Dall'Oste: lascio perché non riesco più a sognare

DILETTANTI | 09/12/2013 | 09:30
Ventidue anni, un contratto in tasca da professionista, e un futuro ancora da scrivere. Daniele Dall'Oste, uno dei giovani ciclisti più attesi al grande salto, ha annunciato la decisione di concludere qui la sua storia a due ruote: "Il ciclismo non fa più per me - ha spiegato Daniele che quest'anno ha disputato la sua ultima stagione da under 23, con la Trevigiani Bottoli vincendo una corsa -. La situazione non è affatto bella, inutile nascondersi. Ci sono state tante cosine che non mi sono piaciute. Certo, sono pronto a prendermi tutte le mie responsabilità per un'annata che non è stata esaltante e per non essere riuscito ad esprimermi come volevo, ma non è tutto".
E' arrabbiato e amareggiato, Dall'Oste...
"Mi sento deluso e preso in giro dalla nazionale azzurra, sia dal punto di vista umano che professionale. Avevo avuto rassicurazioni di far parte dei 6 atleti per il mondiale di Firenze o di essere la prima riserva, così aveva detto il commissario tecnico Marino Amadori al direttore sportivo della mia squadra, Marco Milesi. Poi, hanno deciso che non ci sarei stato".
Perchè allora accettare la proposta di passare tra i professionisti nel Team Idea - formazione milanese che torna dopo l'esperienza nel 2012 fra le Continental dal prossimo anno -, per poi mollare tutto?
"Avrei potuto anche provare, è vero, ma come sarebbe finita? Sempre in giro, poca riconoscenza, troppa pressione per non parlare dei guadagni. Sinceramente questo clima mi avvilisce molto, e così ho deciso di voltare pagina in maniera definitiva. Ci tengo a precisare anche che non ho niente contro il Team Idea, anzi ringrazio di cuore Pier Gaffuri, Marco Cannone e Omar Piscina per avermi dato questa splendida opportunità ma non ho nessuna voglia di ricominciare a pedalare. Sai, io in questo momento ho bisogno di altro e comunque oggi credo di poter dire di aver fatto la scelta giusta".  
E adesso cosa fai?
"Un lavoro ce l'ho e questa è una fortuna di questi tempi... Con mio fratello Fabrizio, mamma e papà mandiamo avanti un negozio di piastrelle e posatura a Venegono Inferiore".
Ma passare professionista non era il tuo sogno?
"Hai detto bene, lo era. Adesso non più. Certamente ci sarebbero ancora diverse cose da dire, ma credo di potermi fermare qui. Non voglio passare per il tipico italiano che sputa nel piatto dove ha mangiato per anni, disprezzando questo sport. Ne ho avuto tante di soddisfazioni, e queste non lo scorderò mai, te le porti dietro giorno e notte. Purtroppo, però, non è tutto oro quello che luccica e se dovessi cancellare qualcosa dalla mia carriera, non esiterei a levare di mezzo il secondo e il quarto anno con gli Under 23. Ci sono state cose che non posso più cambiare, ma che mi hanno cambiato. Il ciclismo non è più quello che mi aspettavo".
Dal punto di vista della tua esperienza, cosa consiglieresti ai giovani che vogliono avvicinarsi al ciclismo?
"Devono credere in se stessi e non avere paura di sacrificarsi. Il ciclismo non è come gli altri sport, richiede molte più rinunce e mai come oggi un comportamento corretto. Se davvero i giovani vogliono fare il ciclista, devono avere le idee chiare. L'obiettivo è per tutti il professionismo, ma bisogna darsi da fare per avere anche una strada alternativa".

Danilo Viganò, da Gazzetta Milano

SCHEDA
Daniele Dall'Oste è nato il 21 maggio 1991 a Varese e abita a Venegono Inferiore. La sua è una passione di famiglia. Il fratello Fabrizio correva (quattro volte campione italiano di ciclocross) e anche papà Carlo ha sempre gareggiato. Daniele ha iniziato a 12 anni con gli esordienti del gruppo sportivo Solbiatese per continuare anche nel nome di suo fratello Lele, morto a 17 anni in un incidente stradale. Nel 2005 si è fratturato tibia e perone sinistro, e l'anno dopo ha iniziato a vincere con gli allievi. Juniores nel Pedale Castanese (2 successi), tra i dilettanti ha difeso i colori della Palazzago nel biennio 2010-2011, vincendo al primo anno la classica in salita Trento-Monte Bondone, e della Trevigiani-Bottoli nel 2012-2013 ottenendo sei affermazioni di cui 5 lo scorso anno: il Giro del Belvedere, il prologo del Valle d'Aosta, due tappe alla Vuelta Tenerife (Esp) e Barzago (Lc). Quest'anno un solo trionfo, a Castiglion Fiorentino (Ar).
Copyright © TBW
COMMENTI
9 dicembre 2013 10:35 shamal
"ma credo di potermi fermare qui" io credo tu volessi dire "ma credo di DOVERMI fermare qui" , per me le cose che non vanno son sempre le solite, e se non sei come gli altri sei out. spero di sbagliarmi ma ho questa sensazione. imho. buona fortuna per la tua nuova vita.

