CASO BANI. Condannati tre dirigenti della Ambra Cavallini

DOPING | 10/04/2013 | 20:01
Si è concluso con tre condanne il processo a citazione diretta davanti al Tribunale penale di Empoli nei confronti di dirigenti della squadra ciclistica Ambra Cavallini Vangi, nato dalle dichiarazioni di Eugenio Bani, il giovane ciclista che nel 2009 era risultato positivo alla gonadotropina corionica ai campionati italiani di Imola e dopo la positività aveva riferito di improprie pratiche mediche fatte indistintamente a tutti gli atleti del team. «Questa è una ulteriore prova della completa innocenza di Eugenio Bani che si è costituito parte civile nel procedimento e che, finalmente, può vedere emergere quella verità che ha sempre sostenuto con forza e coraggio», hanno commentato nel rendere nota la sentenza il padre di Eugenio, Fabrizio Bani, e Ivano Fanini, patron dell'Amore e Vita che ha sostenuto il giovane ciclista nella sua battaglia e che ad agosto lo farà passare professionista.

Due dirigenti sono stati condannati ad un anno e sei mesi di reclusione con la sospensione della pena e pagamento 10.000 euro di multa oltre alle spese processuali. Erano accusati di avere in concorso tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, procurato, somministrato o comunque favorito l'utilizzo di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive idonee a modificare le condizioni psicofisiche dell'organismo, al fine di alterare le prestazioni degli atleti (ed in particolare quelle di Bani). Erano accusati anche di esercizio abusivo della professione medica. Un terzo dirigente condannato a due mesi con sospensione della pena, per esercizio abusivo della professione medica e infermieristica, per la somministrazione di medicinali farmacologicamente attivi ad atleti del team.

(fonte ansa).
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COMMENTI
Eugenio
10 aprile 2013 20:56 Per89
C'è un errore nel titolo Eugenio è il figlio, Fabrizio è il padre... Si possono sapere i nomi dei 3 dirigenti?

10 aprile 2013 22:00 tex
Finalmente un ottima notizia per questo ragazzo che ha avuto la forza di denunciare e uscire dal solito muro di omertà che circonda il mondo del ciclismo dove tutti sanno ma nessuno parla. Ho sempre creduto nella sua completa innocenza e questa sentenza dimostra che avevo ragione. Spero che anche il nostro presidente faccia ora un doveroso mea culpa per quello che ha detto finora su questa vicenda e spero che questa sentenza possa servire da apripista per una vera lotta al doping

Caro Eugenio, giustizia è fatta ! Finalmente !
10 aprile 2013 23:14 renzobarde
Una vicenda che sembrava essersi smarrita riappare con una senteza che appare esemplare nel riconoscere le vere responsabilità. Sarebbe opportuno che fossero resi noti i nomi dei condannati : in Toscana sono ben conosciuti, ma la trasparenza servirebbe a tutta l'Italia. Forza Eugenio, rilanciati e vivi tranquillo. Un saluto ai tuoi eccezionali genitori ed ai nonni impareggiabili. Renxo Bardelli

Si va avanti!
11 aprile 2013 11:38 piuomeno
Questo ragazzo può serenamente affrontare la sua vita a testa alta anche se nell'ambiente la sua immagine rimarrà offuscata da quanto accaduto. Il nostro movimento non avrà un "fenomeno", non lo è mai stato, tantomeno in questi ultimi anni da dilettante, ma se il suo desiderio è correre in bici allora...buon divertimento.
Maurizio.

grazie ai Nas di Firenze
11 aprile 2013 12:27 pietrogiuliani
Storico e significativo risultato. A differenza della procura federale sportiva....
A dimostrazione di cosa fanno certe squadre già nelle categoriejuniores.
Sul Tirreno di oggi ci sono anche i nomi dei condannati.
Bravo Bani, brava la famiglia e bravo Fanini.
E ancora una volta un plauso ai Nas di Firenze!

