TRAGEDIA. Muore nel comasco l'australiana Carly Hibberd

| 06/07/2011 | 12:44
Il team Cassina Rizzardi piange la scomparsa della ciclista australiana Carly Michelle Hibberd. L’atleta, nata il 21 maggio 1985, si stava allenando questa mattina con il professionista Diego Alejandro Tamayo quando è stata investita da un’auto che le ha tagliato la strada tra Lurate Caccivio ed Oltrona Sanmamette. I primi soccorsi sono stati proprio di Tamayo che è riuscito ad evitare l’impatto con l’auto. Sul posto è giunto l’elicottero dell’ospedale di Como ma è immediatamente rientrato, l’atleta era morta sul colpo. Carly Hibberd indossava il casco ma la violenza dell’impatto frontale è stata tale da non lasciarle scampo.
Sotto choc i dirigenti del sodalizio lombardo che hanno accolto la ragazza che da 6 mesi viveva proprio a Lurate Caccivio in un appartamento messo a disposizione dalla società.
“Una persona solare, gioiosa e mai sopra le righe” ha ricordato il team manager Giuseppe Dioguardi che con tutta la sua famiglia aveva praticamente accolto l’atleta australiana che avrebbe dovuto sposarsi ad ottobre.
Carly Hibberg da quest’anno gareggiava con la maglia dell’US Cassina Rizzardi ed aveva partecipato ad alcune gare di livello internazionale come il GP di Cornaredo e Liberazione. In carriera aveva preso parte anche al Giro d'Italia donne, l'ultima volta nel 2009. Dopo un 2010 difficile, in cui aveva subito vari infortuni, ha trovato a Cassina un team disposto a tesserarla in questo 2011. Fino a questo punto della stagione i risultati non erano stati molti ma la costanza nell’allenamento e l’impegno sono sempre state elementi che l’hanno contraddistinta.
La salma è stata trasportata all’ospedale di Como. Il Consolato Australiano di Milano si è attivato per aiutare la società e la famiglia nell'iter burocratico.

“Era qui da circa tre mesi, e viveva a Lurate Caccivio, ospite presso la famiglia e l’abitazione di Silvano Pasqualin. Si sarebbe sposata ai primi di ottobre - precisa Claudio Belloni dirigente responsabile dell’U.S. Cassina Rizzardi A-Style società presso la quale era tesserata - e l’intenzione era di rientrare nel proprio paese per fine settembre, in tempo per disputare una gara ai primi di ottobre sui rampichini. Però aggiungeva: meglio non la faccia altrimenti se cado sarò costretta in abito bianco, ma con qualche brutta ferita”.
 Nella vita di tutti i giorni in Australia? “Aveva frequentato due anni di Università nel settore dell’Infermieristica; le mancava solo l’ultimo anno ed il desiderio era anche proprio quello di ultimare gli studi. In Italia era approdata nel 2009 per militare due stagioni nella squadra femminile della società toscana di Brunello Fanini, il Team Michela Fanini Record Rox. L’ultima non fu una stagione fortunata perché diversi problemi fisici ne limitarono alquanto il rendimento e non ottenne i risultati sperati. Ma strinse conoscenza con Giuseppe Dioguardi, team manager della società e fissò il suo ritorno, una  volta saputo che la squadra femminile comasca avrebbe partecipato a diverse gare”. Caryl Hibberd si stava allenando ieri mattina con il colombiano Diego Tamayo ed era uscita attorno alle 8.30. “Stavano rientrando dopo l’allenamento e percorrevano lo stradone da Appiano Gentile verso Lurate Caccicio, in discesa, procedendo non a velocità sostenuta. All’improvviso - dice Claudio Belloni da quanto ha saputo sul posto - un’auto, con una signora anziana alla  guida, ha svoltato repentinamente a sinistra, senza dare la precedenza ai due che scendevano da Appiano Gentile. Diego Tamayo ha fatto appena in tempo a schivare l’auto, Carly Hibberd invece è stata investita in pieno dall’automezzo ed è deceduta sul colpo”.
Inutile anche l’intervento dell’elisoccorso, da Como, perché non c’era più nulla da fare. Caryl parlava italiano: “Aveva appreso la nostra lingua nei due anni di permanenza in Toscana. Parlava molto frequentemente con mio figlio perché era di casa e trascorreva qui con noi diverse ore. Con lui usciva anche per qualche allenamento. Domenica prossima, essendo in corso il Giro d’Italia e non essendoci gare élite donne, aveva deciso di disputare la gara juniores maschile di Appiano Gentile e l’avevo già iscritta”. Una fatalità. “L’anziana signora, dopo l’incidente è rimasta sotto chock, ma io stesso  estremamente colpito - aggiunge Claudio Belloni – perché perdere la vita a 26 anni, in questo modo, ovvio, porta a valutazioni contrarie a sostenere attività ciclistica su strada”.                Giulio Mauri
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COMMENTI
Carly
6 luglio 2011 13:04 maxspeed2
sentite condoglianze

