DA TUTTOBICI. Quel che c'è dietro la vicenda Contador

| 22/03/2012 | 09:39
Ve lo confesso: della vicenda Contador ci ho capito ben poco. O meglio, ho tanti dubbi, troppi interrogativi che mi opprimono e mi impediscono di comprendere fino in fondo questa storia. Troppe domande che attendono una risposta, ma temo che nessuno sarà in grado di fornirmi delle spiegazioni convincenti. Quindi, ve lo dico prima che voi stramazziate al suolo tramortiti: chi ha intenzione di capire, chi cerca delle risposte si rivolga altrove, qui si fanno solo domande. Se invece avete la pazienza e la voglia di sorbirvi tutta una serie di fatti e di episodi che sono il nucleo e il contorno di questa storia, seguitemi pure. Non vi darò risposte ma cercherò, con qualche perché, di aprire un varco verso una ipotetica e faticosissima verità: fatta di dubbi.
Della vicenda si sa che ci sono voluti 565 giorni prima di arrivare ad una sentenza. Alberto Contador è ritenuto colpevole. Per lui due anni di squalifica con annessa perdita delle vittorie più importanti, Tour 2010 (che passa a Andy Schleck) e Giro 2011 (che passa a Michele Scarponi). Il ventottenne fuoriclasse spagnolo viene quindi sospeso fino al prossimo 5 agosto e non potrà partecipare neppure al Tour 2012 (che comincia il 30 giugno, partenza da Liegi) né ai Giochi Olimpici di Londra. Perché tanto tempo? A chi faceva comodo trascinarla così per le lunghe? Agli avvocati del corridore spagnolo, sicuro. Alla Spagna tracotante, anche. Ma forse non solo a loro…
Pizzicato il 21 luglio 2010, dopo il secondo giorno di riposo al Tour de France, Alberto Contador si proclama subito estraneo a qualsiasi accusa. Nel suo sangue vengono trovati 50 picogrammi/ml di clenbuterolo (0,00000000005 mg), il corridore si difende parlando di carne proveniente da Paesi Baschi, portata da un suo amico e, secondo lui, contaminata. L’Uci lo sospende il 24 agosto, ma solo il 30 settembre annuncia la sua positività. Perché? Perché la notizia viene resa nota solo in seguito allo scoop del tedesco Bild? Perché tutta questa prudenza?
Il 26 gennaio 2011 la Disciplinare spagnola propone uno stop di un anno, ma il 15 febbraio la Federciclo nazionale decide per l’assoluzione. Il 24 marzo 2011 l’Uci fa ricorso al Tas, seguita una settimana dopo dalla Wada. Perché in questo caso Uci, o organizzatori non fanno nulla per tutelare il movimento e le loro corse, in modo di far capire a Bjarne Riis che nemmeno a lui conviene far correre Contador sub-judice? In altre situazioni, vedi i casi di Ballan o Bruseghin, la stessa Gazzetta dello Sport fa in modo che i due corridori,  solo “sfiorati” da casi di doping, vengano tenuti a debita distanza dalla corsa rosa: perché Contador no?
Il punto centrale della querelle Contador - racchiusa in quasi 4000 pagine di dossier - non è stabilire se la positività al clenbuterolo fosse riconducibile o meno all’assunzione di una bistecca contaminata, ma piuttosto è legata alla reinfusione di sangue precedentemente trattato con clenbuterolo e preparato in un periodo di allenamento. Ad avvalorare questa tesi l’esame dei cosiddetti plasticizer (ftalati), residui plastici rilasciati nel sangue dalle sacche usate per i prelievi. In poche parole, gli esperti del laboratorio di Colonia, dove è riscontrata la positività del corridore, sostengono che quella polvere di plastica nel sangue altro non è che la prova provata che il corridore ha fatto ricorso ad una reinfusione di sangue. Questo, però, nella sentenza del Tas non viene detto a chiare lettere. Perché?
