
Tra polizia e transenne la Vuelta di Spagna viaggia verso Madrid e oggi, con l’arrivo alla Bola del Mundo, i corridori avranno uno scorta straordinaria. Le misure di sicurezza sono state ulteriormente aumentate e il gruppo sarà affiancato da 1500 agenti di polizia e Guardia Civil. L'UIP (Unità di Intervento della Polizia) avrà 50 unità, durante le altre tappe della Vuelta ne ha impiegate solo una o due, a seconda del giorno e l'Unità di Mobilità e Sicurezza della Guardia Civil (UMSV) sarà composta da 132 Guardie Civili, con 59 motociclette, 28 veicoli fuoristrada e il supporto in elicottero.
Insomma questa è una Vuelta blindata non solo perché ci sono stati già diversi incidenti a causa dei manifestanti filopalestinesi, ma anche perché c’è un proliferare di appelli sui social da parte di diverse associazioni pro-Palestina che indicano gli orari di passaggio dei ciclisti nei punti chiave del percorso, chiedendo anche ai ciclisti di portare la bandiera palestinese e la kufiya, il foulard simbolo del Paese.
I ciclisti e dirigenti sportivi sono preoccupati, ma allo stesso tempo hanno la certezza che l’organizzazione sta facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza in corsa.
I corridori per l’arrivo a Madrid avevano chiesto di correre nel circuito di Jarama alle porte della capitale spagnola, per avere il massimo del controllo della corsa ma gli organizzatori si sono rifiutati e si arriverà nel centro della città.
Oggi ci sarà l’iconico arrivo alla Bola del Mundo e le squadre hanno paura che possa accadere qualcosa, perché la Vuelta si è trasformata da evento sportivo ad arena politica e sociale, con le strade sono state invase da manifestanti più o meno pacifici.
La polizia ha garantito la massima sicurezza e ogg, i corridori affronteranno l’ultima tappa di montagna, che deciderà il vincitore della scorsa spagnola. I chilometri da percorrere saranno 164,8 con 4 salite e l’arrivo durissimo alla Bola del Mundo, avrà una salita di 12,3 chilometri, con pendenze medie del 9% e che arriveranno al 20%.
Tra Jonas Vingegaard attuale leader della classifica generale e Joao Almeida ci sono appena 44” e c’è da decidere anche chi a Madrid sarà sul terzo gradino del podio, perché tra Pidcock terzo a 2’43” dal danese e l’australiano Hindley attualmente quarto, il distacco è meno di un minuto.
Per non avere una classifica generale falsata bisognerà arrivare fino alla cima della Bola del Mundo: se la corsa dovesse essere interrotta e finire prima, allora non sapremo mai se alla fine il più forte sarebbe stato veramente Vingegaard piuttosto di Almeida. I corridori hanno parlato chiaramente e se dovessero esserci disordini, non accetteranno una variazione del percorso, ma si fermeranno senza più risalire in bici.
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