
Era rassicurante, con quella sua presenza che non passava inosservata. Un uomo di livello assoluto, compiuto e per questo ascoltato. Un vero professore che amava profondamente il nostro sport e la nostra “piccola parrocchia”, come ebbe modo di definire il mondo del ciclismo Mario Fossati, non certo un gigante d’uomo (parlo chiaramente di statura), ma di professionista sì.
Era rassicurante: se c’è il prof Tredici si può partire. Se poi c’era il suo staff con il silenzioso e sempre disponibile dottor Massimo Branca, allora si era a cavallo. Lo pensavano tutti: dai corridori ai direttori sportivi, dallo staff di Rcs alla carovana più o meno imponente di corse targate gazzetta.
Era rassicurante intravvedere la sua macchina parcheggiata fuori da un ristorante: lì c’è il prof, quindi si mangia bene. Lì ne vale la pena. Con moderazione, come suggeriva lui sorridendo compiaciuto e sornione, lui che amava anche alzare l’asticella, restando seduto a tavola.
Che bella persona, colta e sapiente (è stata anche per anni firma di tuttoBICI), peccato doversi privare di persone così, che hanno saputo dare più di quando abbiano forse ricevuto, anche se da fuori il prof mi sembra che si sia saziato ampiamente di considerazione, affetto e amore. Resta il peccato di perdere persone così preziose, anche se ci conforta ciò che ci ha lasciato, nel cuore e non solo. Tra le tante belle cose fatte dal prof c’è quella di aver creato una scuola che oggi è squadra, fatta a sua immagine e somiglianza, guidata da suo figlio Stefano, che è la prosecuzione di una vita che non finisce, ma si rinnova. Un bello staff, che proseguirà con passione la sua missione con il dottor Massimo Branca, un fratello di viaggio, a farne da garante: e anche questo è rassicurante.
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