Poca chiarezza, molta approssimazione, qualche sospetto: come quello di punire Contador, corridore diretto da Bjarne Riis (vincitore del Tour ’96 e reo confesso di doping, ndr) nonché oggi anima grigia e grande promotore  della nascita di un nuovo circuito professionistico assieme ad altri nove suoi colleghi di altrettante squadre di World Tour. L’obiettivo dei dissidenti è chiaro, smarcarsi dall’Uci e creare un circuito professionistico alternativo: «Il ciclismo lo facciamo noi e noi dobbiamo essere i padroni di uno sport che può essere meglio gestito, valorizzato e venduto», dicono all’unisono i dissidenti. Le mie non sono allucinazioni, ad avvalorare quanto dico ci sono niente di meno che le parole dello stesso Pat McQuaid, il numero uno del ciclismo mondiale che non molto tempo fa disse: «Ci sono manager che pensano di essere Bernie Ecclestone…». Con la sentenza del Tas, almeno uno dei manager è stato sonoramente battuto. Gli altri perlomeno avvertiti.     
Vi ricordate Alessandro Colò? Correva nella Isd Neri di Scinto, e venne beccato positivo al clenbuterolo dopo aver disputato la Vuelta a Mexico e condannato dal Tribunale Nazionale Antidoping del Coni ad un anno di squalifica. Nella stessa gara, è l’aprile del 2010, viene trovato positivo anche il danese Philip Nielsen che, come Colò e Contador, ha sempre negato di aver assunto volontariamente la sostanza incriminata e che è stato assolto dalla Federazione danese. La Wada presenta immediatamente appello al Tas contro questa sentenza ma la ritira il 13 ottobre 2011, motivando l’«indietro tutta» con la raggiunta convinzione della buona fede del corridore. Perché per lui sì e per gli altri no? E soprattutto, perché l’Uci non ha mosso dito?
Altra storia: il biker olandese Rudi Van Houts, positivo il 17 marzo scorso alla stessa sostanza, è assolto dall’Istituto di Diritto dello Sport del suo paese e può tornare alle corse. La difesa di Van Houts si è basata sull’assunzione involontaria attraverso la carne consumata in Messico. Perché per lui vale l’involontaria assunzione e per Contador, invece, la presunzione di colpevolezza? Ma ce la stanno raccontando davvero giusta? Non è che a Contador, alla Spagna, a Riis hanno voluto dare una bella lezione, ma per salvare capra e cavoli vogliono farlo passare per vittima di una sentenza ingiusta, quando nella sostanza sono invece i ftalati a metterlo spalle al muro? È questa la chiara prova di colpevolezza?
E poi perché l’Uci permette che si arrivi a punire in un sol colpo Contador, Riis, Spagna e tutti gli organizzatori? Sì, gli organizzatori: da quelli del Giro in giù. Va bene togliere al campione di Pinto il Tour 2010, quello del fattaccio, della positività, ma perché togliergli anche le corse vinte da lui regolarmente, senza macchia? Perché farlo tornare alle corse il 5 agosto e non alla fine del prossimo anno? Gli lasci quello che ha vinto, ma lo fai tornare alle competizioni tra un anno e mezzo (visto che cinque mesi di stop li ha già scontati). Tante domande, una chiara affermazione, quella del grandissimo Eddy Merckx: «Qui c’è qualcuno che vuol far morire il nostro sport». E non sono né il doping, né tantomeno i corridori.

