MONDIALI. Il quartetto azzurro 11esimo nelle qualifiche

PISTA | 26/02/2014 | 20:52
I Campionati del mondo su pista a Cali (Colombia) si sono aperti con le qualificazioni dell’inseguimento a squadre maschile. Il quartetto azzurro formato da Elia Viviani, Liam Bertazzo, Marco Coledan e Paolo Simion ha fatto segnare l’undicesimo tempo in 4’06”165, il migliore rispetto alle precedenti edizioni dei mondiali, ma non sufficiente a entrare nella top ten perché il livello medio si è alzato notevolmente e pochi secondi fanno ormai la differenza. Il gap tra le nazioni si è visibilmente ridotto. Tra le prime quattro classificate ci sono infatti meno di due secondi di differenza. 
Per la finale oro e argento si sono qualificate la Danimarca (Casper Von Folsach, Norman Hansen Lasse, Christian Quaade Rasmus, Alex Nicki Sylvest Rasmussen) con il tempo di 4’00”176, e l’Australia, detentrice del titolo conquistato a Minsk, che ha fermato il cronometro sui 4’01”615 con il quartetto composto da Alexander Morgan, Michael Hepburn, Alexander Edmonson, Glenn O'Shea. 
Lotteranno per il bronzo la Russia (4’01”615) e la Nuova Zelanda (4’02”056). Sorprende l’ottavo posto della Gran Bretagna in 4’04”419. 

INSEGUIMENTO A SQUADRE UOMINI
QUALIFICAZIONI: 1. Danimarca (Von Folsach Casper, Hansen Lasse Norman, Quaade Rasmus Christian, Rasmussen Alex Nicki Sylvest) 4’00”176; 2. Australia (O'Shea Glenn, Edmondson Alexander, Mulhern Mitchell, Scotson Miles) 4’01”516; 3. Russia (Ershov Artur, Kovalev Evgeny, Kovalev Ivan, Serov Alexander) 4’01”615; 4. Nuova Zelanda 4’02”056; 5. Spagna 4’02”648; 6. Svizzera 4’02”934; 7. Germania 4’04”230; 8. Gran Bretagna 4’04”419; 9. Belgio 4’05”423; 10. Colombia 4’05”751; 11. Italia (Viviani Elia, Bertazzo Liam, Coledan Marco, Simion Paolo) 4’06”165; 12. Bielorussia 4’08”568; 13. Ucraine 4’09”709.
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COMMENTI
27 febbraio 2014 07:50 fr08
ora villa che scuse prende?????aveva i migliori????siamo redicoli

s-p-e-c-i-a-l-i-z-z-a-z-i-o-n-e
27 febbraio 2014 15:12 italiano
Una semplice parola : S-P-E-C-IA-L-I-Z-Z-A-Z-I-O-N-E !!! ……. Ovvero…….l’esatto CONTRARIO di ……….MULTIDISCIPLINARIETA’ ….che è il concetto con tanto fervore e clamore , aggiungo anacronisticamente, portato avanti da tutti (o quasi) i cosiddetti “Addetti ai lavori” del ciclismo del nostro paese.
MULTIDISCIPLINARIETA’ è il concetto portato avanti da Federazione (dirigenti e tecnici) e dal CENTRO STUDI ignorando che tutte le Nazioni che negli ultimi anni hanno ottenuto risultati hanno fatto l’esatto contrario ovvero SPECIALIZZAZIONE!!!

Soprattutto per quanto riguarda le “Specialità Olimpiche” (che attualmente sono TUTTE di “Prestazione”) le Nazioni Leader del panorama mondiale della Pista hanno ormai da anni PROGRAMMATO e SPECIALIZZATO i singoli atleti sia per le prove Individuali che per le Prove di squadra.

In Italia invece si fa confusione su un concetto (quello della Multidisciplinarietà) che è validissimo da applicare per tutte le Categorie Giovanili (fino a Junior 1° anno) e dovrebbe anzi essere quasi obbligatorio al fine di migliorare capacità tecniche dei giovani anche solo finalizzate ad un miglior utilizzo del mezzo meccanico. Giovani che poi, grazie alla pratica della multidisciplinarietà, sarebbero in condizioni qualora volessero primeggiare in una delle varie discipline (strada,Crono,Pista, Mtb, Bmx) se adeguatamente supportati di SPECIALIZZARSI nelle Specialità a loro più congeniali.
Questo dovrebbe essere il compito PRIMARIO del “CENTRO STUDI”, che dovrebbe avere, per logica, l’obiettivo di individuare le pecularietà degli atleti delle categorie giovanili e “Indirizzarli” verso un processo di “Specializzazione” (strada, Pista veloce, Pista Endurance, Mtb, Bmx eccc.)

Naturalmente il lavoro del “Centro Studi” dovrebbe poi essere collegato (cosa che in Italia non esiste) ad una fase successiva nella quale tecnici di settore (specializzati e non semplici “Selezionatori”) dovrebbero essere dotati di un supporto “Programmatico” di almeno 6/8 anni che preveda, in ottica Olimpica, lo sviluppo tecnico/specialistico degli atleti maggiormente dotati e predisposti verso le varie discipline unitamente alla messa a disposizione di una “Tranquillità” anche economica che incoraggi gli stessi a perseguire tale obiettivo.
Non essere costretti, come avviene tuttora, ad intraprendere l’indirizzo “stradistico” maggiormente garante in caso di successi anche limitati di tranquillità economica e risalto mediatico e riservare solo sporadiche e brevi attenzioni alla pista .

Il ciclismo non è più quello di 20/30/40 anni fa, feudo e monopolio di 4/5 nazioni Europee.
Oggi sono una cinquantina le nazioni competitive e soprattutto nelle “Specialità di Prestazione-Olimpiche” TUTTE perseguono la “Specializzazione” necessaria per l’ottenimento di risultati di prestigio.

Verità (dimostrata ampiamente negli ultimi anni) è che i Campioni della Strada non servono alla Pista (come erroneamente si vuole far credere nel nostro paese), se non per mero marketing pubblicitario, anche perché sarebbe altissimo il rischio per loro di magre figure nei confronti degli “Specialisti di settore”.
Vero invece, come dimostrano i vari Cavendish, Wiggins, Froome, Evans, Phinney ecc.., che è dalle specialità cosiddette “minori” come Pista e Mtb , che, dopo aver ottenuto in queste brillanti risultati mondiali, possono poi imporsi con successo nel Mondo Professionistico della strada.

Invertiamo i processi nel nostro paese se vogliamo cancellare e migliorare quell’indecoroso 27° posto nella classifica mondiale in cui siamo stati relegati all’indomani di Londra 2012 !!!!

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