Una corridora, una boxeur, una rugbista. Una corridora quando il ciclismo, per le donne, era considerato uno scandalo. Una boxeur quando il pugilato, per le donne, era giudicato un’eresia. Una rugbista quando il rugby, per le donne, era pensato innaturale e snaturato. Eppure tenaci e toste, ostinate e contrarie, orgogliose e resistenti. Al di sopra di sospetti e dicerie, pregiudizi e preconcetti, perfino sarcasmi e insulti. Pioniere e ribelli.
La corridora è Morena Tartagni. Romagnola di Predappio, poi milanese di Senago. La prima donna italiana su un podio mondiale: era il 1968, il suo bronzo nella prova su strada fu oscurato dall’oro di Vittorio Adorni. Poi Morena avrebbe conquistato anche due argenti, nel 1970 e 1971, nonché un primato mondiale, titoli italiani, vittorie su strada e su pista. Ha scritto un libro (con Gianluca Alzati), “Volevo fare la corridora” (Ediciclo), in cui racconta le sue battaglie, in bici ma anche giù dalla bici.
La boxeur è Stefania Bianchini. Milanese, diplomata Isef e laureata in Scienze motorie, prima karate poi kickboxing infine pugilato, il titolo mondiale dei pesi mosca, difeso con successo quattro volte prima di lasciarlo a un’altra italiana. Oggi è personal trainer. Anche Stefania ha scritto un libro sulla propria vita (con Antonio Voceri), “La combattente – autoritratto di una donna sul ring” (Limina), confessandosi, confidandosi, dichiarando anche il suo duro impegno nella lotta contro la violenza sulle donne.
La rugbista è Isabella Doria. Milanese, faceva parte di quel gruppo di ragazze spregiudicate e coraggiose che, nel giugno 1985 a Riccione, giocò la prima partita della nazionale italiana contro la Francia, organizzata dalla Uisp, sfidando i regolamenti federali che negavano il rugby femminile e non autorizzavano queste partite. Isabella non si è mai arresa. E ce l’ha fatta. Tant’è che da anni è un punto di riferimento del movimento, tuttofare nel Comitato lombardo.
“Non fa per te” è un doppio incontro con Morena Tartagni, Stefania Bianchini e Isabella Doria, domani, giovedì 7 novembre, alle 20, nella biblioteca Tilane di Paderno Dugnano (Milano), e dopodomani, venerdì 7 novembre, alle 9.30, nella biblioteca Sandro Pertini di Cinisello Balsamo (Milano), ingresso libero. Pioniere e ancora ribelli. E grazie a loro, ciclismo, boxe e rugby non sono più ritenuti – per le donne – scandali o eresie, innaturali e snaturati.

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