
Lo sloveno Jan Polanc, classe ’92, si è aggiudicato la prima tappa in salita del Giro. Il giovane della Lampre Merida commenta così a caldo appena dopo il traguardo: «Il primo successo tra i professionisti credo sia sempre speciale, per tutti, soprattutto se arriva al Giro d’Italia. Sono molto felice. Ho compiuto gli anni quando sono arrivato qui al Giro il 6 maggio, ho spento 23 candeline. Ci tengo a ringraziare la squadra, gli sponsor e tutti coloro che mi hanno permesso di arrivare fin qui».
Jan si siede in conferenza poco dopo Contador e sembra quasi emozionato di condividere il tavolo e il momento con un campionissimo come lo spagnolo, nuova maglia rosa.
Sei sorpreso della vittoria di oggi?
«Quando ero in fuga nell’ultima salita sapevo che avrei avuto buone chance di arrivare, ma prima non ero affatto sicuro».
Che tipo di corridore diventerai?
«Credo che debba aspettare qualche anno prima di capire dove posso arrivare. Vorrei diventare un buon scalatore, ma non so come mi svilupperò in modo definitivo. Vorrei essere un corridore da grandi Giri e al tempo stesso competitivo anche nelle Classiche».
Come hai iniziato? Qual è stata la tua carriera?
«Mio papà Marko era allenatore della squadra Radenska in Slovenia e mi portava ad assistere ad alcune gare. Ho iniziato a competere a 12 anni, ma all’inizio non ero un granché perché ero troppo piccolino. Dopo un po’, però, ho iniziato a raccogliere risultati, ho vinto la mia prima gara e soprattutto tra gli under 23 ho ottenuto bei piazzamenti. Sono passato professionista con la Lampre e mi hanno dato una grande opportunità per crescere bene».
Cosa ti hanno detto dall’ammiraglia quando eri sull’ultima salita e gli altri stavano rinvenendo?
«Quando la salita è iniziata mi hanno detto di non andare al 100% così pedalavo al 90%, poi ho aperto a tutta il gas solo nel finale. La salita era lunga e gli ultimi km erano molto ripidi, un vantaggio per me perché voleva dire che era impegnativo anche per gli altri che dovevano inseguire».
La tua vittoria è paragonabile a quella di Majka al Tour de France?
«Difficile da dire, non lo so. Sono ancora giovane, vediamo, devo darmi tempo».
Ieri ha vinto Formolo: quando competerete per la classifica finale del Giro?
«Con Davide abbiamo corso contro da juniores, sono davvero contento che i corridori che conosco ora vincano. Spero che questo Giro continui così per noi giovani».
Ti ha già telefonato Saronni?
«Sì (sorride felice). Per me questa vittoria è un regalo di compleanno dato che ho festeggiato i miei 23 anni mentre viaggiavamo verso Sanremo lo scorso 6 maggio».
Diego Barbera
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