Fondriest: io con Bettini? Se me lo chiede...

PROFESSIONISTI | 05/02/2013 | 14:16
Maurizio Fondriest era presente stamane alla presentazione della Ceramica Flaminia, della quale è sponsor e partner tecnico, e non si è sottratto alle domande riguardanti un suo possibile impegno nel progetto Italia.
«Io al fianco di Paolo Bettini? Se me lo chiedesse, ci penserei. In questo momento sono molto impegnato, dovrei pensarci, ma il progetto mi interessa e lo condivido. Con Paolo ho un ottimo rapporto, più volte ci è capitato di discutere del suo progetto e io condivido in pieno la sua idea di un programma che deve ripartire dal basso, quindi dagli juniores e dai dilettanti, per costruire qualcosa di nuovo per la nazionale italiana».
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COMMENTI
OCCORRE DARE UNA SVOLTA AL CICLISMO E QUINDI......
5 febbraio 2013 16:38 renzobarde
.....basta con utilizzare a livelli di massima responsabilità i corridori degli ultimi decenni che sono stati responsabili di tutte quelle "bruttezze" che ora emergono in tutta la loro vastotà ! Le confessioni di Armstrong ed altri, ancorchè incomplete, insistono su un punto . "CI DOPAVAMO TUTTI ! ! Ed allora chi si è dopato a ripetizione ( la famosa generazione Epo....)NON deve e NON può coprire posti di primo piano. Occorre cercare persone che dell'ETICA SPORTIVA facciano la loro bandiera. Vorrei che su queste mie considerazioni si svolgesse un dibattito alla luce del sole, senza ANONIMATI. Renzo Bardelli-Pistoia

ed il buon senso???
5 febbraio 2013 17:43 Bastiano
Ma non sarebbe più sensato prendere chi già fa il direttore sportivo, conosce bene le dinamiche e soprattutto, ha dimostrato di saper gestire un gruppo?
Ma è possibile che si debba insistere con i macroscopici errori di Bettini?

Caspita, Sig. Bardelli Renzo
5 febbraio 2013 19:38 Fra74
io ho letto il Suo libro "GENERAZIONE EPO", complimenti, ora effettua, come allora, UN ATTACCO FRONTALE su TUTTO IL FRONTE...complimenti, ha coraggio e DIGNITA' da vendere, sono con LEI...mi sa che saremo pochi, pochissimi, ma UNITI si può dare un SEGNALE...continui così Sig. Bardelli Renzo...
Francesco Conti-Jesi (AN)

basta
5 febbraio 2013 21:11 AERRE56
basta con i ripescaggi, lasciamoli al festival.

un pescatore senza guadino.

Per Bardelli
6 febbraio 2013 00:05 Monti1970
Quindi ci potrebbe fornire lei alcuni nomi di coloro che,secondo lei, non hanno mai avuto a che fare con il doping per elevarlo al ruolo di CT. Successivamente su quel suo eventuale CT ,ci metterebbe a mano sul fuoco??? Monti Massimo

PER RENZO BARDELLI
6 febbraio 2013 11:03 stargate
Accidenti, neanche stamattina, causa pioggia e vento forte, posso pedalare. Relegato ai “domiciliari”, cosa c’è di meglio da fare se non aderire (cosa che avrei comunque fatto di pomeriggio) al desiderio di Renzo Bardelli di aprire un dibattito, ovviamente, com’è mio costume, senza alcun paravento per quanto riguarda l’identità? Il mio, però, è un intervento interlocutorio in quanto non posseggo, a differenza di altro fortunati, alcuna certezza, né sono depositario della verità.
Il sig. Bardelli afferma che è ora di “bastarla” (come diceva un mio antico insegnante!) con l’attribuire mansioni e incarichi di massima responsabilità a corridori degli ultimi decenni, perché facenti parte della cd “generazione Epo”. Benissimo: come dargli torto? A livello etico l’idea è inappuntabile. Qui, però, sorge un altro problema, non secondario, anzi molto grave e di difficile, se non impossibile risoluzione. Partiamo dalle dichiarazioni di Armstrong, cui, evidentemente, almeno su questo versante, viene attribuita credibilità assoluta: il texano afferma di essere stato costretto a ricorrere sistematicamente al doping perché “tutti lo facevano”. Tra questi tutti, considerato che Armstrong parla di un periodo almeno sino al 2006 (ammettiamo, pur non concedendolo, che nel 2009 e 2010 abbia corso senza aiutini), non possono non esserci tanti corridori ancora oggi in attività. Ne consegue che ci troviamo in un pantano senza fine, in cui è impossibile salvare con certezza qualcuno.
Gli esiti di questa constatazione sono scoraggianti e impongono una domanda: a chi affidare non tanto la guida delle diverse nazionali, ma il compito, più ampio e di vasto respiro, e per questo intriso di difficoltà, di ricostruire dalle fondamenta il movimento ciclistico nazionale? Si può pensare ad appassionati e competenti dirigenti di settori giovanili, ma anche in questo caso, considerato che è risaputo che i ragazzi spesso vengono, o venivano, iniziati alle pratiche illecite proprio nelle categorie inferiori, si avrebbe la certezza di compiere una scelta moralmente compatibile con i principi enunciati da Bardelli e tanti altri, o, piuttosto, non sarebbe un salto nel buio che rischierebbe di ingenerare riflessi ancor più negativi?
In ultima analisi: se si vuole rifondare il movimento a livello tecnico, non si può prescindere dal fare ricorso a persone dell’ambiente, persone che conoscano il ciclismo in tutte le sue dinamiche, nessuna esclusa, ma, viste le premesse, ciò non garantisce affatto che la necessaria rifondazione abbracci anche, senza alcuna riserva, l’aspetto etico. Eppure bisogna agire senza indugio, perché la situazione di stallo corre il rischio di affossare definitivamente il nostro sport.
La mia non è una posizione terroristica, sia chiaro, ma solo l’esame dei diversi punti di un’analisi che si compie quotidianamente sui problemi del ciclismo. Da chi è bene addentro, a differenza del sottoscritto, semplice amatore, al complesso mondo della bicicletta, attendo un messaggio chiarificatore, un’idea che possa avere il pregio di consentire di lavorarci su per verificarne in qualche modo la fattibilità.
Con molta cordialità. (Alberto Pionca – Cagliari)

assurdo FRA 74
6 febbraio 2013 15:30 53x13
ahhh ahhh dovresti SOTTERRARTI ! Fai complimenti Bardelli per l'attacco frontale e ti lusinghi che solo pochi come noi...e.bla bla bla..!!! Ma non eri tu quello che scrivevi che sei tifoso di Scarponi(il piu' sparlato del gruppo)....che vai alle feste del suo club e tante belle parole. SCOMPARI grazie non abbiamo bisogno di gente come te

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