6 luglio 2011 14:22 foxmulder
Moriamo come le mosche. Possibile non si possa fare veramente nulla? Siamo indietro di 50 anni rispetto al più scarso dei Paesi del nordeuropa.
Condoglianze.

Non è possibile!
6 luglio 2011 14:22 teozipp
Condoglianze per la ragazza.

Non è possibile: i ciclisti vengono a priori insultati/richiamati/stretti/schivati, quando ad abusare della strada ad infrangere in lungo e in largo le norme del codice della strada sono gli automobilisti (telefono, messaggi..) ma dove viviamo?

Abbiamo bisogno di una maggiore tutela, di una maggiore protezione: facciamo sentire!!!

...
6 luglio 2011 14:55 AndreaS
Senza parole... Ciao Carly...

CHE MALEDIZIONE
6 luglio 2011 15:41 superw
Purtroppo l'ennesima tragedia che colpisce questo sport in questa annata maledetta. CONDOLIANZE ALLA FAMIGLIA.Speriamo sia finita.

teozipp
6 luglio 2011 15:50 foxmulder
Gli investimenti in infrastrutture necessari per risolvere il problema andavano fatti quando "ce stavano li sòrdi". Adesso che facciamo siamo costretti a tagliare la sanità (ma non i parlamentari e i loro privilegi, per carità), le piste ciclabili ce le sogniamo.

SIAMO INVISIBILI
6 luglio 2011 17:17 jaguar
Noi ciclisti siamo invisibili per tutti e specialmente per gli automobilisti che non rispettano nè i limiti di velocità, nè la segnaletica, che ormai stanno al telefonino come fosse casa loro, in ogni curva ti stringono regolarmente e se ti fai sentire si fermano e ti minacciano....un ciclista quando esce in bici non sa mai se ritorna a casa....ed il colmo che qualche tempo fa sono state fatte modifiche al codice della strada proprio per i ciclisti che vengono considerati quasi i colpevoli dei problemi del traffico!!!!Un ciclista che è un romantico e non inquina!!!!!!!....ma in che mondo viviamo.L'assurdo del Giro d'Italia dove hanno fatto passare spot per educare i ciclisti....ridicolo e penoso...educare le vittime mica i carnefici!!!!!!Sono commosso pensando a questa giovane vita stroncata....Carly solo in Paradiso puoi sorridere felice.

Pene sicure e severe!!a chi sbaglia!
6 luglio 2011 20:26 magico47
Scoraggiare gli automobilisti,che in caso di incidente cui fosse accertata la loro colpevolezza che causa la morte di una persona,non possa cavarsela con i soliti piccoli procedimenti,ma bensì con un carcere sicuro senza APPELLO! vedresti che così facendo si troverebbe per le strade autisti sobri non ubriachi e ne tantomeno in preda a droghe varie.Questa è la mia sincera opinione che non cambierei neppure se fossi io l'autista che dovrebbe essere giudicato.
*******************************************************************

Qui in questa NAZIONE, ...manca la discliplina!!! ognuno va,viene,corre come e quando vuole e dove vuole,bisogna stroncare questa meschina indiscliplina che costa vite umane e indebolisce la nostra bella NAZIONE.

Loriano Gragnoli DCI

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