TRENTINO. Oss: «Avevo visualizzato questa vittoria». AUDIO

INTERVISTA | 22/04/2014 | 17:02
È veramente emozionato Daniel Oss, vincitore con la "sua" BMC nel "suo" Trentino della cronosquadre di apertura del 38° Giro del Trentino.

Sei felice?
«Sono felice, felice. La gioia di vincere in casa è tanta, indossare la maglia ciclamino di leader del giro del Trentino è un onore. La squadra ha lavorato benissimo in vista di questa corsa e di questa giornata. Ci voleva proprio dopo qualche intoppo fisico».

Cos'hai avuto?
«Nell'ultimo ritiro in Spagna ho iniziato a soffrire per un forte dolore al ginocchio, un nervo mi provocava un forte dolore lungo il polpaccio. Alla fine, per fortuna, non era nulla di grave, ma a febbraio sono dovuto stare fermo 20 giorni. Così mi sono ritrovato in ritardissimo di condizione e costretto a cambiare programma».

Quanto hai sofferto a saltare le classiche?
«Vedere Fiandre e Roubaix in tv non mi è piaciuto ma forse mi è servito per capire come affrontarle in futuro. Mentre le guardavo dal divano ero nervoso, mi sudavano le mani... Diciamo che le corse, quelle che amo in particolare, preferisco correrle che guardarle».

Cosa deve avere un team per vincere una cronosquadre?

«Alla base ci deve essere la forza fisica e un grande feeling tra i corridori. Non serve un leader che spicchi sugli altri, ma quattro-cinque buoni atleti allo stesso livello. Inoltre è fondamentale la tecnica, bisogna provare e riprovare i cambi per trovare le giuste sensazioni in strada. Sai fare certe cose a 30 km/h è un conto, a 60 km/h è un altro. Infine avere a disposizione un mezzo super tecnologico come la BMC che usiamo noi è senz'altro un'arma in più».

Era già stabilito che saresti passato per primo al traguardo?


«No, non ne avevamo parlato. Abbiamo solo pensato ad andare a tutta e, sì, io ci tenevo particolarmente a passare per primo. Con Cadel ho un bellissimo rapporto, dopo il traguardo l'ho visto felice. Nei prossimi giorni c'è troppa salita per i miei gusti, io darò il massimo ma sarà lui a dover fare la corsa».


Prossimo obiettivo il Giro d'Italia.

«Ci arrivo per la prima volta senza le classiche nelle gambe, con la convinzione che la forma può solo migliorare. Quella che ho indossato oggi è la mia prima maglia da leader in carriera e la mia prima vittoria in una cronosquadre. Le cose belle tendo a visualizzare prima, domenica eravamo ad allenarci qui in Trentino e Baldato ci ha informato via radio che all'Amstel Gold Race aveva vinto Gilbert, io ho subito pensato "queste sono le nostre giornate". Martedì ne vinciamo un'altra. Così è successo. Di traguardi in mente ne ho tanti altri, ma non saprei dirvi una tappa in particolare della corsa rosa. Certe cose le senti, poco prima che arrivano».

Giulia De Maio


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