
Dice tante cose anche con i fiori, come Merckx. Tadej Pogacar si fa notare, ancora una volta, per quelle attenzioni che non sono proprie di tutti, ma di chi è campione nell’anima e che in ogni caso ha l’anima buona.
A raccontarci l’episodio è un signore di 93 anni e qualche mese, Ernesto Colnago, che ieri era a Bergamo per assistere all’ennesima impresa di un campione di prima grandezza, che sbriciola record aggettivi e superlativi.
«Ero lì che lo guardavo incantato sul podio – mi racconta il grande costruttore di Cambiago, che qualche mese fa è stato insignito anche di una laurea honoris causa in Ingegneria Meccanica dal Politecnico di Milano -, quando lo vedo scendere e mi porge i fiori che spettano al vincitore: “Ernesto, questi sono per te: portali domani a Vincenzina”. Sono restato senza parole. Un gesto bellissimo, per la mia Vincenzina che è mancata il 2 giugno del 2017 e io oggi, come ogni giorno, sono passato a posare quei fiori che mi hanno riempito il cuore. Un gesto che mi riporta indietro nel tempo, a quel 5 settembre del 1971, quando Eddy (Merckx, ndr) vinse il mondiale di Mendrisio. Come da promessa, il giorno dopo Eddy passò con sua moglie e il suo direttore sportivo da casa nostra per donare i fiori del vincitore a Vincenzina: quel giorno era il nostro anniversario delle nozze».
Due grandi campioni, che hanno saputo dire tante cose in sella alle loro biciclette, ma anche con i fiori.