Da dieci anni è alla Quick Step, da questa stagione partner di Omega Pharma, quattro come corridore e sei come direttore sportivo. Davide Bramati, milanese di Inzago, ha il sorriso dei giorni migliori visto che Tom Boonen è tornato ad essere quel campione che nelle ultime due stagioni era apparso un po’ in declino. “Devo dire che come squadra siamo partiti veramente bene vincendo due tappe (Boonen e Leipheimer) e la classifica finale del Tour di San Luis in Argentina con lo stesso Levi Leipheimer, Boonen si è ripetuto vincendo due tappe e la classifica generale del Qatar e ha già lasciato il segno alla Parigi-Nizza; poi c’è il giovane inglese Andrew Fenn vincitore di due tappe a Maiorca, Ciolek che ha vinto in Algarve, Peter Velits che si è aggiudicato il Tour di Oman. E ancora Julien Vermote che si è imposto nella classifica finale della Tre Giorni delle Fiandre Occidentali in Belgio, Francesco Chicchi ha già collezionato tre vittorie per finire con il polacco Kwiatkowski”. Cosa è cambiato in Boonen che è tornato alla grande come non lo si vedeva da tempo. “Tom è più tranquillo, i malanni dello scorso anno sono passati, è molto motivato, la squadra si è rinforzata e lui è tornato il corridore che tutti conosciamo”. Quindi lo attendiamo alle “sue” Classiche del Nord? “Sicuramente, dalla Sanremo in avanti lo vedremo protagonista. Speriamo che la fortuna sia dalla sua parte: lo scorso anno dopo la Gand ha avuto due brutte cadute che gli hanno compromesso tutta la stagione”.Non è facile scendere dalla bici e salire in ammiraglia e ottenere fin da subito grandi risultati anche dall’altra parte della barricata, tu ci sei riuscito… “Sicuramente non è facile scendere dalle due ruote e salire sulle quattro, però dopo 17 anni in bici ho accumulato tanta di quell’esperienza… Sono già al sesto anno come diesse e mi sono tolto tante soddisfazioni, finché avrò queste motivazioni sicuramente sarò di beneficio ai giovani. Da corridore ognuno pensa a se stesso, da direttore sportivo devi pensare a tutta la squadra: questa è la grande differenza. Noi siamo un team di circa 60 persone, quando ti muovi sei sempre in 18-20 e devi organizzare sempre il tutto e vi assicuro che non è per niente facile”. Cosa ne pensi dell’attuale momento del ciclismo italiano? “Adesso come adesso è in crisi tutto il ciclismo, non solo quello italiano. Come tutti sappiamo l’economia non sta girando nel verso giusto, varie competizioni sono state annullate, la speranza è che si sistemino le cose in tutto il mondo. A livello di corridori io credo che in Italia stanno uscendo ottimi giovani di cui sentiremo parlare nel prossimo futuro”.
Valerio Zeccato