TUTTOBICI | 24/01/2015 | 08:00 Per il 2015 abbiamo tutti un compito importante: dobbiamo fidarci di Vinokourov. Fidarci di Vinokourov? Così dice l’Uci, governo mondiale del ciclismo, dopo lunga e attenta (??) valutazione. Cinque casi di doping (due nella squadra A, tre nella Primavera) non sono elementi sufficienti per negare il nullaosta alla squadra kazaka, casualmente - solo casualmente - la più ricca dell’intero panorama mondiale. Puntando il suo feroce dito contro Vinokourov, l’Uci ha usato parole durissime: Vino, monello che non sei altro, devi stare più attento a quanto avviene nel tuo team, ammetterai che cinque casi non sono pochi, via, bisognerà fare qualcosa, che so, metti in piedi un nuovo sistema di controlli interni, butta fuori i discoletti, e soprattutto prometti, prometti solennemente che non succederà mai più, forza, incrocia le dita sulle labbra e fai il giuramento del boy-scout. Fai attenzione, ragazzaccio: noi ti teniamo osservato. Se ci ricaschi, capace pure che ti diamo 430 euro di multa…
Più o meno è finito così il clamoroso e imbarazzante caso Astana. L’Uci ha menato pesanti fendenti col cotton-fioc, il Movimento per un ciclismo credibile (ostrega, non ricordo se si chiami proprio così, mannaggia a loro e alle loro sintetiche denominazioni), insomma il Movimento delle anime belle per definizione non si è mosso. Parliamoci chiaro: da un punto di vista puramente pragmatico la decisione lascia noi italiani soddisfatti, perché quanto meno permetterà all’enclave tricolore nella squadra kazaka di correre le grandi corse. In linea di principio, non è giusto che i Nibali e gli Aru, con loro i gregari e il personale del made in Italy, escano dal grande ciclismo per colpa di cinque imbecilli. Però dobbiamo fare attenzione a cavarcela con questo sottile egoismo: la vita è piena di casi in cui anche gli innocenti pagano per i colpevoli che si ritrovano a fianco, vedi l’esempio dei tifosi per bene che devono restare fuori dallo stadio causa violenze di due o trecento mentecatti.
Personalmente, resto ancorato al supremo principio di civiltà che regola le vicende penali, è cioè che la reponsabilità è sempre individuale. Diventa “collettiva” quando il reato è provatamente associativo, quando c’è la matematica prova che più persone hanno contribuito attivamente al disegno criminoso. Nel ciclismo: mi sta bene buttare fuori una squadra intera, ma solo quando è provato il doping di squadra. In caso contrario, nel caso Astana, pretenderei che a pagare siano i farabutti e che gli onesti vengano salvati, altrimenti qualcuno mi dica perché mai uno deve restare onesto.
E comunque. Teniamoci la Astana, uscita indenne dalla draconiana (??) procedura Uci, e avviamoci a seguire un 2015 già precocemente avvelenato. Spiace per i nostri, ma l’Astana nel WorldTour comporterà un inevitabile effetto collaterale, antipaticissimo e cupo, tutto a carico dei Nibali e degli Aru. Da ora in poi, questi atleti correranno con un particolare compagno di viaggio, pesante e ingombrante, perennemente seduto lì davanti, sul manubrio. Sarà il passeggero scomodo dei se e dei ma, dei sospetti e dei dispetti, delle voci e delle dicerie, vale a dire di tutta quella nube tossica che ad ogni sconfitta e ad ogni vittoria spargerà puntualmente veleni. Se Nibali e Aru perderanno, partiranno da qualche parte i sorrisetti come a dire vedi, adesso che l’Astana è nel mirino casualmente non vanno più. Se vinceranno, partiranno i sorrisetti come a dire vedi, se restano in quella squadra c’è un motivo…
Niente mi toglie dalla testa che se nella stessa posizione dell’Astana si fosse trovata la “Salumi Gatti” o la “Piastrelle Costa”, certo l’Uci avrebbe mostrato i muscoli e avrebbe inflitto la punizione esemplare. È solo un’impressione mia, carogna e malevola, non lo nego, ma nessuno me la leva dalla zucca. In ogni caso, preso atto del salvataggio di Vinokourov (via, con la carriera che ha alle spalle merita come minimo un po’ di comprensione e indulgenza), resta comunque l’effetto perverso e incontrollabile a carico dei Nibali e degli Aru. Un vero e proprio castigo, tra l’altro senza termini e senza scadenze. A effetto illimitato. Non vedo vie d’uscita. Proprio non trovo il modo di uscirne. Vinokourov è salvo, Nibali e Aru pagano la pena più pesante. Stando così le cose, resta aperta un’unica soluzione: i nostri devono andarsene il più presto possibile da quella squadra. Anche a costo di guadagnare meno. Prima cambiano aria, prima cambia la vita.
