Giro Bio, la corsa raccontata dalla de Nardi Colpack

| 14/06/2010 | 20:41
Ciao a tutti popolo che pedala………sono Gianfranco Zilioli e mi presento con nome e cognome perché non molti mi conoscono come i miei soci che, non solo sono più vecchi di me di uno o due anni, ma sono anche più forti ed hanno vinto più gare nelle categorie giovanili…..ma da adesso in poi recupero ragazzi ed oggi all’arrivo mi hanno assegnato la maglia Etica del Girobio….mica male eh?

Iniziamo dall’inizio però che è meglio, se no che cavolo ci capite? Anzi iniziamo da ieri, 48 km all’arrivo ed un paio di corridori  mi cadono davanti,         
io allora freno di colpo riesco a schivare la caduta e metto piede a terra pensando…sono salvo….ma l’ho pensato troppo  presto perché da dietro o meglio dal lato mi entra uno a tutta e mi fa volare letteralmente colpendomi il fianco sinistro.

Niente panico….appena mi riprendo dalla botta, il mio meccanico Cesare mi rimette in bici e ci impiego un po’ a rientrare, a me è sembrata un’eternità, ma ce la faccio ad inizio circuito e perciò a 32 km dall’arrivo.
Ho un forte dolore al fianco destro e quando scendo dalla bici dopo l’arrivo mi aumenta e non riesco nemmeno a stare diritto e a respirare e quando Rossella mi chiede di provare a bere un sorso di acqua mi accorgo che anche li il dolore è molto forte ed allora il mio staff decide  di farmi andare al pronto soccorso per un controllo e dei raggi.

Dopo mille peripezie e una forte arrabbiatura del mio ds che preferiva fosse un medico dello staff e la croce rossa a trasportarmi, per esigenze di urgenza vengo portato all’ospedale di Montichiari dove dopo circa un oretta esco. Escluse fratture alle costole, ma ho una forte contusione e mi mettono il collare per la botta al collo.

La notte è stata ……..insomma che male ragazzi, che male e se mi domandate cosa mi faceva male io vi assicuro che….mi faceva male tutto e di più.
Ma non posso e non devo mollare perché sapevo che sarebbe stata una giornata importante per me e per la mia squadra ed è stato proprio cosi.
Sono finito sul podio del Girobio cari amici ed è stata un emozione forte…….maglia etica consegnata  dal figlio di Bartali e poi premiato anche con un bellissimo libro del Giro d’Italia da Gilberto Simoni (nella foto Rodella)……..mi sono fatto fare anche la dedica personale…..e quando mi capita poi?????

Meno male che sotto al palco c’era la Ros…(Rossella Dileo) e quando mi ha detto – Vuoi una biro per la dedica – è come se mi avesse letto nel pensiero….e poi oggi sotto il palco delle premiazioni avevo anche una fans particolare che gridava: “Bravo Zilioli ….bravo!!!”, era la nostra dietologa..

Ma non vi ho ancora detto niente della gara e mi basterebbe solo dirvi Colombia, Colombia, Venezuela, Colombia, Trevigiani e……Stefano Locatelli.
E se vi chiedete come mai il nostro scalatore oggi non era con i Colombiani, vi posso anche far ridere e divertire perché sembra una grossa banalità, ma purtroppo è successo…………sulla terzultima salita avevamo nella fuga davanti Orrico e subito dietro Di Corrado in un altro gruppetto e allora lui cosa fa????? Scala posizioni in gruppo e cerca di recuperare una borraccia dall’ammiraglia…e chissà come mai, due Colombiani proprio in quel momento decidono l’attacco….Stefano se ne accorge e tenta di recuperare ma, come dice sempre Rossella in bergamasco: “L’è andacia la quaia!” (È scappata la quaglia) e cioè hai perso l’attimo fuggente.

Per dirvela tutta, davanti all’attacco c’erano i Colombiani, due della Mastromarco e uno della Trevigiani e dietro (a differenza dei Colombiani che sono in sei ma sembrano 300…) eravamo circa 35 italiani ma tiravamo solo in due…io e il mio socio Orrico che oggi è stato davvero un grande.
Tira e tira ma ci siamo sfiniti e siamo riusciti a lasciare Stefano con 1 minuti e 15 secondi ai piedi degli ultimi 5 km di salita.
Li ad aspettarci abbiamo trovato il ds “ Gian” Valoti che ha svegliato subito Stefano dal suo “letargo” personale e gli ha detto: “A tutta come se fosse una crono”.  E lui dopo 300 metri è scattato ed è arriavato al traguardo in settima posizione con un ritardo di 49 secondi dai primi.

Io non so ancora in quale posizione mi sono classificato, ma so solo che ho fatto tanta fatica, ma tanta ma tanta che poi mi è svanita tutta quando dopo il traguardo l’organizzatore del Girobio mi ha comunicato che dovevo indossare la maglia Etica del Giro.
L’emozione di salire sul podio è stata grande ma dopo 10 minuti era grande anche il dolore che avevo in tutto il corpo……………..

Dopo la gara tutti in pullman per fare il trasferimento verso l’Istituto Filippini e ci sono circa 70 km da percorrere.
Ma il posto dove andiamo e dove rimaniamo per tre giorni è proprio “doc” e poi stasera  tutti a vedere sul maxischermo la partita dell’Italia ai mondiali e…………..io dico cosi ma da come sono stanco mi sa che la partita la vedono gli altri io stasera vedo……….il mio letto!!!!

Ciao a tutti popolo che pedala….domani è una giornata tutta in salita…..un’altra giornata tutta in salita e poi dopo domani….riposo!!!!!!

Gianfranco Zilioli
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