Gazzetta. L'inchiesta doping arriva in Europa. E il gruppo trema

| 17/11/2010 | 09:54
In gruppo stavolta c’è davvero paura. Meno telefonate e nuovi numeri di cellulare, i più riservati, per timore di essere intercettati. Nuovi anche gli alberghi per la preparazione invernale, rispetto ai soliti noti di Tenerife. Il tam-tam è iniziato in estate e ora il passaparola, segretissimo, sta diventando più insistente. La grande sfida è solo al primo tempo, ma può essere la partita della svolta.

Dalla California. Da quattro mesi c’è un’inchiesta internazionale contro il doping, la prima per dimensioni e importanza. Parte dalla California e arriva in Europa: Italia, Spagna, Francia. È scattata negli Usa dopo le accuse di Floyd Landis a Lance Armstrong e ha attraversato l’Atlantico. L’altra settimana il salto di qualità: la perquisizione, giovedì verso le 20, effettuata dagli agenti della Guardia di Finanza di Padova nell’abitazione toscana di Yaroslav Popovych, l’ucraino fedelissimo di Lance: prima alla Discovery Channel nel 2005, poi all’Astana e a RadioShack. Il 3 novembre, Popovych era stato ascoltato a Los Angeles dal Grand Jury nell’ambito dell’indagine su Armstrong e sul presunto utilizzo di fondi pubblici (quelli delle poste americane che sponsorizzavano la Us Postal del texano) per acquisto di prodotti dopanti.

Supermarket. La Gazzetta dello Sport è in grado di fornire dettagli più precisi di questa manovra a tenaglia sul mondo del ciclismo, e non solo. Perché l’obiettivo non è unicamente Armstrong, che Jeff Novitzky, l’agente federale della Food and Drug administration (lo stesso che scovò il doping di Marion Jones) sta indagando. Ma anche il supermarket internazionale del doping, quello che rifornisce gli atleti «top». A fine luglio, tre mesi dopo le accuse di Landis che hanno fatto scattare l’azione dell’agenzia americana antidoping, c’è stata un riunione in Francia, a Lione, sede dell’Interpol: al tavolo gli investigatori americani, l’Interpol, la Guardia Civil spagnola, la polizia francese, i carabinieri del Nas di Brescia e Firenze, e gli agenti della Guardia di Finanza di Padova, guidati da Benedetto Roberti, il magistrato antidoping numero uno in Italia.

Dai Balcani. Dall’ufficio del pm sono passate dal 2008 tutte le inchieste più scottanti. Le positività per Epo-Cera: Sella, Riccò, Rebellin, Di Luca e la sua collaborazione. E poi il traffico internazionale di sostanze dopanti che arriva nel Triveneto dai Balcani, soprattutto Serbia, e rifornisce atleti e palestre del Nord Italia.

Aiuto. Gli americani avrebbero chiesto un aiuto per raccogliere prove contro Armstrong e il suo gruppo. E ognuno dei presenti ha avuto qualcosa da mettere sul tavolo: la Francia tutte le indagini aperte sul texano dal 1999 in avanti, prima il caso Actovegin (estratto di sangue di vitello con effetti simili all’Epo) e poi le tracce di Epo scovate nel 2005 dal laboratorio parigino di Chatenay Malabry in alcuni campioni di urine di Armstrong risalenti al Tour 1999; la Spagna, la voglia di dare un segnale forte dopo l’immobilismo dell’Operacion Puerto, con almeno due zone di azione: la città di Girona, dove secondo Landis Armstrong teneva le sacche di sangue in frigorifero, e l’isola di Tenerife, zona di preparazioni e allenamenti, anche chiacchierati; l’Italia, con le conoscenze acquisite nell’ultimo decennio dalle Procure della Repubblica e dalla Procura del Coni, e il merito di aver riaperto l’Operacion Puerto (caso Valverde). L’Interpol, infine, perché è l’anello indispensabile per i collegamenti tra uno Stato e l’altro in materia giudiziaria: come è stato per l’arrivo in Italia, da Madrid, delle sacche di sangue che Ivan Basso aveva lasciato dal medico Eufemiano Fuentes.

Sequestro. Adesso il cerchio si stringe. L’Italia ha dato subito il suo contributo. A casa Popovych, la Guardia di Finanza di Padova ha sequestrato computer, telefoni e rubriche, più medicinali da analizzare. In quei file potrebbero esserci elementi o numeri di telefono utili agli inquirenti. In più, secondo fonti francesi. l’agente Novitzky, il procuratore federale Doug Miller e, sembra, Travis Tygart, numero uno dell’agenzia statunitense antidoping, sono tornati in questi giorni a Lione per incontrare le autorità francesi. La Afld, l’agenzia antidoping d’Oltralpe, aveva promesso massima collaborazione: «Condividere ogni cosa che sappiamo, ogni cosa che abbiamo nei frigoriferi». E il pensiero va subito ai campioni di urine di Armstrong, per i quali starebbe per arrivare una richiesta ufficiale dagli Usa. Siamo sicuri che, tra febbraio e aprile, quell’albergo di Tenerife in cima al vulcano Teide resterà con tante stanze vuote. Troppo controllato. In silenzio, i corridori e i loro preparatori hanno già trovato un’alternativa, e si chiama Sicilia, Etna. Ma ora è a rischio anche quella. E magari si ripiegherà ancora sulla Namibia o sul Sudafrica, come negli Anni 90. Il secondo tempo della grande sfida sta per iniziare.

