Vincenzo NIBALI. 9. Alla prima vera verifica si fa trovare prontissimo. Lo attaccano, eccome se lo attaccano. Ma lui con calma olimpica risponde colpo su colpo e poi scava ulteriore distacco tra sè e gli altri. Sull’Altopiano, lui piano piano resta lassù: in alto.
Rigoberto URAN. 9. Scatta nel punto più duro da vero duro. Nelle intenzioni dovrebbe fare da punto di appoggio per Wiggins, poi si appoggia leggero sul manubrio e lo rivedono tutti sul traguardo.
Jackson RODRIGUEZ. 7. Lui e l’Androni ci provano, in tutti i modi, ma vengono rallentati – se non fermati – da guai meccanici e scivoloni lungo i fossi (vedi Pellizotti, voto 6 per l’impegno). Va all’attacco con altri 13 coraggiosi, sui quali spiccano Pauwels (voto 7) e il nostro Elia Viviani.
Filippo POZZATO. 5. Sorridente e sereno come pochi, prima del via dice: «Vi dico solo che ho montato il 36x28... E non so perché, ma so già che non basterà».
Sergio HENAO. 4. Vive una giornata molto storta. Si stacca quasi subito in salita con Di Luca (voto 5) e Samuel Sanchez (voto 4).
Elia VIVIANI. 7. Va in fuga sin dal mattino con Jackson Rodriguez, Gatto, Bennati & C. Va a caccia di punti per la maglia rossa. Volata per il traguardo volante di Paularo: Viviani precede Ligthart e Bennati. Il veronese della Cannondale arriva a quota 60, tallonando Cadel Evans.
Ryder HESJEDAL. 2. Sempre in crisi. Irriconoscibile.
Michele SCARPONI. 5. Pedala sempre ben coperto, poi quando si fa vedere sembra pedalare molto bene. Nel punto più duro, però, perde contatto dai primi. Ha il grande merito di non naufragare. Si difende. In attesa di riprendersi.
Cadel EVANS. 7. Tenace e tosto come pochi. Ad un certo punto si perde nelle retrovie, scivola in fondo, si stacca, ma non molla. Lascia che si sfoghino gli altri e lui raccoglie forze mentali e muscolari. Rientra su Nibali e perde solo qualche secondo di abbuono. «Mi aspettavo di fare molto meglio, ma Vincenzo è andato molto bene. Lo vedo molto forte». È lui il vero baronetto del gruppo.
Mauro SANTAMBROGIO. 8. Sta pedalando benissimo, da molto tempo. Questo è un Giro sperimentale, per comprendere fino in fondo cosa può fare un corridore come lui in una corsa di tre settimane. Scinto è convinto che il prossimo anno possa tornare con questo 27enne corridore comasco per fare classifica: intanto, per allenarsi, la fa alla grande.
Carlos BETANCUR. 8. Il colombiano dell’Ag2r arriva alle spalle di Uran. «Potevo andarlo anche a riprendere, ma tra noi colombiani certe cose non si fanno» (viva la sincerità, ma sportivamente voto 4). Cosa gli dirà il suo diesse Laurent Biondi?
Domenico POZZOVIVO. 7. Si fa vivo, dove la strada è più dura, più arcigna, poi si accoda al trenino di Nibali e Evans e risale in classifica. Bentornato, era ora.
Rafal MAJKA. 8. Il giovane polacco del team Saxo Bank Tinkoff dimostra di saperci fare e di meritare a pieno titolo la maglia bianca di miglior giovane.
Robert KISERLOVSKI. 7. Il croato della Radioshack arriva con Nibali e Evans e torna nelle zone nobili della classifica generale.
Mauro VEGNI. 9. Dopo dieci tappe è il caso di dirlo a chiare lettere: questo Giro è disegnato a regola d’arte. Certo, più grandi sono i protagonisti e migliore è lo spettacolo. Ma fondamentale è il ruolo di persone come Mauro Vegni, che gira l’Italia in lungo e in largo quattro/cinque/sei volte con il fido Stefano Allocchio (un 9 anche a lui) per rendere lo spartito del Giro il più possibile coerente e armonico. Fin qui è stato semplicemente soave. Maglia rosa.
«Potevo andarlo anche a riprendere, ma tra noi colombiani certe cose non si fanno»
15 maggio 2013 09:04Giors
come mai Domenica è andato a riprendere Pantano, colombiano pure lui, e gli ha strappato il secondo posto credendo di aver vinto??
non ce la faceva ma non ha avuto la correttezza di ammetterlo
Un 5 a Pozzato???
15 maggio 2013 10:03Bastiano
Ma quello era un voto per il sorriso o per la copertina di Novella 2000?
Io darei un 10 a chi è riuscito a vederlo in questo Giro perchè, quando arriva lui, di solito stanno smontando le transenne!!!!
Quoto al 100%...
15 maggio 2013 12:00Bartoli64
Sia quanto ha scritto Giors, sia quanto a scritto Bastiano, al riguardo delle dichiarazioni rilasciate da Betancur e da Pozzato sulle loro ultimissime "prestazioni" al Giro.
Come dire? C'è chi la spara grossa (sperando che nessuno si ricordi quello che era successo soltanto la domenica prima) e chi, invece, non gli rimane che buttarla sulla battuta...
Bartoli64
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