Turchia. Metti una tappa in ammiraglia con Scinto...

| 18/04/2010 | 09:26
“Tranquilli ragazzi, siete bravissimi; facciamo la corsa come abbiamo deciso questa mattina in riunione. E fate attenzione al vento, mi raccomando”. Luca Scinto in ammiraglia è uno spettacolo per come incita la squadra. Grande motivatore, parla costantemente con i suoi ragazzi. La tappa è insidiosa, la penultima e la più corta del Giro di Turchia: al caldo si aggiunge il vento, oltre alla fatica di una settimana di gare. Essere sulla macchina del direttore sportivo della squadra leader della corsa non vuol dire solo raccontare la corsa dalla pancia del gruppo, ma essere spettatore di un mondo che in televisione non esiste.
Scinto guida la ISD chilometro dopo chilometro: prende in giro e si fa prendere in giro dalla squadra, smorza la tensione della giornata perchè oggi Visconti deve difendere la maglia azzurra e allora il nervosismo può essere un problema. Ai compiti di gara Scinto alterna il tifo perchè “un direttore sportivo è il primo fan dei suoi ragazzi”.
“Devono tirare tutti tranne Gatto. Micio (così il ds chiama Gatto, ndr) tu stai vicino a Giovanni. Caccia e Grabowski non vi sfiancate perchè tra un attimo c’è la salita”: la settima tappa è iniziata da una ventina di chilometri e il piano della ISD è fare l’andatura per la prima metà gara e poi cercare collaborazione, lasciare andare la fuga ma tenerla sotto controllo perchè - come dice Scinto - “i chilometri sono 114 non 180, non si possono regalare 10 minuti ai fuggitivi e poi sfiancarci per ricucire, non ne abbiamo il tempo”.
Lascia riposare un attimo la radio, ma queste radioline sono davvero così importanti?
“Io con la radio stimolo i ragazzi, li incito, li guido come un allenatore guida la sua squadra. Do una logica alla corsa, la mia logica, che potrà anche essere sbagliata ma è il mio punto di vista di allenatore. E sono balle quando dicono che ammazzano lo spettacolo, non è vero: la radio aiuta lo spettacolo perchè se Moncoutié adesso è in fondo al gruppo ma poi decide di attaccare, lo dico ai ragazzi e poi ci pensano loro a sistemare il francese. E poi la sicurezza: radio corsa ci dice di avvisare i corridori che al chilometro 92 la strada si restringe per un incidente, e come li avviso se non ho la radio? Vado in testa al gruppo? E tutte le altre 15 ammiraglia cosa fanno, vengono anche loro? Sai che casino si crea...”
Luca Scinto adesso chiama Grabowski, “Vai Grabo che lo vinciamo ‘sto Tour! Hai sete? Tieni una borraccia! E porta queste in testa, vai Grabo vai!”.
Il ds accelera, litiga con il direttore di corsa perchè Longo Borghini ha rotto il freno della ruota posteriore e - dopo l’intervento del meccanico - vorrebbe riportarlo in coda al gruppo, ma per il commissario UCI l’ammiraglia della ISD deve tenere la destra e non può aiutare il corridore a rientrare. “Ho una grande squadra”. Dice “che quando hai la maglia di leader le motivazioni si trasformano in adrenalina, come quando Bartoli aveva la maglia rosa e io correvo e non sentivo mai la fatica. Questi ragazzi non la sentono la fatica”. Ma forse un po’ sì perchè Visconti e la ISD sono tre giorni che fanno la gara, un po’ stanchi lo sono per davvero e il capitano è preoccupato: “Giovanni, hai una squadra che neanche Bartoli aveva. Guarda i tuoi compagni, sono uno spettacolo. Guardali! E tu mica sei ancora come Bartoli, diventerai come lui, ma ora non lo sei. Quindi stai tranquillo e fai riposare un attimo i ragazzi”.
In corsa le ammiraglie si avvicinano e i ds parlano tra di loro, continuamente. Scinto abbassa il finestrino, si affianca a Roberto Reverberi e la Colnago è già in testa al gruppo a dare una mano alla ISD, perchè - in fondo - è anche loro interesse chiudere in fretta la fuga e portare alla volata Gavazzi. A maggior ragione oggi che HTC-Columbia sceglie di riposare e non tira, e Greipel se ne sta tranquillo in fondo al gruppo.
“Micio, la Columbia non ci dà il cambio oggi, ci vuole stancare, ma noi non ci stanchiamo perchè siamo dei marines! E oggi Gatto la fai tu la volata perchè sei il più forte e Greipel se vuoi lo batti, vai Micio mangia il manubrio!”.
Si avvicinano gli ultimi chilometri, “adesso stiamo attenti e concentrati, Caccia e Gatto state con Visconti, Mirenda staccati, riposati che stai tirando da una settimana. Bravo Mirenda sapevo che avresti fatto un gran lavoro anche oggi”.
Il finale è già storia. Dopo la caduta nell’ultimo chilometro, la volata è un testa a testa tra Visconti e Viviani. Il Liquigas vince la sua prima corsa tra i professionisti e fa arrabbiare il capitano della ISD perchè - dice Visconti - “Viviani non ha tenuto la linea”. Ma alla premiazione Luca Scinto è sotto il podio, due parole con Dario Mariuzzo, ds della Liquigas, altre due con Visconti. La tensione si allenta, i volti distesi. “Guardiamo al risultato: oggi è stata una bella giornata, abbiamo preso gli abbuoni e che morale avete ragazzi! che squadra siete! Dai, ci resta una tappa, andiamo a prendere sto Tour!”.

Luigi Borghi
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