Se vogliamo dire che il
ciclismo è sempre bello, ovunque e comunque, allora anche questo Giro è
fantastico. Se però vogliamo classificare i nostri ricordi, se vogliamo
mettere un meglio e un peggio, io personalmente non ho molti dubbi:
questo passa alla storia come un Giro brutto. Anonimo, grigio,
avvelenato. Più o meno come il meteo che l’ha accompagnato,
flagellandolo ogni giorno di pioggia e grandine, con sadismo chirurgico
sugli arrivi, puntualmente anche a Trieste.
Ma certo che non
sono in discussione l’impegno e la sofferenza dei corridori. Sono punti
fermi. Sappiamo quant’è pesante la fatica di tre settimane, più le
cadute, più i malanni, più le delusioni. Ma se ci fermiamo a questo, non
è più possibile ragionare, perché la conclusione è sempre la stessa,
sempre viva il Giro e tutti primi al traguardo del mio cuore.
Però
bisogna capirsi: inutile allora cercare percorsi e campioni ogni anno
diversi, inutile fare pagelle personali, inutile discutere al bar. E’
sempre tutto bello e tutto grande, in questo nostro amato ciclismo. Però,
però, però. Dobbiamo anche un po’ aprire gli occhi e fare uno sforzo
critico. Allora: l’impegno non assolve da solo un Giro. Anche in tutte
le partite di calcio - o di basket, o di briscola - l’impegno va dato
per scontato: eppure, c’è la partita memorabile e la partita da
dimenticare al più presto.
E’ questione di divertimento, di spettacolo, di puro piacere estetico. Torno
al Giro 2014: il voto complessivo non può superare il 5. Di veramente
bello, di veramente chiaro, di veramente emozionante c’è l’attacco di un
giovane (per miracolo italiano) a Montecampione. Quel giorno soltanto,
uno solo, un uomo di classifica staccò la diretta concorrenza, senza se e
senza ma.
Il resto è tutto così confuso e così appiattito.
Certo, Quintata ha vinto. Ma Quintana era il superfavorito, non
dimentichiamolo proprio adesso. E per essere un superfavorito, si è
limitato al minimo sindacale. Viggiano, Sestola, Oropa, Montecampione,
Zoncolan: come re degli scalatori, come migliore scalatore del mondo,
sempre col braccino, sempre col bilancino del farmacista. Di più: la sua
maglia rosa arriva nel giorno più discusso e discutibile, certo con una
bella tirata in salita (però senza staccare un certo Hesjedal,
ricordiamolo), ma certo anche con una molto meno bella furbata in
discesa. Resta solo la cronoscalata del Grappa: la vince, è bravo, ma
con soli 17’’ su Aru, un esordiente nelle vesti di leader. Fine delle
trasmissioni. Chi aspettava Quintana dominatore sulla montagna della consacrazione, lo Zoncolan, ancora lo sta aspettando.
Mettiamola
così: questo vincitore è come certe donne e certi uomini. Non è bello:
diciamo che è un tipo. Può piacere e non piacere. Dico la mia: magari
fra cinque anni mi piacerà tantissimo – perché è giovanissimo, anche
questo non va dimenticato -, ma al momento è un vincitore di Giro che
non mi ispira proprio niente di speciale.
Preferisco ricordare e
tenermi stretta la vera, grande, inattesa novità di questa corsa: la
Giovane Italia. Oltre ad Aru, che sarà pure il dopo-Nibali, ma a me
sembra già il durante, abbiamo gli Ulissi, i Battaglin, giù giù per
l’anagrafe fino ai Cattaneo e ai Bongiorno (senza la caduta, sono certo
che avremmo anche Villella).
Un fatto è certo: il Giro Under 24
pianta una tremenda spallata al vecchio Giro. Per un motivo o per
l’altro, i Petacchi, i Paolini, i Cunego, i Basso, gli Scarponi (lui
però per caduta) fiutano improvvisamente un sentore di autunno. Un mese
fa non era così: è bastato farsi un Giro per ritrovarsi
irrimediabilmente vecchi. La loro fortuna è che non ci sia in Giro
Renzi, altrimenti parleremmo di generazione rottamata.
Ad ogni
modo ciao Giro, grazie Giro. Adesso il pallone passa al nuovo ct
Cassani. Giovane lui, ha davanti un’opportunità storica: aprire le vele e
lasciarsi portare da questo vento di rinnovamento. La Giovane Italia ha
le carte in regola per crescere e per tornare Grande Italia. Con calma,
senza fretta. Se non vincerà subito, zero problemi. I problemi nascono
se Cassani ricomincia dalla solita solfa, con la tiritera dei vecchi
registi in corsa, dell’esperienza, eccetera, eccetera, eccetera. Se
serve esperienza e generosità, ci sono gli Oss, i Quinziato, i Tosatto.
Non servono più ct in corsa. Basta quello in ammiraglia. E attorno,
tanti ragazzi italiani semplicemente orgogliosi della loro maglia
azzurra.
Io invece saluto con piacere i vostri articoli avvelenati e critici a prescindere. Sì può dire tutto quello che si vuole sul giro, ma non sopporto chi, COME VOI DI TUTTOBICI, lo fa in maniera ideologica
Giacomo
OPINIONI...
1 giugno 2014 19:00simo
Per me,il numero di Quintana verso Val Martello è uno dei più esaltanti nella storia moderna del Giro.
Sull'ultima salita,e nel falsopiano,ha dato due minuti a quelli che lo inseguivano.
Un fuoriclasse.