di Luca Gialanella
da La Gazzetta dello Sport

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COMMENTI
che senso avrebbe?
17 novembre 2010 11:50 limatore
io penso che per dopparsi, non occorre andare sull'Etna o su monte teide. Poi,anche là arrivano gli ispettori della WADA. Non è che è zona franca. Chi già spende soldi per dopparsi, poi ci mette il carico della trasferta? mi sembra stupido.

x limitatore
17 novembre 2010 12:32 scatto
sei uno sprovveduto o fai finta....

x scatto
17 novembre 2010 13:15 limatore
Visto che lei invece sà tutto, Mi dica per quale motivo devono andare a monte Teide se lo scopo è dopparsi. Forse le medicine in altura funzionano meglio? ah dimenticavo se sà così tante cose o lo è o lo vorrebbe essere.

PARTECIPATE AL QUIZ A PREMI
17 novembre 2010 14:09 cyrano
Di seguito le affermazioni(??) della prima frase dell’articolo, con due risposte, contraddistinte dalle lettere A) e B).
Tra tutti coloro che forniranno le 4 risposte esatte, sarà estratto a sorte un vincitore.
La soluzione del quiz ed il premio per il vincitore saranno pubblicati nei prossimi giorni.

1 - In gruppo stavolta c’è davvero paura.
A. Luca Gialanella possiede un misuratore di paura e l’ha utilizzato da un elicottero sorvolando il gruppo
B. Affermazione gratuita

2 - Meno telefonate e nuovi numeri di cellulare
A. Luca Gialanella ha studiato i bilanci degli operatori di telefonia mobile ed ha rilevato un minore traffico ed un aumento delle richieste di utenze
B. Affermazione gratuita

3 - I più riservati, per timore di essere intercettati.
A. Esistono compagnie di telefonia mobile che non forniscono informazioni sulle utenze alla magistratura
B. Enorme sciocchezza

4 - Nuovi anche gli alberghi per la preparazione invernale, rispetto ai soliti noti di Tenerife.
A. Non è vero che i ciclisti devono comunicare (365 giorni l’anno) all’UCI il luogo in cui soggiornano
B. Enorme sciocchezza

Avrei potuto continuare fino alla fine dell’articolo, ma ho cose più intelligenti da fare.

Cyrano

x Cyrano
17 novembre 2010 14:32 foxmulder
Se volevi dire che il "pezzo di giornalismo" pubblicato oggi sulla Gazzetta non era un granché hai trovato un modo assai carino di dirlo e hai tutto il mio appoggio. In effetti l'inverno per noi appassionati è duro non solo per la mancanza di corse, ma anche perché propone con una certa regolarità interventi del genere. Peccato perchè Gialanella non mi dispiace normalmente...

17 novembre 2010 15:21 alba3472
Credo che la lotta al doping debba essere attuale non nel passato vicende trascorse ormai da oltre 10 anni.............

per limatore
17 novembre 2010 15:26 gianniBC
Doparsi va con 1 sola P, proprio perchè deriva da doping e non dopping

C'E' QUALCUNO....?
17 novembre 2010 15:52 ewiwa
Ma se tutti compreso il direttore di questo blog avete attaccato frontalmente il Procuratore Torri ( il quale aveva solo riportato le dichiarazioni fatte dai corridori caduti nei controlli)sostenendo che il doping non esiste c'è qualcuno che mi sappia dire perchè allora da tutto il mondo spendono una montagna di soldi per scoprirlo? ....Ah...forse per fare qualcosa e combattere la noia.

X FOXMULDER
17 novembre 2010 15:57 cyrano
Sei troppo buono.
Io intendo dire che chi ha nulla da dire è meglio che taccia, invece di scrivere un frullato di notizie vecchie, banalità e sciocchezze.
Tra l'altro tacendo si evitano castronerie che umiliano la lingua italiana, come la seguente:

"Perché l’obiettivo non è unicamente Armstrong, che Jeff Novitzky, l’agente federale della Food and Drug administration (lo stesso che scovò il doping di Marion Jones) sta indagando."

Cyrano






EWIWA
17 novembre 2010 16:03 DarkSide
Non per noia, caro mio.
Semplicemente perchè l'antidoping è un business colossale per chi lo propone. Troppi sono gli interessi legati alle procedure, e troppo grossi.
Vai a chiedere quanto le squadre pagano per il Passaporto Biologico per singolo corridore. Poi vai a vedere quanto costa effettivamente fare un test EPO (pochi Euro...).
Fai un po' i conti...

Tenerife?
17 novembre 2010 16:22 fbandini
Se non erro il dr E. Fuentes è medico condotto lì...

FACCIAMO FINTA
18 novembre 2010 14:09 ewiwa
Darkside.....fa il serio ed io il faceto....ma certo che lo so ma se il doping non esiste chi si compra i prodotti? Benedetta ipocrisia!!!!!

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