x piuomeno
11 aprile 2013 13:16 tex
Non capisco l'accostamento tra il " non fenomeno" e la ricerca della verità che prescinde completamnete dall'andare piuomeno forte in bicicletta. Bani ha fatto benissimo a fare quello che ha fatto ed alla fine ha avuto piena ragione ed è quello che avrebbe fatto chiunque sapeva di essere in buona fede. Comunque sia non credo che continuare a correre con la spada di Damocle appesa sulla testa come ha fatto coraggiosamente il ragazzo fino ad oggi, sia il miglior modo di affrontare con la dovuta tranquillità e carica agonistica l'attività sportiva. Io credo che da oggi si potrà vedere un nuovo Eugenio Bani senza le limitazioni ed i pesi che ha dovuto sopportare in questi ultimi anni. Per il resto mi sembra che di " fenomeni " ce ne siano pochini in giro.........

Uhm...
11 aprile 2013 15:43 Fra74
Giustizia Sportiva e Giustizia Penale non combaciano, ma non posso esprimermi a riguardo, prendo atto di questa sentenza penale di PRIMO GRADO, non definitiva, pertanto, è solo un passaggio, TECNICAMENTE PARLANDO: sicuramente EUGENIO BANI ha vissuto e sta vivendo una situazione non facile.
Vedremo.
Francesco Conti-Jesi (AN).

13 aprile 2013 11:43 pietrogiuliani
Volete chiarirvi i fatti e darvi un idea con nomi e cognomi dei condannati e soprattutto le valutazioni di Eugenio Capodacqua, un serio e competente giornalista che ha seguito la vicenda Bani e Fanini per primo ed è credo il giornalista di riferimento nell’intero movimento sportivo al mondo per la lotta al doping. Andate su sportpro…e magari anche Tuttobici pubblichi il suo articolo.

Forza Bani e famiglia
e forza Fanini

Grazie Giuliani..
19 aprile 2013 11:40 roger
Ho letto con piacere il sito sportpro del giornalista Eugenio Capodacqua, dove spiega tutto chiaramente con nomi, cognomi e condanne.
Poi sono finito sul sito di Repubblica.it ed in particolare cliccando nello sport su “a ruota libera” si legge un altro significativo intervento di Ivano Fanini. Anche se molto spesso viene preso a pesci in faccia, soprattutto da chi - questo sport - non lo ama per niente, però grazie a lui il movimento ciclistico giovanile è stato smosso finalmente. E’ da qui che si dovrebbe ripartire e la F.C.I. invece di giustificare certe cose, dovrebbe aprire gli occhi e cambiare facendo qualcosa di serio e definitivo. Questa sentenza è storica nello sport, se si pensa che si tratta della categoria juniores e che coinvolge quella che era la squadra più forte in assoluto in Italia. La F.C.I. e di conseguenza la procura dovrebbe riaprire il caso e squalificare questi personaggi a vita. Chi dopa un minore va radiato!!! E Santilli dovrebbe fare meglio il suo mestiere e smettere di frequentare il modo ciclo amatoriale, che purtroppo oggi, è il più “inquinato” di tutti. Bisogna dare l’esempio e ripartire da questo caso sarebbe una bella svolta, altrimenti si continuerà a portare avanti una pagina vergognosa del ciclismo italiano concentrato solo sul business e sul mantenere le “poltrone”.
Ci vorrebbe uno come Stagi per dare una svolta epica, purtroppo però è troppo impegnato in altre cose. Con BS e la Gazzetta (solo business) il ciclismo muore…

roger
20 aprile 2013 13:52 Bufalino
Concordo con quanto detto da roger. Gli articoli di Capodacqua sono sempre precisi e puntuali.

Speriamo che il ciclismo si discosti dal business e ritorni alle origini, al sano sport, a ciò che veramente è l'essenza del ciclismo stesso.

