Casa Bronzini: aspettiamo Giorgia per un grande festa

| 02/10/2010 | 18:15
Nella casa in strada a Raffalda, alla periferia di Piacenza, dove vive con la moglie Lauretta, Dante Bronzini mostra una coppa con la scritta 'Borgonovo 1993'. E' la prima che la figlia Giorgia ha vinto in bicicletta a soli dieci anni. ''Aveva iniziato pochi mesi prima - racconta emozionatissimo - proprio per caso, perche' lei giocava a pallone con i maschietti e faceva ginnastica artistica. Poi un pomeriggio venne con me che ero assessore comunale e dovevo premiare dei ragazzini che avevano partecipato a una gara ciclistica, fu molto colpita dalle biciclette e mi chiese subito di comprargliene una, qualche mese dopo gia' gareggiava e vinceva''.
In casa Bronzini e' un continuo trillare del telefono. Tutti si congratulano, anche il sindaco di Piacenza Roberto Reggi e il presidente dell'amministrazione provinciale Massimo Trespidi. Gia' si preparano i festeggiamenti per il ritorno. ''Come li faremo? Con Giorgia e' impossibile fare previsioni - risponde il padre - capace di arrivare dopo la gara e 72 ore di viaggio, posare le valigie e uscire con gli amici. Tornera' martedi': senza di lei non ci puo' essere una vera festa. La gioia, ovvia, si accompagna alla constatazione che mia figlia e' l'unico atleta italiano a vincere un titolo mondiale sia in pista che su strada''.
Giorgia, che ha un fratello maggiore, Maurizio, 37 anni, che lavora per la locale Caritas, vive da sola, nella campagne del Piacentino, a Pradello di Campremoldo. Le fa compagnia un cane bastardino, Dada, che ha prelevato qualche mese fa da un canile. ''Quando gareggia lo affida a noi - racconta il padre - ma appena torna lo rivuole''.
I genitori di Giorgia hanno seguito la gara in diretta tv, assieme ai cugini, dopo la volata sono scoppiati in lacrime. ''Adesso sto bene, ma quando Giorgia ha tagliato il traguardo mi sono disteso a terra e ho pianto per un quarto d'ora. Mia moglie si e' preoccupata perche' non mi rialzavo. E' stata una grande sorpresa. Tuttavia, quando ho visto Giorgia alle spalle della Vos, mi sono detto: questa e' la volta buona. Ha vinto a modo suo, di prepotenza, quando parte cosi' in volata e' capace di dare una bicicletta e mezzo di distacco alle altre. E pensare che diceva che questo percorso di Melbourne non era adatta a lei''.
Subito dopo la gara Dante ha chiamato la figlia Melbourne: ''Abbiamo pianto assieme, per la gioia. Lei stentava a crederci. Mi ha spiegato il segreto della vittoria, l'essere riuscita a restare con il gruppo compatto fino alla fine, nonostante ci fossero salite che arrivavano al 20% e lei non e' certo una scalatrice''.
Dante Bronzini ha avuto la 'premonizione' delle vittorie della figlia nel 2008, ''quando venne esclusa dalla squadra per i giochi olimpici di Pechino e mi confido' che pensava di ritirarsi; le dissi che in quel modo avrebbe fatto soltanto un piacere alle sue avversarie e che poteva diventare campionessa del mondo su pista e su strada. E' avvenuto''.
La dedica con le dite a disegnare un cuore dopo la volata a Marina Romoli, la ciclista rimasta gravemente ferita in un incidente stradale l'1 giugno scorso?
''Non mi sorprende, sono colleghe e amiche, Giorgia e' rimasta molto colpita dalla disgrazia di Marina. Come anche la dedica a Franco Ballerini, l'ex-commissario tecnico della nazionale di ciclismo scomparso nel febbraio scorso. Con Giorgia si erano conosciuti quando lei ha vinto i mondiali su pista e lo ammirava tantissimo''.
Giorgia giu' dalla bicicletta? ''Una ragazza normalissima - dice il padre - molto legata alla sua terra e agli amici. Un po' testarda e infatti spesso discutiamo e ci scontriamo, ma buonissima e generosa''. La scheda su Facebook e' gia' inondata di messaggi di felicitazioni.

da agenzia Ansa
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COMMENTI
lacrime
2 ottobre 2010 20:21 pianista
anche a me , che da tanti anni seguo il ciclismo x la prima volta è scappata una lacrimuccia ,(sono piacentino!!!!!)

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