In bocca al lupo!
9 dicembre 2013 10:44 geo
In bocca al lupo Lele. Probabilmente avresti potuto dire tante altre cose, ma da galantuomo te le sei tenuto per te.

Trovo molto importante e significativa .........
9 dicembre 2013 14:07 passion
l'ultima frase "L'obiettivo è per tutti il professionismo, ma bisogna darsi da fare per avere anche una strada alternativa". Oggi credo nessuna strada under 23 o continental che dir si voglia, prende ragazzi, anche di un certo talento,che vogliono continuare gli studi universitari. Quello che conta sono i risultati subito e ad ogni costo. In questo si, devo ammettere, siamo lontani dalla cultura anglosassone e non solo, più aperta e organizzata su certi discorsi. Spero tanto di essere smentito, spero che invece ci siano anche da noi, realtà che tengano conto che ognuno di questi ragazzi, anche i più bravi, non potranno tutti vivere di ciclismo e gli si deve necessariamente dare la possibilità contestuale di crearsi un domani al di fuori dello sport.

senza parole
9 dicembre 2013 20:04 uybello79
non lo conosco ma mi ha stupito molto e mi lascia senza parole.

Complimenti
9 dicembre 2013 20:24 TorrazzaForever
Un'intervista bella ed onesta, da far leggere a chi elemosina un contratto per correre fino ai quarant'anni ed è disponibile a fare i patti col diavolo per vincere un prosciutto o arrivare quinto nella terza semitappa del Giro del Magilikistan. Per avere ventidue anni è un esempio di buon senso e maturità.

si certo...
10 dicembre 2013 01:18 sonoqua
La strada alternativa ce l'ha.... mi sembra abbia detto "Un lavoro ce l'ho e questa è una fortuna di questi tempi... Con mio fratello Fabrizio, mamma e papà mandiamo avanti un negozio di piastrelle e posatura a Venegono Inferiore".Ecco mi sembra facile però... se non c'era la famiglia? Sarebbe ancora al Team Idea. Ingrato e basta, non si da parola e ci si rimangia tutto in quarantott'ore.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
E' ancora festa in casa del Team Franco Ballerini Lucchini Energy grazie a Mattia Proietti Gagliardoni. Il corridore umbro, 18 anni compiuti l'altro ieri, ha colto il successo nel 21simo Memorial Antonio Colò gara nazionale per la categoria juniores con...


Markel Beloki ha vinto la 21sima edizione del Tour Alsace che si è conclusa stamane a Champ du Feu con la quinta tappa vinta dal transalpino Aubin Sparfel (Decathlon AG2R La Mondiale Devo) davanti al belga Schoofs e all'australiano Ward....


Ottava vittoria stagionale per Isaac Del Toro che ha messo il suo sigillo sull'80a edizione del Circuito de Getxo - Memorial Hermanos Otxoa. Nella gara partita dal Museo Guggenheim sulla distanza di 172.2 km, il super talento della UAE Emirates...


Sette giorni dopo la sua prima vittoria a Clusone, nella Bergamasca, Ettore Martinelli ha ribadito il suo ottimo stato di forma concedendo il bis stamane a Vaprio d'Agogna nel Novarese. Il corridore varesino di Samarate, 16 anni della UC Bustese...


Ancora una tragedia della strada in questa domenica di inizio agosto. Tre ciclisti sono stati travolti e uccisi mentre viaggiavano sulla strada provinciale 231 all'altezza di Terlizzi, nel Barese. La tragedia si è verificata attorno alle 8.30. Le vittime, Sandro...


Elemento prezioso della squadra dal 2022, Louis Vervaeke sta vivendo un'ottima stagione con la maglia della Soudal Quick-Step, nonostante un infortunio che gli ha impedito di correre il Tour de France. A febbraio, al Tour of Oman, Louis ha coronato...


Mentre in tante Classiche si è arrivati ad una parità di premi in denaro tra la gara maschile e quella femminile, tanta differenza esiste invece tra il Tour de France maschile e quello femminile. Si tratta di 500.000 euro per...


La Gazzaniga-Onore per allievi, che quest'anno ha festeggiato la 38sima edizione, contrariamente alla sua tradizione è stata risolta da una volata a ranghi compatti. Ad aggiudicarsela è stato Marco Gregori, sedicenne piacentino di Caorso portacolori del Pool Cantù VC Sovico...


Una storia centenaria ma anche contemporanea. Una storia di Giganti della Strada e di un Marziano che sta provando a riscrivere in buona grafia gran parte della storia del ciclismo. Ottavio e Tadej, Bottecchia e Pogacar, il muratore di San...


“La velocità è l’aristocrazia dei velodromi” scriveva il grande Rino Negri sulla Gazzetta dello Sport quando Antonio Maspes nella specialità vinceva titoli mondiali a ripetizione. Dopo anni di buio l’Italia torna ad alzare la testa e Mattia Predomo è una...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024