Elia Viviani: «Non sto ancora bene, ma venerdì torno in bici»

PROFESSIONISTI | 18/03/2015 | 13:55
Elia Viviani è ancora fermo. Cinque giorni di riposo assoluto, prima di provare a risalire in bicicletta. Prima di compromettere tutto il lavoro fatto in chiave Sanremo – ormai svanita – e classiche del nord, con in cima ai suoi pensieri la Gand-Wevelgem.

La caduta a Cascina sul rettilineo d’arrivo della seconda tappa della Tirreno-Adriatico l’ha messo KO. Un banale salto di catena che ha fatto impazzire la bicicletta di Mark Cavendish in piena volata e Viviani ha preso il volo.
«È stata una bruttissima esperienza – racconta il veronese a tuttobiciweb.it -. Quella volata molto probabilmente ce la saremmo giocata io e lui, invece a Mark è saltata la catena, e io che gli ero a ruota mi sono arrotato e sono finito per le terre. Un volo violento e spaventoso. Il giorno dopo, nonostante la botta, ho provato a stringere i denti, per non vanificare tutto il lavoro fatto fin qui in chiave classiche. Purtroppo però il versamento che mi si è creato nel sottosella, in zona dell’ischio, mi impediva di continuare. Ho temuto che ci fosse qualcosa di rotto, ma le radiografie hanno escluso complicazioni, ma ora devo solo pensare a recuperare bene e riposarmi per cinque giorni, sperando che la botta sia riassorbita nel migliore dei modi. Domani starò ancora a riposo, e venerdì proverò a salire in bicicletta, per vedere l’effetto che fa. Non posso permettermi di gettare tutto alle ortiche, ma è anche vero che è più importante guarire bene».

Venerdì, quindi, sarà il giorno della verità.
«Assolutamente sì. A riposo mi sembra di stare molto meglio, ma il versamento nel sottosella mi preoccupa non poco. Spero che mi consenta – stringendo un po’ i denti – di tornare ad allenarmi. Ma non posso nemmeno forzare troppo le cose, perché se pedalo con una postura sbagliata, posso anche fare danni maggiori. Devo portare pazienza e sperare che tutto vada bene».
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