BALLAN. Il Tas rinvia la decisione al 27 febbraio

GIUSTIZIA | 16/01/2015 | 09:35
Una vicenda infinita. Alessandro Ballan aspettava per oggi la sentenza del Tas per il suo ricorso contro la squalifica di due anni che il Tna gli ha inflitto il 16 gennaio scorso. Ma sentenza non ci sarà almeno fino al 27 febbraio: il Tas di Losanna ha informato ieri il legale di Ballan del rinvio, senza fornire ulteriori spiegazioni.
Alessandro, quindi, non potrà fare altro che continuare ad allenarsi.
«Di mattina esco in bicicletta per l’allenamento - ha spiegato il veneto a La Tribuna di Treviso -. Pedalo con la solita compagnia di Tosatto e soci. In questo periodo soffro di solitudine, sono tutti in ritiro o cominciano a correre all’estero. Pazienza, faccio lo stesso. Non vedo l’ora di ricominciare a correre. Al pomeriggio mi godo la famiglia: sono con le mie due figlie. Voglio tornare a correre, anche se non ho una squadra: deciderò io quando appenderò la bicicletta al chiodo. Ritengo di essere stato fermato ingiustamente e alla fine della vicenda pagherò un prezzo molto salato. Ma l’esempio per continuare ce l’ho ogni giorno davanti agli occhi. Matteo Tosatto a maggio compirà 41 anni ed è il corridore più vecchio del World Tour. Se avrò la salute, altri cinque anni in gruppo non me li toglie nessuno».

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COMMENTI
16 gennaio 2015 10:23 frect
Forza Alessandro non mollare, sei l' unico che puo' farci vedere un italiano in testa nelle classiche.

dai, forza!
16 gennaio 2015 10:39 geo
Bravo Alessandro, fossi stato un corridore spagnolo non avresti saltato neppure un giorno di gare!

Non è giusto.
16 gennaio 2015 10:50 Bastiano
Non so se è innocente o colpevole ma, so di certo che, questo tipo di giustizia lentissima è inaccettabile. La carriera di un atleta è molto più breve di quella di un altro lavoratore e non si può permettere a nessuno di accorciargliela con sospensioni (non retribuite)dovute a sentenze che non arrivano mai.

c'era una volta
16 gennaio 2015 18:37 giusette
Una volta la giustizia sportiva faceva impallidire quella ordinaria per la velocità delle decisioni: sbagliate o giuste, riusciva a pronunciarsi subito. Ora si sta adeguando a quella civile, senza certezza di pena ma soprattutto di tempi. Andiamo sempre peggio e i presunti innocenti devono attendere i comodi di questi signori.

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