Rasmussen attacca: il passaporto biologico non mi ha scoperto

DOPING | 16/02/2013 | 16:06
A poche settimane dalal confessione in cui ha spiegato di essersi dopato fra il 1998 e il 2010, Michael Rasmussen è tornato a parlare e punta il dito contro il passaporto biologico. «Non ho mai fatto fatica a nascondere l’uso del doping: il mio tasso di ematocrito non è mai stato sospetto. E l’introduzione del passaporto biologico non ha cambiato assolutamente nulla - ha detto al quotidiano danese Ekstra Bladet - e soprattutto non mi ha mai impedito di ricorrere alle trasfusioni ematiche».
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COMMENTI
In effetti ...
16 febbraio 2013 17:37 Gattopaul
Come dargli torto, e' evidente che le maglie della rete antidoping non sono strettissime ... siamo sicuri che forse chi ha ipotizzato una legalizzazione abbia torto? forse cosi' facendo lo farebbero sotto stretto controllo medico e magari eviterebbero sacche conservate in casa e altre clandestinita' varie.

@gattopaul
16 febbraio 2013 19:55 bertu
e come la mettiamo con le eventuali, e probabili, conseguenze a lungo termine per la salute degli atleti?

E già
16 febbraio 2013 20:41 Per89
Probabilmente la ragione sta nel mezzo, io credo che rispetto a qualche hanno fa con il passaporto biologico e il where about doparsi sia più difficile, ma non impossibile... Però siamo l'unico sport ad affrontare questo problema, un esperto dell'antidoping svedese ha qualche dubbio sulla possibile pulizia dei sciatori fondisti presenti ai prossimi mondiali.... Finche la wada non interverrà in modo serio e regolamenterà l'antidoping non si andrà da nessuna parte, ci vogliono commissioni indipendenti alle federazioni....

Sarà???
17 febbraio 2013 09:13 Monti1970
Ma almeno il ciclismo ci prova. Invece gli altri sport sono fermi a 40 anni fá,fanno ancora i controlli antidoping solo dell'urina, niente prelievi di sangue.

@bertu
17 febbraio 2013 13:49 Gattopaul
Sicuramente ci sarebbero dei problemi a medio / lungo termine. Ma ci sono anche ora. Almeno si spera che vengano meno i problemi a breve termine ... Vedi trasfusioni home-made e successivi blocchi renali .... Io non credo che una qualche forma di "legalizzazione" sia un bene ma solo il minore dei mali, ovviamente solo per professionisti maggiorenni e vaccinati.

gattopaul
17 febbraio 2013 15:06 bertu
e magari obbligandoli a sottoscrivere una qualche assicurazione sanitaria per non dover gravare un domani sul sistema sanitario nazionale che ha ed avrà ben altri costi e priorità da affrontare che non il salvare la vita a persone che hanno voluto fare i fenomeni per non essere costretti a lavorare come tutti.
diciamo che lo sport professionistico in generale è qualcosa di perverso.

Per bertu
17 febbraio 2013 15:51 Monti1970
Con tutte le tasse che paghiamo,in Italia ci dovrebbero essere gli ospedali d'oro,o almeno dovrebbero essere all'avanguardia ,invece ci sono pazienti nei corridoi. Il problema,caro bertu é che i nostri politici rubano e sprecano tutti i soldi delle nostre tasse.

@bertu
17 febbraio 2013 16:31 Gattopaul
Vendo polizze, per me sarebbe un affarone!! ;-)

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