
Quelli che Paul Magnier sta vivendo al Tour of Guangxi sono giorni che difficilmente il nativo di Laredo potrà dimenticare. Il velocista della Soudal Quick-Step, oltre a rimpinguare il proprio bottino di vittorie stagionale rafforzando con una facilità (apparentemente) disarmante il proprio posto nel firmamento degli sprinter, sta infatti andando alla scoperta con gli occhi, quando i momenti in corsa e fuori lo consentono, di una nazione geograficamente e strutturalmente molto lontana da quelle europee sorprendendosi ogni giorno sempre di più.
“Siamo andati un paio di volte in centro città con lo scooter ed è stato davvero bello” ha raccontato il ventunenne transalpino dopo il traguardo di Jingxi. “Abbiamo visto come questo sia davvero un posto differente dall'Europa: le persone, i centri urbani, i paesaggi naturali, con le foreste e le montagne disseminate ovunque, sono diversi a ciò a cui siamo abituati nel Vecchio Continente e non sono affatto male” ha proseguito Magnier, alla prima trasferta in Cina della carriera.
“Sto provando a godermi l’esperienza perché non credo che tornerò qui spesso nella mia vita quindi, sebbene la corsa resti al centro dei miei pensieri, cerco anche di prestare attenzione a ciò che ho intorno. Alla fine, il mio obiettivo è quello di dare il massimo in volata, negli ultimi 200 metri, e dunque in alcune fasi posso guardarmi in giro”.
Non solo agonismo, velocità e lotte sul filo dei 70 allora dunque in questo Tour of Guangxi per il giovane francese che comunque, come accaduto sia ieri che oggi, quando è stato chiamato a finalizzare il lavoro dei compagni ha sempre risposto presente sbaragliando puntualmente la concorrenza e regalando alla sua formazione un nuovo motivo per esultare.
“Sono super orgoglioso di essere riuscito a regalare un’altra vittoria al team quest’oggi” ha affermato Magnier prima di entrare più a fondo nelle pieghe della frazione. “È stata un’altra giornata molto veloce con un’altra fuga molto forte che ha tentato di arrivare fino in fondo. Non eravamo sicuri di come le altre squadre avrebbero approcciato salita a 30 km dalla conclusione ma alla fine, grazie al lavoro di Vangheluwe (che stava davvero bene e avendo vinto qui l’anno scorso era molto motivato oggi) e di tutta la squadra per portare la tappa in volata, è andata abbastanza bene. Io ho risparmiato molte energie correndo nella pancia gruppo e questo, una volta ripresi gli attaccanti e lasciato in posizione perfetta da Van Gestel, a 200 metri dal traguardo mi ha consentito di aprire il gas senza problemi”.
In questo modo, per Magnier (apparso oggi senza il tape sulla mano che fino a ieri portava come segno della caduta in Slovacchia dove si è fratturato un dito) è arrivata la vittoria numero 16 in questo 2025 e dieci secondi di abbuono che l’hanno portato a ritirare sul podio, per la seconda giornata di fila, la maglia rossa di leader della generale, una divisa che verosimilmente, al contrario delle vittorie di tappa, difficilmente farà sua.
“Non penso che proverò a portarla a casa: sono già super felice di aver vinto due tappe. Quello che cercherò di fare sarà provare ad impormi in una delle prossime frazioni, ma per quanto riguarda la generale penso che lascerò che ad occuparsene siano i corridori preposti a farlo” ha ammesso con grande onestà il secondo corridore più vincente della stagione.
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