
Filippo GANNA. 10 e lode. Parte forte, per concludere fortissimo. Gli ultimi quattro chilometri a oltre 63 chilometri orari (62,970, per la precisione gli ultimi 4.200 metri), per una media finale che è di gran lunga superiore ai 56 (56,200 km/h). Prova di forza per il nostro campione che ha atteso il suo momento con pazienza, mettendosi al servizio della squadra, cercando di salvaguardare una gamba che oggi era dinamite. Torna al successo Pippo: 9° successo in un Grande Giro, terzo stagionale, il numero 35 in carriera. Doveva essere di 27 km la prova di oggi, mentre è stata condensata a 12,2. Una prova ridotta, per una prestazione extralarge.
Jay VINE. 10. La paura fa 90: centesimi. Va come una locomotora, come un treno o una saetta, va come un razzo o un missile: va. Fa prendere uno spavento al nostro gigante buono, che per un attimo trattiene il fiato. Novanta centesimi per restare alle spalle di Ganna: un niente, che per oggi sono tutto.
Joao ALMEIDA. 8. Prova a rosicchiare ancora qualcosa al suo diretto avversario Vingegaard. Gliene porta via 10. Chiaro che una cronometro ridotta per lui è stato un danno, ma c’è terreno per provare a ribaltare la situazione: 40” non sono un’eternità, anche se lo possono diventare.
Bruno ARMIRAIL. 7,5. Buona prova per il transalpino della Decathlon Ag2r. Un quarto posto con la nobiltà di questa Vuelta non è cosa di poco conto.
Ivo OLIVEIRA. 7. Il portoghese prova a contrastare il fuoriclasse azzurro. Mette in scena una prova di livello assoluto, che lo pone ai vertici della classifica, che dà indicazioni importanti a Ayuso, Almeida e Jay Vine, ma già che c’è resta lì, a ridosso del nostro campione.
Stefan KÜNG. 5,5. Era considerato alla vigilia l’alternativa naturale a Ganna, lo svizzero va forte, ma non fortissimo. E se in una prova come questa non si va oltre i propri limiti, al cospetto di Ganna è chiaramente un limite.
Jonas VINGEGAARD. 6,5. Non appare brillantissimo, ma i campioni hanno la forza di difendersi brillantemente anche nelle difficoltà. Lui lo fa, alla vigilia del tappone di sabato.
Juan AYUSO. 5,5. Tra gli uomini di un certo livello della sua squadra è quello che va peggio. Fuori dai dieci, e non è da lui.
Tom PIDCOCK. 6,5. Corre per difendere il suo terzo posto: corsa conservativa, dove recupera su Hindley 3”.
Giulio PELLIZZARI. 6. Crono pensando alla battaglia totale e finale di sabato. Crono per restare lì, senza strafare.
Oscar RIESEBEEK. 6. È il 32enne corridore olandese della Alpecin – Deceuninck a inaugurare la crono di Valladolid. Parte per primo, per provare a non arrivare ultimo (arriva 128° a 1’45”), ma ultimo in classifica – per undici minuti - ci resta lo stesso.