Donne. Presentato il Giro d'Italia 2010, un Giro da campionesse

| 27/02/2010 | 15:04
È stato presentato quest’oggi, presso il Museo dello Sport Diadora, il Giro Donne 2010, la più importante competizione a tappe per il ciclismo femminile internazionale. Nel tempio trevigiano dello sport, alla presenza di illustri ospiti, il Presidente di Geox Mario Moretti Polegato, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali  Sen. Maurizio Sacconi, il Direttore Generale di Diadora Maurizio d’Angelo, il Presidente di Pasta Zara Furio Bragagnolo, il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco e il Direttore del Giro Donne Giuseppe Rivolta è stato tolto il velo su questa 21ma edizione.
Un giro lungo 921,900 Km che partirà il 2 luglio da Muggia (TS) per tagliare il traguardo finale a Monza davanti alla Villa Reale. Una kermesse che percorrerà in 10 emozionanti tappe Il Friuli, il Veneto, il Piemonte e la Lombardia.
Concepito per esaltare atlete vere, con il vezzo per la salita e la passione per la fatica. Capaci di domare le vette alpine che si stagliano a supremo giudice di un Giro che si deciderà proprio lungo la strada che porta a Livigno oppure sui tornanti che si avvitano al cielo verso la cima dello Stelvio. Ma che potrebbe rivelarsi determinante anche nelle frazioni precedenti, nell’insidioso tappone del Triangolo Lariano con Sormano (dalla parte meno dura) e Ghisallo pronti ad aiutare chi vorrà fare la differenza. Ancora il Ghisallo in tema di ritorni eccellenti. Là dove la gallese Nicole Cooke, ancora giovane ma capace di distinguersi, andò a centrare una grande vittoria personale nel 2004, ipotecando in tutto il Giro firmato da Giuseppe Rivolta e dai suoi collaboratori che si concluse dinnanzi  al Castello Sforzesco di Milano. Lo stesso Ghisallo che fece mettere la prima maglia rosa ad Edita Pucinskaite che, nell’età della maturità piena, firmò nel 2006 il primo dei suoi due giri consecutivi.
Un Giro dalle tante conferme a cui si affiancano delle intriganti novità. In ogni tappa, in ogni angolo. A partire da Trieste che, per la prima volta, accoglie il Giro con una tappa che mescola lo spettacolo del circuito con la serietà vera e propria di una frazione. Un Giro che rispetta la tradizione e fa visita alla Marca Trevigiana, che ricambia con il calore e la passione dei veri appassionati di ciclismo. Una tappa sulle dolci colline che da Sacile, estremo lembo occidentale del ritrovato Friuli, porterà sino a Riese Pio X, una sorta di vera e propria casa del ciclismo femminile. Tappa per cacciatrici attente e con la gamba giusta oppure per velociste rapaci. Un Giro che della cronometro non può fare a meno. Ecco allora l’ideale congiunzione tra Caerano San Marco e Biadene di Montebelluna, a far da ponte tra due aziende top del made in Italy mondiale. Dalla sede di Diadora a quella di Geox per battersi contro le lancette ed il tempo che scorre. Una cronometro per delineare una classifica in attesa delle montagne vere.
Un Giro per velociste che non rimarranno deluse e che hanno appuntato l’arrivo di Lendinara come obiettivo stagionale. Per ragazze potenti, come fu la Teutenberg nel 2008, la Bronzini nel 2007, la Schleicher nel 2005. Velociste di rango per una tappa “biliardo” per un Giro che si ricorda sempre delle donne jet. Che, a loro volta, rispondono sempre con amore e passione ad un Giro che è sempre obiettivo nobile di una stagione ricca in un’estate impegnativa.
A Pettenasco nasceranno fughe lungo il perimetro del Lago d’Orta, in un paesaggio da favola. Salite, discese, curve ed emozioni per incoronare una bella fuga, un gesto atletico da applausi, la soddisfazione di una vittoria. Bella novità quella di Pettenasco e di Orta San Giulio che ospiterà la partenza. C’è pane per attaccanti, ragione e terreno per osare e vincere.