Michele Bufalino

20 aprile 2013 16:00 Bario75
Perché non avete messo il mio commento?

20 aprile 2013 16:56 Bario75
Dato che non è stato pubblicato il commento che avevo scritto, lo ri-pubblico.

Di Rocco è colluso con la Vangi. Gli hanno anche pubblicizzato un libro. E' ora di finirla con la "vecchia guardia". Guardiamo al futuro e cerchiamo nuovi volti per la Federazione! Adesso basta!

Grazie Bario 75…voglio il libro
24 aprile 2013 17:04 pietrogiuliani
Pagherei il doppio, anzi il triplo per avere questo libro. Se è vero che era sponsorizzato dalla Vangi.
Qualcuno per favore può darmi indicazioni? Se fosse vero sarebbe indecente e vergognoso nonché gravissimo, ma si spiegherebbero molte cose, soprattutto le posizioni della FCI e di Santilli che dopo la sentenza del Tribunale di Empoli, hanno messo le mani avanti in modo ridicolo, cercando di “giustificare” chi invece andrebbe squalificato a vita. Infatti Bani è stato trovato positivo perché controlla dall’anti doping ma anche tutti gli altri ragazzi sono stati costretti a prendere le stesse schifezze! I NAS di Firenze infatti hanno verbalizzato che anche gli altri atleti venivano “sistemati” come Eugenio Bani.

NOVITA' SCONVOLGENTI : URGE CHIAREZZA e la FCI INTERVENGA CON RAPIDITA' !
25 aprile 2013 10:14 renzobarde
Questo sito con gli ultimi interventi ancorchè anonimi, il che non mi piace per principio, hanno riproposto novità inimmaginabili sul caso Bani. Se di fronte a queste dichiarazioni la Federazione Ciclistica Italiana non sentisse il dovere di intervenire e di assumersi tutte le respobsabilità ( quelle istituzionali che gli competono) e di chiarire una volta per tutte le VERITA' NASCOSTE che sottostanno a questa vicenda, allora sarebbe il caso di chiedere URGENTEMENTE l'intervento del CONI, facendo appello al nuovo Presidente perchè dia segnali incontrovertibili di cambiamento e di ETIXCITA' SPORTTIVA VERA rispetto alla gestione preecedente. Chiedo a Pier Augusto Stagi di rilanciare questo argomento a tutto campo e in tutte le sedi per fare energere la verità. Per quanto mi riguarda al prossimo Memorial Giampaolo Bardelli a Pistoia il prossimo 1 giugno ne farò un elemento di chiarezza e di determinata battaglia etica. Renzo Bardelli- Pistoia

CASO BANI : OCCORRE UNA SVOLTA ED UNA ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA' del CONI DI FRONTE ALL'INERZIA DELLA FCI
25 aprile 2013 10:22 renzobarde
Reitero il mio intervento corretto da alcune pur banali imperfezioni :
Questo sito con gli ultimi interventi ancorchè anonimi, il che non mi piace per principio, hanno riproposto novità inimmaginabili sul caso Bani. Se di fronte a queste dichiarazioni la Federazione Ciclistica Italiana non sentisse il dovere di intervenire e di assumersi tutte le respobsabilità ( quelle istituzionali che gli competono) e di chiarire una volta per tutte le VERITA' NASCOSTE che sottostanno a questa vicenda, allora sarebbe il caso di chiedere URGENTEMENTE l'intervento del CONI, facendo appello al nuovo Presidente perchè dia segnali incontrovertibili di cambiamento e di ETIXCITA' SPORTTIVA VERA rispetto alla gestione preecedente. Chiedo a Pier Augusto Stagi di rilanciare questo argomento a tutto campo e in tutte le sedi per fare energere la verità. Per quanto mi riguarda al prossimo Memorial Giampaolo Bardelli a Pistoia il prossimo 1 giugno ne farò un elemento di chiarezza e di determinata battaglia etica. Renzo Bardelli- Pistoia

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