di Pier Augusto Stagi
editoriale da tuttoBICI di marzo, in edicola

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COMMENTI
Vero
22 marzo 2012 11:18 emmemme53
Sono "abbastanza dentro" l'ambiente ciclistico per capire certe situazioni e l'articolo mi risulta quanto mai appropriato. Anch'io avevo fatto, per sommi capi, le stesse considerazioni ma c'è qualcosa che sfugge. Le congetture sono tante ma tutte fondate. Chissà se mai si arriverà ad un completo chiarimento.

Dott. Stagi
22 marzo 2012 13:12 Fra74
Le Sue sono "semplici" considerazioni, per carità, non voglio essere negativo con Lei, seppur si può apprezzare il Suo impegno, ma credo che in un Paese Democratico ed in una ORGANIZZAZIONE vadano rispettate le sentenze, i suoi gradi di giudizio e le sue regole: per carità, si può dissentire dalle SENTENZE, ma sollevare DUBBI in seno a CONFLITTI di INTERESSE tra Dirigenti, Direttori Sportivi e FEDERAZIONI, mi pare eccessivo.
Il Sig. Contador ha avuto modo di difendersi e di dimostrare la Sua innoncenza, la VERITA' GIURIDICA (che per onestà potrebbe non essere la verità assoluta) è questa. Prendere e portare a casa.
Il CICLISMO questo popolare SPORT amato da milioni di persone comuni e popolari come il sottoscritto, STA MORENDO perchè NON CI SONO PIU' PERSONE IN GRADO DI DIFENDERLO E DI DIRE LA VERITA' su questo ambiente: su come vengono pagati (o megli, non pagati i corridori), sulle sponsorizzazioni, sul fatto che GIORNALISTI vanno a BRACCETTO con gli atleti (per carità, lungi da me OGNI RIFERIMENTO a PERSONE E FATTI riconducibili alla Sua persona), ma questo è quanto...
Questo bellissimo SPORT non morirà mai...e lo sà perchè?!? Perchè questo SPORT non lo ha fatto CONTADOR o SCARPONI o BASSO o DI LUCAo altri...questo SPORT è il frutto dell'amore del POPOLO che ha ed ancora oggi applaude i ciclisti lungo le strade...Signor Stagi, ops, Dott. Stagi, quando il POPOLO di disinnamorerà
della bicicletta, allora si..quando lungo le strade non ci sarà più alcuno ad incitare i ciclisti, allora si che, sarà finita.
Francesco Conti.

Aggiungo una domanda a quelle di Stagi
22 marzo 2012 14:32 pickett
Perchè i direttori sportivi pretesero la cacciata di Basso e Ullrich dal Tour 2006,con la minaccia di ritirarsi tutti quanti in caso contrario,mentre nei confronti di Valverde e Contador nessun direttore sportivo ebbe mai nulla da ridire?

Dubbi legittimi ed evidenze dei fatti
22 marzo 2012 14:56 Bartoli64
Non c’è che dire, il Dr. Stagi sa fare il suo mestiere e tira fuori questo bell’articolo ricco d’interrogativi da libro giallo sul quale, però, condivido molto poco.

Il Dr. Stagi confessa che nella vicenda-Contador ci ha capito ben poco e non è che abbia tutti i torti visto tutto il tempo per cui si è protratta con le varie assoluzioni, ricorsi al TAS, supertestimoni, superperizie, macchine della verità e chi più ne ha più ne metta.

Se ci sono voluti 565 giorni per arrivare al verdetto, la risposta in tal senso l’ha già fornita il Capo della WADA il quale ha dichiarato che esattamente quelli erano i tempi tecnici necessari per analizzare campioni organici ma, soprattutto, per dar modo alla difesa del corridore di preparare un idoneo dossier difensivo (quest’ultimo costituito da migliaia e migliaia di pagine).

Se c’è stata tutta questa prudenza nell’annunciare alla stampa la positività di Contador è perché stiamo parlando del nr. 1 mondiale che, da solo, muove un indotto calcolato in almeno 10.000.000 di euro. Ci può stare qualche cautela in più da parte dell’UCI prima di dichiararlo positivo? Direi proprio di si.

La vicenda di Colò non è equiparabile (almeno non del tutto) a quella di Contador, questo perché l’ex corridore di Scinto aveva consumato carne bovina in Messico, paese nel quale si fa ancora largo uso di clembuterolo, con dati che attestano al 18% di campioni animali contaminati dalla sostanza.

Bene, sapete quant’è la percentuale di carne contaminata riscontata nell’Unione Europea? Praticamente zero, con addirittura NESSUN CASO di contaminazione da clembuterolo in Spagna negli ultimi anni (e stiamo parlando di controlli veterinari che si sono fatti serratissimi in tutta Europa dopo la c.d. sindrome “mucca pazza”).

