BIGLIETTO SI' O BIGLIETTO NO? IN FRANCIA SI RIAPRE IL DIBATTITO, PINEAU vs MADIOT

NEWS | 08/11/2025 | 08:25
di Francesca Monzone

Il ciclismo è uno sport che continua ad affascinare e a richiamare gente, che scende numerosa sulle strade per veder passare i corridori. Considerando il gran numero di persone che si accalca sulle salite simbolo di questo sport, c’è chi ha pensato, che si potrebbe far pagare il biglietto per assistere al passaggio del Tour de France sull’Alpe d’Huez. L’idea è stata lanciata all'ex ciclista francese Jérôme Pineau che, oltre ad aver corso con la Quick Step, è stato manager dell’Arkea B&B Hotels. 

Durante il podcast di RMC Sports Grand Plateau, Jérôme Pineau ha discusso della sostenibilità finanziaria del ciclismo per renderlo un po’ più redditizio. «Tradizionalmente, il ciclismo è  uno sport popolare, uno sport libero – ha sottolineato Pineau - ma uno sport libero in cui due squadre o tre squadre si accaparano tutti i corridori migliori è meno divertente. Giusto? Scioccherò qualcuno con le mie parole, ma per il prossimo Tor de France hanno due tappe con identico finale sull'Alpe d'Huez: chiudiamo gli ultimi cinque chilometri dell'Alpe e facciamo pagare un biglietto d'ingresso e ospitiamo i VIP. Creiamo qualcosa per fare soldi con questo sport».


Le zone VIP non sono una novità, ovviamente, ma i ricavi che ne derivano vanno quasi interamente agli organizzatori della gara. Secondo Pineau invece, sarebbe giusto se una parte potrebbe andasse ai corridori e alle squadre.


«C'è un'area VIP alla fine del tratto in pavé di Arenberg alla Parigi-Roubaix. Chi incassa i soldi di chi ha pagato? ASO. Gli spettatori vengono alle corse per vedere i corridori, ma questi corridori non ricevono alcun introito. Non è giusto. Al Tour e in altre corse importanti ci sono zone dedicate ai VIP, ma è l'organizzatore che incassa i soldi, non i protagonisti dello spettacolo».

Il biglietto d’ingresso per il ciclismo, è un argomento che spesso ha fatto discutere e alcuni pensano che, come nel ciclocross o nella pista, bisognerebbe far pagare gli spettatori del ciclismo su strada, quanto meno nei tratti più importanti. C’è chi invece pensa che il ciclismo debba rimanere lo sport del popolo, dove non esistono classe o ceto sociale e tutti si ritrovano spalla a spalla a tifare per il proprio beniamino o campione di turno.

Tra i sostenitori del ciclismo libero e gratuito per il pubblico c’è il manager della Groupama FDJ Marc Madiot che ha voluto replicare alle proposte di Pineau. «Sono a favore dell'ingresso gratuito sempre. Siamo l'ultimo grande sport ad essere gratuito. Questo è uno dei nostri punti di forza. Dobbiamo essere realisti: non risolveremo i nostri problemi offrendo più tende VIP. Perché allora non dovremmo prendere in considerazione l'idea di istituire legalmente tutte le squadre in Svizzera per garantire costi salariali uniformi? A parte gli emiri e gli sponsor statali, è difficile sopravvivere nel gruppo di questi tempi. Il problema del ciclismo è che un tempo era uno sport popolare per operai e contadini, mentre ora sta diventando uno sport per ricchi, questo è sbagliato ed è questo che uccide il nostro sport».

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COMMENTI
D'accordo con Madiot
8 novembre 2025 08:37 lupin3
Sia per ragioni generali che meramente economiche. Gli introiti di eventuali ingressi sono una cifra ridicola che non serve a niente per squadre e corridori

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