Simone Basso
1 giugno 2014 19:04wemmick
Cerchiamo di essere obiettivi, però. Questa volta non si può contestare l'articolo: causa malattia non mi sono perso una tappa e devo dire che di momenti entusiasmanti né ho visti pochi. Grande aru e un quintana farmacista, concordo. Per i campioni da corse a tappe, fase di passaggio generazionale, vedremo il tour. Ciao a tutti. Antonio
Mah
1 giugno 2014 19:33Ruggero
Tutto vero, però questo è quanto passa il convento, il Tour mangia tutto e tutti e ora si mette anche il giro di California, le squadre hanno mandato quì le formazioni C, se Quintana fosse stato al 100% avrebbe potuto legarsi una gamba dietro al collo, la pochezza è dimostrata dal 4° posto di Rolland, gran bel corridore ma doveva venire da noi per ottenere un simile risultato.
Attenzione quindi ad esaltarci per le vittorie di Ulissi e compagnia cantando, con le migliori forze in campo fin'ora è stato inesistente.
Basta dire che dei podi delle grandi classiche il solo Swift era presente, per non parlare dei velocisti e soprattutto degli umini da corse a tappe.
Counque onore a chi c'era come sempre !!!
1 giugno 2014 19:38FrancoPersico
La polemica degli articoli è il foraggio per questo sito. Semplice. Sul resto direi per i team italiani un bel giro per Bardiani e Androni. Inesistenti i Neri, meglio se invitavano altro team. Speriamo che per prox anno RCS abbia capito. Dei ragazzi senz'altro non si scopre adesso un Fabio Aru. Non mi piace questo istigare in tv dai cronisti RAI con chi correrai prox anno, se a fianco di Nibali o come avversario. Legittimo per carità chiederlo, però non perdiamo occasione per evidenziare lo spirito del giornalista italiano. Mi aspettavo qualcosa dalla Cannondale, praticamente inesistenti. Moser c'era al Giro?
Mi dispiace
1 giugno 2014 19:42Piccio
Povero signor Gatti, doversi sorbire un giro cosi anonimo a avvelenato deve essere stata una vera condanna, un calvario ad oltranza.
E dire che a molti è anche piaciuto, un consiglio: si rilassi e magari cambi mestiere
Usarname
1 giugno 2014 20:00falco
Bastian contrario...Gatti
Forse
1 giugno 2014 23:44jaguar
Forse Gatti esagera un po' ma non è molto lontano dalla verità....un giro confuso con l'apoteosi dello Stelvio dove "la pagliacciata" è stata imbarazzante ed il Giro è stato falsato.....capisco i difensori delle cause perse che non perdono occasione di mettersi in moto ma questa è la verità.....Quintana, o chi per lui, ha fatto la furbata e gli organizzatori lo hanno ben difeso e protetto...guarda caso dopo Valle Martello non ha combinato granchè se voleva eliminare i dubbi dello Stelvio doveva stracciare tutti in una tappa e non lo ha fatto e così la macchia resta
E l'anno corso,allora?
2 giugno 2014 14:13pickett
Se il Giro 2014 merita 5(io gli darei un sei meno),quello 2013 meritava 3.Venne disputata,praticamente, una sola tappa di montagna,quella che arrivava in Friuli.Tutte le altre,o annullate o totalmente stravolte,ridotte a semitappe.L'anno scorso sì che il Giro venne totalmente falsato.Però vinse un italiano,e Gatti era contento.Che mentalità...
giro
2 giugno 2014 15:06siluro1946
Giro squallido, campioni veri assenti, vincitore "furbastro" e brutto "ciclisticamente", qualcuno suggerisce di invitare altre squadre, bisogna vedere se accettano gli inviti. Purtroppo questo Giro rispecchia la nostra Italia, la nostra industria i nostri governanti ecc. ecc. Speriamo di aver toccato il fondo.
Per la prima volta, dopo più di 50 giri, non ho guardato le ultime tappe.
Saluto un Giro....
2 giugno 2014 16:09padre58
Io saluto un Giro giovane e pulito e il mio voto e' 10 e lode. Peccato x voi che vi aspettavate i mostri o distacchi da 10 o 20 minuti dal primo.
Ma primo di chi è soprattutto di che cosa.
Per fortuna il ciclismo e' cambiato, e questo lo dobbiamo ai giovani.
QUANTA CATTIVERIA....
2 giugno 2014 16:23kalpana
Perché questo accanimento contro Gatti?
In fondo ha solo espresso la sua opinione...!
Anche se sostanzialmente non mi trova d'accordo, tuttavia lo rispetto.
Non condivido questi processi sommari e questi "inviti" a rilassarsi e cambiare mestiere.
Inoltre aggiungo che lo scorso anno, quando a vincere è stato Nibali, siamo stati contenti tutti.
Probabilmente anche chi, a distanza di un anno, ora lo critica solo perché ha espresso il suo personalissimo parere.
Ci vuole un po' di equilibrio e un po' di buonsenso in ciò che si dice e si scrive.
Marco Mazzucchelli, Busto A. (Va)
Sig. Gatti, preferirebbe le imprese "dopate"?
4 giugno 2014 14:45runner
Visto che voi di Tuttobici, ormai, siete solo capaci a criticare e ad affibbiare votacci a destra e a manca, per farvi divertire almeno un pochino preferireste forse qualche mega impresa da parte di qualche corridore superdopato ?
E' ovvio che, con i controlli di oggi esiste un livellamento generalizzato ed è sempre più difficile assistere a imprese strabilianti.
Voi vorreste la moglie ubriaca e la botte piena...Ma credo che di pieno ci siate solo voi stessi. Pieni di spocchia e di boria. Un po' di rispetto per il ciclismo e per i corridori non guasterebbe...
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Giacomo