
C’è del sollievo nelle parole pronunciate da Adam Yates al termine della Coppa Agostoni 2025. Pur migliorando e facendo registrare, sia in gara che in allenamento, alcuni dei migliori numeri della carriera, quest’anno il corridore britannico non è riuscito a convertire come si aspettava i propri sforzi in vittorie e questo evidentemente per lui, reduce da un biennio con 11 affermazioni personali, un po’ deve avere pesato.
Il sigillo messo sulla prima prova del Trittico Lombardo, arrivato dopo aver fatto la selezione decisiva con Canal a 50 chilometri dal traguardo ha dunque assunto tutta l’aria di una fresca boccata d’ossigeno e serenità arrivata per lui quasi al capolinea di un’annata tutt’altro che semplice da analizzare e assimilare.
“Sinceramente quest’anno è stato piuttosto complicato per me. In allenamento e in gara non sono mai andato male, sono sempre riuscito a migliorare e a far registrare numeri record ma le vittorie non sono arrivate, quindi personalmente è stata una stagione difficile” ha esclamato in conferenza stampa il portacolori dell’UAE Team Emirates-XRG.
“Ovviamente, la squadra è andata davvero bene perché ha ottenuto moltissime vittorie, ma a livello personale non è stato semplice per cui è stato davvero bello esser riusciti ad alzare le braccia al cielo quest’oggi, volevo veramente tornare a vincere” ha specificato Yates prima di parlare di come è maturata la vittoria odierna.
“È stata una gara super dura. Sapevamo che sarebbe stata una corsa difficile da controllare per cui il piano era quello di essere presenti nelle azioni in testa alla corsa ed è quello che abbiamo fatto inserendo nella fuga di giornata tre ragazzi che poi sono diventati quattro col rientro di Vine. La foratura di Canal? Mi dispiace ma la sfortuna fa parte del gioco in questo sport e quello che gli è successo può capitare a chiunque. In salita ho visto che eravamo sullo stesso livello, in pianura abbiamo collaborato bene insieme per cui penso sarebbe stato un duello equilibrato fino alla fine ma è andata così”.
Approfittando delle circostanze, Yates ha così messo le mani sulla vittoria numero due del 2025, un risultato voluto, cercato e sempre più difficile da raggiungere in un ciclismo dove tutti performano a livelli sempre più alti e imporsi è, di stagione in stagione, impresa sempre più ardua.
“Tutti sono saliti di livello e fanno tutto a modo. Anch’io sto crescendo, ieri all’Emilia per esempio ho fatto 20-30 watt in più sulle stesse salite rispetto al passato, ma il punto è che ogni anno il livello del gruppo cresce qualitativamente sempre di più e confermarsi ai massimi livelli è sempre più difficile. L’unica cosa che posso fare è allenarmi duramente e sperare che i risultati arrivino”.
Con questa mentalità Yates proverà ancor di più a contribuire in futuro al percorso di successo dell’UAE, squadra che, dovunque vada, ha sempre pronte diverse frecce da scoccare e sempre molteplici carte da giocare per sopperire alle eventuali cattive giornate dei propri elementi e soddisfare in questo modo la propria inesauribile fame di vittorie.
“Quando andiamo a una gara, cerchiamo sempre di vincerla a prescindere dal livello. È dall’inizio dell’anno che abbiamo ragazzi super motivati e questo fa una grande differenza perché, se sei in forma e stimolato, allora è più facile inseguire determinati obiettivi. Ma quello delle 100 vittorie non è un target per cui la squadra ci sta mettendo pressione. Tutti noi vogliamo vincere sempre, semplicemente è così” ha detto Yates parlando della mentalità di una formazione in cui non ha problemi ad adattarsi e ritagliarsi le proprie chance convivendo con le ambizioni di gloria dei propri compagni.
“Ho tre anni di contratto con questa squadra, qui sono felice, mi trovo in un ambiente molto piacevole perfetto per riuscire a rendere al meglio quindi da qui non mi muovo. Conosco il mio ruolo, so che abbiamo in rosa grandi campioni ed è abbastanza normale che in alcune circostanze debba lavorare per gli altri. Va bene così. Come ho già detto comunque, se sei motivato e ti alleni bene, trovi il tuo spazio e le tue opportunità e io penso di averne abbastanza” ha dichiarato il trentatreenne di Bury, atteso ora dal Lombardia prima di far calare il sipario su una stagione che, in realtà, per lui si sarebbe già dovuta chiudere qualche settimana fa.
“Dopo il Canada non avrei dovuto correre molto, ma la condizione era buona e ho chiesto alla squadra di lasciarmi correre ancora un po’ e, vedendo come è andata oggi, non è stata una cattiva idea”.
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