PAESI BASCHI. Ma come è possibile correre così? VIDEO
TWITTER | 07/04/2015 | 09:16 La foto è emblematica: questo viale di Bilbao, in discesa, ieri ha visto il passaggio del gruppo lanciato verso la volata della prima tappa del Giro dei Paesi Baschi. Due paletti di ferro in mezzo alla carreggiata, segnalati solo da un cono di plastica rossa e bianca, chiaramente invisibile per un atleta lanciato nello sprint. Sono passate quasi 48 ore dallo scandalo del Fiandre (con le auto del cambioruote che hanno investito due corridori e l'arco "sgonfiato" che ha costretto il gruppo a pedalare a lungo senza le ammiraglie al seguito nel finale di corsa) e quasi 24 da questo nuovo scempio: Cookson e l'Uci tacciono, Bugno e il CPA tacciono (pert la cronaca, il delegato del CPA in questa corsa è Josè Luis De Santos), le mille associazioni che ruotano attorno al ciclismo tacciono. Sacrosanta la lotta al doping, sacrosanto tutto quello che volete, ma alla vita dei ciclisti - già perché non si tratta più della sola sicurezza, ma della vita stessa - non ci pensa proprio nessuno?
SIAMO ALLE SOLITE, COMMENTARE O MEGLIO CRITICARE QUANDO CI SONO NOTIZIE DI DOPING, QUANDO C'E' DA SPARARE A ZERO SU I VARI REBELLIN, POZZATO ECC. ECC. SIAMO PIENI DI ESPERTI ED INDIGNATI ????? PER CARITA' I PUNTI DI VISTA POSSONO ESSERE DIVERSI MA SE CI CONSIDERIAMO DEGLI APPASSIONATI DI QUESTO SPORT NON DOBBIAMO SCANDALIZZARCI SOLO PER ALCUNE COSE E SPARLARE SOLO DEI CICLISTI QUALCHE VOLTA, COME IN QUESTO CASO BISOGNA ANCHE TUTELARLI.
7 aprile 2015 11:21Melampo
Ve la ricordate la campagna del CONI "io non rischio la salute"?
Ecco, qui mi pare che si rischi, anche senza sostanze dopanti ...
Sempre più scandaloso
7 aprile 2015 12:04achille
Tutto stà diventando un colossale baraccone…… UCI, CPA , FCI e quanti altri ne volete. Ma a loro cosa importa realmente di tutto ciò……Hanno solo da salvaguardarsi bene della propria poltrona e dei loro interessi, poi cosa succede realmente sulle strade, passa in secondo o addirittura in terzo piano. Tutto ruota solo attorno al business ed anche tutta questa famigerata lotta al doping non è solo che un alibi a scopo di lucro per crearsi spazi, lavoro ed interessi…… Poi che a rimetterci sia un singolo o un ‘intera squadra poco importa, che i tempi della giustizia siano apocalittici a chi interessa….?
Rimango sempre più della mia idea e cioè che il ciclismo ha bisogno di regole ma che siano ferree, ma non ha assolutamente più bisogno di queste gestioni politiche che porteranno solo alla fine di questo sport. Ma quant’era migliore e più vero il ciclismo trent’anni fa????
pochi i commenti su quest argomenti i gossip attraggono di piu'.
7 aprile 2015 13:09delfino
Sono pienamente d'accordo con i miei predecessori bisogna tutelare questi ragazzie noi, voi, tifosi, parenti, amici di questi corridori scrivete su questi argomenti seri e non fatevi sentire solo per caz..... contro gli uni o gli altri stiamo uniti per la sicurezza anche se non tocca a noi muoverci in prima persona,
W il ciclismo
topic
7 aprile 2015 13:42bernacca
purtroppo noi possiamo fare poco se non vergognarci di chi dirige questo meraviglioso sport
Ovviamente così non si può correre!
7 aprile 2015 17:54Bartoli64
Inutili polemiche a parte (e che nulla c'entrano con questa vicenda) è evidente qualcuno all'UCI ha la memoria corta!
Non vi ricordate quello che successe a Van Poppel negli anni '90 quando, a causa di un paletto in mezzo alla strada, si frantumò letteralmente una tibia tanto che le foto di quella terribile frattura (l'osso gli uscì letteralmente dalla carne), non vennero pubblicate?
Il corridore olandese dovette rinunciare alla sua già affemrmata carriera a causa della leggerezza di qualcuno che, evidentemente, oggi fa finta di non ricordare di quell'incidente.
Bartoli64
7 aprile 2015 20:36foxmulder
Credo che la foto, con tutte le implicazioni che si porta dietro, sia emblematica della scarsissima capacità di autotutela dell'ambiente che gira attorno a questo meraviglioso sport. Se tra gli atleti sembra di intravvedere il principio di un positivo ricambio generazionale, a livello organizzativo, amministrativo e gestionale siamo in mano a gerontocrati e pressapochisti. E così il ciclismo perde terreno nei confronti di altri sport (o giochi) gestiti da persone più preparate. Non che quello del calcio sia un modello a cui ispirarsi, ma ritengo molto improbabili che in quell'ambiente si vengano a creare situazioni che mettano a repentaglio le vite del milionari in calzoncini. Di contro finora nel ciclismo non abbiamo ancora avuto Genni 'a carogna. O forse ce l'abbiamo e fa l'organizzatore...
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