A questo aggiungiamo che l’amico-macellaio di Contador ora vuol denunciare il corridore per aver diffamato la genuinità della carne da lui venduta……

Inoltre, se nella sentenza del TAS non si è fatta menzione dei residui plastici rintracciati nei campioni organici di Contador è solo perché il metodo NON è ancora validato. Ciò sta a significare che ha costituito un indizio, e non una prova provata di colpevolezza. Perché dunque citare la presenza degli ftalati? Per dare un’ulteriore appiglio agli avvocati di Contador? E quando se ne usciva più da stà storia?

Quanto alle altre tesi “complottistiche”, sia pur rispettando il pensiero ed i dubbi legittimi del Direttore, penso che lascino il tempo che trovano, così come quelle che furono sollevate per il povero Marco Pantani ma che - alla prova dei fatti - sono rimaste solo semplici voci senza nessun riscontro reale.

Concludo dicendo che se i regolamenti attuali prevedono la cancellazione dei risultati ottenuti quando un corridore corre sub judice, per Contador non si è fatta alcuna distinzione, neanche quando gli è stato riconosciuto il pre-sofferto grazie al quale potrà tornare alle corse già in agosto……. con buon pace dei dubbi del Dr. Stagi.

Bartoli64

dico la mia
22 marzo 2012 16:54 AERRE56
carissimo direttore, sto con te, ma non con il cannibale. nessuno vuole fare morire il ciclismo, siamo solo in mano da una manica di dilettanti e opportunisti. iniziamo e ribellarci, io nel mio piccolo ci sto.
io

Contador ha avuto solo favori!!!!
22 marzo 2012 17:42 valentissimo
Sposo in pieno il post di Bartoli e ci aggiungo che Contador ha avuto un trattamento di lusso perché, di fatto, lo si è bloccato solo per qualche mese e potrà tornare a correre senza aver sofferto i due anni di inattività agonistica ed avendo riscosso gli stipendi in questo periodo.
Colò invece, ci ha dovuto ingiustamente chiudere la carriera e questo è gravissimo e peserà sulla coscienza di una FCI di scaldasedie!!!!!

alcune domande
22 marzo 2012 20:59 SoCarlo
hanno le risposte gia' pubblicate a suo tempo.

plastica nel sangue: il test era ancora sperimentale. Benche' accurato non era ancora stato approvato.
E' l'equivalente di un poliziotto che ci apra il portabagagli dell'auto senza autorizzazione e trovi l'arma di un delitto. Non puo' essere usata come prova in tribunale: e' un problema di legislazione.

Vuelta a Mexico: in Messico l'uso del clenbuterolo da parte di allevatori locali e' legale e pratica diffusa. E' facile a credersi che un ciclista che stia correndo in Messico possa avere ingerito tale sostanza mangiando carne.
E' meno credibile una partita di carne contaminata (in un paese europeo dove tali casi sono statisticamente zero ed i controlli esistenti) portata nel portabagagli di un auto da un amico premuroso dalla spagna alla francia. Quasi che il corridore sentisse nostalgia della carne di casa dopo 2 settimane in trasferta...

50 picogrammi/ml di clenbuterolo (0,00000000005 mg) per quanto, con tanti zeri, sembri piccolo, e' in realta' un numero enorme.
Il fatto che tale sostanza non e' prodotta dall'organismo rende tale cifra molto maggiore dello 0.00000000000000000000000000000001 che sarebbe gia' indizio di assunzione della sostanza.
Per rendere l'idea di come si giochi coi numeri: il mio peso e' 0.075 ton. Sembra piccolo, ma sono in sovrappeso.

Le altre domande sono ben poste e non lasciano trasparire un quadro idilliaco di cio' che giostra intorno al nostro sport.

concludo sposando la tesi di valentissimo: il povero colo' ha pagato per colpe non sue e per l'incapacita' di una federazione di tutelare un suo iscritto.
i regolamenti possono e devono essere aggiornati quando il buon senso suggerisce che si e' di fronte a casi di non-giustizia (altrimenti si proibisca agli atleti italiani di correre in messico)

ridicolo
23 marzo 2012 05:50 true
Tra le altre cose, concordo nel ritenere che questa cosa dei 0,00000000005 mg e' ridicola.

Un trucco che puo' funzionare con ragazzini delle scuole elementari.

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