Il Giro delle emozioni ci porta nel varesotto, terra di campioni, di ruote, di storia. Da Gallarate ad Arcisate, a casa di Noemi Cantele. Motivo in più per la varesina per non mancare l’appuntamento con il successo al Giro Donne, come fece nel 2009 a Cerro al Volturno.
Ecco ritornare il Ghisallo, con la salita di Sormano come antipasto e l’arrivo di Albese con Cassano. Perché il Giro Donne non dimentica un ragazzo semplice come Fabio Casartelli, olimpionico con le lacrime agli occhi a Barcellona nel lontano 1992, anche se sembra ieri.
Poi le Alpi, teatro del grande ciclismo ad ogni latitudine. Da Chiavenna a Livigno per respirare aria di impresa, scalatrici scatenate, aria di Svizzera, attacchi e sorprese. Non un metro senza storia da rivivere, imprese da imprimere nella memoria salendo Maloja, Bernina e Forcora. Poi via verso lo Stelvio, punto immortale del ciclismo di ogni tempo. Mai il Giro Donne aveva osato tanto, proposto un arrivo così ardimentoso, nobile, severo, significativo, impegnativo, spettacolare. Ora il Giro Donne è arrivato ed arriverà allo Stelvio. Se i giochi non saranno ancora chiari, la montagna imponente sarà lo spartiacque per chi vorrà arrivare a Monza con la maglia rosa, per chi vorrà concludere un Giro che è tra i più belli ed impegnativi degli ultimi anni. Per chi vorrà strappare la maglia alla giovane Claudia Hausler, vincitrice uscente e brillante atleta capace di ben districarsi lungo le strade dell’Italia meridionale nell’ultima edizione. Ed aggiudicarsi un Giro del ventennale chiuso là, nella custodia dei ricordi, ed ideale anteprima di una ventunesima edizione di squisito e sopraffino tenore tecnico.
L’apertura della conferenza è affidata al Presidente di Geox, Mario Moretti Polegato, che, porgendo gli onori di casa, ha sottolineando l’importanza dello sport e del brand Diadora, confermando la volontà di  rilanciare un marchio storico del Made in Italy in tutto il mondo.
Dopo la consegna del premio alla carriera all’atleta Diana Ziliute, prende la parola Giuseppe Rivolta, Direttore del Giro, che pone l’attenzione alle caratteristiche più emozionanti di questa kermesse, studiata in memoria di Fausto Coppi, Fabio Casartelli, Franco Ballerini e di tutte le atlete. Il Giro più bello di questi ultimi anni, che proprio nel suo 21° anniversario rinnova la propria vocazione internazionale.
La parola passa poi al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Sen. Maurizio Sacconi che sottolinea l’importanza del ruolo della donna nello sport come nella società e delle aziende italiane che, nonostante le difficoltà, stanno continuando con tenacia ad andare avanti ed a investire.
Prima della presentazione tecnica delle tappe l’intervento di Furio Bragagnolo, il Presidente di Pasta Zara che ha evidenziato il forte legame che da sempre lega l’azienda al mondo del ciclismo.
Presente anche il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco che ha ringraziato l’organizzazione, il Direttore e gli sponsor, i quali, anche in un momento di crisi generale, sono riusciti ad organizzare una così complessa manifestazione, ormai punto di riferimento consolidato nel panorama delle competizioni ciclistiche.
Non resta che darsi appuntamento al 2 luglio, a Muggia (TS) per la prima tappa del Giro Donne!

LE TAPPE
2.7 - 1a tappa - Muggia-Trieste km 59
3.7 - 2a tappa - Sacile-Riese Pio X km 130
4.7 - 3a tappa - Caerano-Biadene (crono) km 16,9
5.7 - 4a tappa - Filarolo-Lendinara km 90
6.7 - 5a tappa - Orta-Pettenasco km 122
7.7 - 6a tappa - Gallarate-Arcisate km 116,7
8.7 - 7a tappa - Como-Albese con Cassano km 110,8
9.7 - 8a tappa - Chiavenna-Livigno km 93
10.7 - 9a tappa - Livigno-Stelvio km 68,5
11-7 - 10a tappa - Autodromo di Monza-Monza km 115
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