| 31/12/2011 | 11:52 Attenti, Cavendish e Petacchi: la Milano-Sanremo 2012 del prossimo 24 marzo potrebbe cambiare e proprio a discapito degli amanti della volata. La notizia certa è questa: dopo il giorno dell’Epifania, la RCS che organizza la corsa si metterà al lavoro per definire con le amministrazioni locali un possibile nuovo percorso che dovrebbe rendere meno “scontato” a favore degli sprinters l’epilogo della Classicissima di Primavera.
PROGETTO Insomma, dopo aver presentato un Giro d’Italia 2012 avvincente, con l’unico neo di una discutibile partenza dalla Danimarca (ma si tratta di un retaggio della precedente gestione), la premiata coppia Michele Acquarone-Mauro Vegni parte all’attacco per rivoluzionare in parte una corsa affascinante che il nuovo ciclismo ha reso talvolta meno febbrile nelle sue fasi finali. Ci spieghiamo meglio, prima di vedere com’è cambiata la Sanremo in oltre cent’anni di storia.
FINALE Gli interventi sono finalizzati in un duplice senso: inserire una quarta salita dopo quella delle Manie, di Cipressa e del classico Poggio; anticipare l’arrivo rispetto all’attuale sistemazione sul lungomare Calvino, magari ritornando sulla classica via Roma, oppure ancora più vicino alla fine della discesa dal Poggio, in corso Cavallotti o addirittura studiare un’altra ubicazione che comunque regalerebbe maggiori speranze di successo a coloro che eventualmente saranno riusciti a raggranellare anche pochi secondi di margine sull’ultimo strappo o nell’affrontare l’insidiosissima discesa successiva.
SALITA Sono davvero tante le possibili soluzioni nell’entroterra ligure. Una di questa, come confermato dal collega Ilario Aicardi, vedrebbe il gruppo abbandonare l’Aurelia a Porto Maurizio per salire verso l’arcigno strappo della Bastiera, da lì raggiungere Dolcedo, dove nacque Giuseppe Perletto, per poi ritornare sulla prima statale consolare d’Italia in località Borgo Primo: a quel punto mancherebbero otto chilometri di pianura prima di Cipressa. Ma le soluzioni potrebbero essere anche altre.
INIZI L’epopea della Milano-Sanremo nacque il 14 aprile 1907, quando l’Unione Sportiva Sanremese diede il via alla prima edizione per sostituire una gara automobilistica organizzata l’anno precedente ma che deluse tutte le aspettative. Fu la “Gazzetta dello Sport”, diretta da Eugenio Costamagna, a patrocinare da subito la manifestazione. Il luogo stabilito per la partenza era l’Osteria della Conca Fallata, nella periferia milanese. Si presentarono solo 33 dei 60 atleti iscritti, complici anche le pessime condizioni atmosferiche. A vincere fu un francese, Lucien Mazan, conosciuto come Petit Breton, che percorse i 281 km del tragitto con una media di 26,206 km l’ora.
NEVE L’edizione più terribile fu quella del 1910, con neve sul Turchino e successo del francese Eugene Christophe, che rischiò l’assideramento lungo la discesa verso Voltri: si rifugiò in un casolare, poi giurò al medico che gli vietava di ripartire che avrebbe soltanto raggiunto Genova per riprendere il treno verso Parigi, ma dal capoluogo ligure prese la bici del ritirato Trousselier per vincere a Sanremo, precedendo i soli 6 avversari sopravvissuti. Dopo quel successo, Christophe rimase quasi un anno in convalescenza per broncopolmonite.
SALITE Un tempo faceva la differenza il Turchino (epico Fausto Coppi nel ‘46, la restò solo dopo essere evaso sin da Binasco con altri fuggitivi), poi i capi Mele, Cervo e Berta. Ma con l’Aurelia interamente asfaltata la realtà cambiò di molto: e patron Vincenzo Torriani decise di inserire il Poggio dal 1960, stufo di vedere troppi stranieri trionfare (dopo il ‘52 e il ‘53 di Petrucci che aveva disubbidito al suo capitano Coppi fu la volta di Van Steenberger, Derijcke, De Bruyne, Poblet, Van Looy e ancora Poblet). Ma Torriani fu beffato dal carneade francese René Privat e il nostro digiugno sarebbe durato per altri 10 anni, sino al ‘70 di Michele Dancelli.
ALTERNATIVE Dopo la salita del Poggio a 6 km dall’arrivo, nel 1982 si aggiunse la salita di Cipressa (-25 km). Per soli due anni, 2001 e 2002, una frana escluse per motivi di sicurezza il Passo del Turchino e la corsa andò verso Cassinelle, fino alla scalata del Bric Breton a 773 metri per rientrare sull’Aurelia ad Albisola Marina. Nuovi cambiamenti “obbligati” nel 2008: a circa 90 km dall’arrivo, per una frana prima di Capo Noli la Classicissima affrontò la salita delle Manie (4 km con punte al 9%), che da quel giorno non venne più depennata dal tracciato. Anche l’arrivo a Sanremo venne “palleggiato” più volte tra corso Cavallotti (più vicino alla fine discesa del Poggio), la classica via Roma (quasi due chilometri più in avanti) e quindi sul lungomare Calvino, spostato verso il porto e ancora leggermente più verso ovest. Nello studiare il nuovo percorso, la RCS dovrà superare difficoltà politiche, logistiche (si cercherà di non bloccare Sanremo per l’intero sabato pomeriggio) e anche tecniche, visto che si cercherà di non portare il chilometraggio oltre i 300 chilometri. Nell’ultima edizione vinta da Matthew Goss misurava 298 chilometri.
da Tuttosport del 31 dicembre 2011 a firma Paolo Viberti
STORIA DELLA CLASSICISSIMA
1907 Prima edizione: 1° Petit Breton km 281 a 26,206 orari
1910 Pioggia e neve, solo 7 al traguardo: 1° Christophe
1928 Ultima delle sei vittoria di Costante Girardengo
1949 Arrivo spostato più avanti, da corso Cavallotti in via Roma
1953/70 Da Petrucci a Dancelli, 17 anni di digiuno italiano
1960 Viene inserito il Poggio, salita anti-velocisti fiamminghi
1976 Ultima di 7 vittorie di Eddy Merckx, record assoluto
1982 Il Poggio non basta, inserita prima anche la Cipressa
1987 Da via Roma si riporta l’arrivo più indietro, in c. Cavallotti
1994 Nuovo traguardo: da corso Cavallotti di nuovo in via Roma
2001 Frana sul Turchino: per due anni c’è il Bric Berton verso Albisola
2008 Frana dopo Noli, inserita salita Le Manie, poi mantenuta
2008 Da via Roma l’arrivo si sposta sul porto, in lungomare Calvino
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