Erminio e Alberto Gatti, i gemelli della Conad Body Spring

| 14/04/2010 | 14:29

I gemelli del ciclismo sono due importanti pedine nello scacchiere della Conad Body Spring-Team Idea, la nuova formazione del Milanese diretta da Marco Cannone e forgiata da Pier Gaffuri. Erminio e Alberto Gatti sono simili in tutto: oltre che nell’aspetto, hanno carartteristiche veloci, doti che sono fondementali nel ciclismo moderno. Sentiamo le loro impressioni raccolte per tuttobiciweb da Giulia De Maio.

-Come sta andando la stagione?
Alberto: Abbastanza bene, anche se si può sicuramente fare meglio. Siamo solo all’inizio, di corse ce ne sono ancora tante quindi c’è tempo per migliorare i risultati ottenuti finora.


Erminio: Siamo partiti abbastanza bene, anche se il nostro obiettivo non era il primo mese di corsa. Siamo in crescita e puntiamo a far bene nel prosieguo di stagione.


-Da quest’anno correte per il Team Idea 2010 Conad Body Spring. Come vi trovate nella nuova squadra?

Alberto: Mi trovo molto bene. Abbiamo un direttore sportivo giovane come Marco Cannone, che sa il fatto suo perché ha corso tra i professionisti. Non mi manca davvero nulla, non ho alcun motivo per lamentarmi. Anzi, penso che se ci fossero più squadre come questa, sarebbe una bella cosa per il mondo del ciclismo.

Erminio: Fin dall’inizio mi sono trovato benissimo perché siamo attorniati da persone molto valide, che sicuramente ci possono dare una grossa mano per ottenere dei buoni risultati.

-Da dove è nata la vostra passione per il ciclismo?

Alberto: Tutti facevano calcio quindi noi abbiamo provato ad andare in bici. Da ragazzini praticavamo sia calcio che ciclismo, poi però abbiamo deciso di dedicarci totalmente al ciclismo perché dà più soddisfazioni personali.

Erminio: Per me vale assolutamente lo stesso. Abbiamo deciso di lanciarci in questo sport per gli stessi motivi.

-Com'è correre con il proprio gemello? In gara avete un affiatamento particolare o c'è una certa competizione tra di voi?

Alberto: Abbiamo un’intesa speciale, ci capiamo con uno sguardo e siamo l’uno il punto di riferimento per l’altro. Sento molto l’assenza di Erminio quando non siamo in gara assieme, sembra manchi una parte di me. Sono più tranquillo quando siamo entrambi in corsa e credo che per noi sia un vantaggio essere uniti.

Erminio: Mi piace molto correre con Alberto, soprattutto quando non ho voglia di gareggiare, perché spero faccia qualcosa lui per entrambi…A parte gli scherzi, partire con lui mi dà la consapevolezza di avere al mio fianco un compagno su cui so di poter sempre contare, di cui mi posso fidare ciecamente e che allo stesso modo fa affidamento su di me. Non c’è mai stata competizione tra di noi, per vincere bisogna essere uniti, è questa la nostra forza.

-Non avete mai pensato di sfruttare la vostra somiglianza per vincere qualche gara? Non avete mai avuto la tentazione di fare metà gara per uno o di adottare qualche altro stratagemma?

Alberto: Certo l’abbiamo pensato, ma sarebbe difficile da fare concretamente…Tornando seri, ogni tanto ne parliamo con i nostri compagni, ma solo per farci due risate. Se vogliamo vincere bisogna solo andare forte. Con trucchi vari non si va lontano.

Erminio: A dire la verità in qualche gara ci ho pensato, anche perché credo che nessuno si sarebbe accorto però per natura siamo corretti. Non mi piace giocare sporco.

-Ora fatevi una domanda l’un l’altro:

Alberto: Erminio che cosa corri a fare tra i dilettanti, che ci sono già io che passerò professionista?

Erminio: corro per insegnarti a gareggiare, così quando sarai professionista saprai come comportarti.

Erminio: Alberto quando hai intenzione di vincere sul serio? Le gare di 90 km non contano…

Alberto: Presto. Comunque Erminio ricordati che hai sempre vinto gare in cui io mancavo, mentre quando ho vinto io tu eri sempre presente.

Giulia De Maio

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