Spacca però la scarpetta e deve farsela riparare in corsa con dello scotch. Una scocciatura.
Giuseppe BELLANDI. 8. Sessantotto anni, sindaco di Montecatini, oggi ha pedalato dal suo comune fin su all’Abetone, per quattro ore e mezzo con tre compagni di avventura, uno dei quali, Mario Maltagliati, di 78 anni. Sa perfettamente cosa serva per organizzare una tappa, sa perfet