Bell'articolo. Concordo in pieno con l'unico "ma" relativo al fatto che, oggi, prendere Nibali vuol dire prendere Pallini, Slongo e tre/quatto suoi gregari "forti". Insomma, tanta gente, che non tutti possono permettersi e che imporrebbe a qualsiasi squadra un profondo "turnover" nell'organico. Condizioni non semplici in effetti.
ma...
24 gennaio 2015 11:30siluro1946
Tutto vero ma... paragonare la perdita di lavoro degli addetti alla squadra, ai tifosi che non possono vedere la partita, mi sembra un pochino fuorviante.
Sulle responsabilità individuali non si deve recedere di un millimetro nella dell'applicazione di detta norma. Vinokurov, probabilmente l'UCI a applicato la regola che ai calciatori e tennisti non si possono applicare le stesse sanzioni dei ciclisti per non provocare gravi danni economici all'atleta ed alla società di appartenenza. Se così fosse si può solamente dire "era ora".
Non preoccupatevi, tra poco vi daranno una positività per tranquillizzare tutti.
24 gennaio 2015 17:50Bastiano
Sono certo che a breve ci daranno la positività di un pesciolino piccolo per dirci, che i controlli ci sono e funzionano e che, l'UCI è intransigente in materia.
Ma come si può fare la guerra all'Astana se poi, si unvitano al Giro d'Italia Team impresentabili?
Quì dobbiamo metterci d'accordo, la guerra al doping la vogliamo fare, oppure vogliamo far finta di farla?
Quì non si tratta dei singoli ma, è il sistema che è malato e le rivelazioni di Rasmussen, ne sono la prova lampante. O si rifanno, obbligatoriamente, i controlli dopo 5/7 anni con metodi oggi non noti oppure, il doping continua a vivere con la complicità di tutti e, riservato solo a pochi protetti!
24 gennaio 2015 19:50froome
Credo che Cristiano Gatti, non avendo argomenti, nè tantomeno fantasia, ha scritto quanto sopra. La pesantezza di cui parla non dipende tanto nel correre con l'Astana, bensì leggendo questi articoli.
Penso che il diavolo Vinokourov non sia nè meglio nè peggio di tanti altri del suo ambiente. Se poi da fastidio che i nostri migliori corridori militino nello squadrone Kazako, a Gatti, Beppe Conti, Gialanella ecc. non devono fare altro che trovare degli sponsor italiani. Se non li trovano se nè facciano una ragione.
Gatti è il Signorini del ciclismo
24 gennaio 2015 21:38VDBZ
Sempre a cercare cose e non fatti che fanno solo male al ciclismo!
sempre e solo doping
25 gennaio 2015 09:57Monti1970
Perché quando si parla di ciclismo, l'argomento principale è il doping? Mai parlare di gare
Monti1970
25 gennaio 2015 11:57siluro1946
Molto probabilmente perché molti vivono di antidoping, ci sono molte persone senza arte ne parte che se ne occupano e traggono i loro guadagni da questa attività. Credo anche che si spenda molto di più nel settore dell'antidoping, peraltro con ben pochi risultati, che nell'esercizio del doping stesso. Tagliare i fondi a questi Talebani e investirli nella preparazione ed educazione dei ragazzi che vogliono fare ciclismo. D'altronde sono vent'anni che fanno un polverone e cosa hanno ottenuto?
ma la sky?
25 gennaio 2015 12:56fedaia66
il medico dei trionfi di Wiggo al tour, e non solo, squalificato a vita..
l'etica vale solo per l'Astana?
Ricordare i fatti del 2012, vale solo per l'Astana?
Ma lo siete o ci fate?
25 gennaio 2015 13:54FrancoPersico
Cyclingnews piace a 405.891 persone. Tuttobiciweb piace a 6.015 persone. Anni fa qualcuno raccontava che il sito tuttobiciweb faceva 3milioni di visite al mese e qualcuno ci credeva. Anni fa volevate essere i conquistatori della carta stampata e.... insomma. Non so darvi consigli, non voglio nemmeno criticare. Ma voi, di questo sito, con questo sito ci dovete vivere. La realtà è semplice. Non sono accuse, sono semplici constatazioni. State ancora a litigare su quale cabina prendervi e la barca ha già lasciato il porto per la nuova America da un pezzo.
perchè solo conteo Astana
31 gennaio 2015 00:35killer
Buonasera Cristiano Gatti, difficilmente mi sono trovato on disaccordo con te, ma questa volta mi tocca esserlo. Perché solo contro Astana? Concordo con te che bisognerebbe allontanare le persone coinvolte in questioni di doping, ma come l' Astana, come Vinok esistono altre squadre, perché di queste non si parla mai? Ivan Basso ha avuto la stessa condanna di Rebelin in materia di doping, perché RCS Sport invita CCC e chiede l'esclusione di Rebelin e Schumaker e fa partire Ivan asso? Purtroppo se vogliamo un ciclismo migliore dobbiamo trattare tutti allo stesso modo!!!
Ciao Cristiano
ANTONELLO
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