Nel 2025 il Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo conferma il suo ruolo di punto di riferimento mondiale per gli appassionati di ciclismo e cultura sportiva. Gli ingressi totali sono stati oltre undicimila, in crescita rispetto agli ultimi due anni, anni da considerare di piena ripresa dopo il noto stop forzato del Covid che ci ha visto sopravvivere solo grazie alle attività digital e social. L’Italia che ci ha frequentato quest’anno rappresenta il 58% del totale ma anno dopo anno aumentano anche le presenze provenienti da Paesi lontani e diversi: siamo a quota 70 nazioni.
Se si considerano anche i numerosi eventi sold out della stagione – tra mostre, premiazioni e incontri con i campioni sono stati organizzati ben 3
incontri – le presenze complessive risultano ben superiori ai numeri ufficiali degli ingressi museali. A tale proposito, guardando alla stagione 2025, Carola Gentilini direttrice del Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo si dichiara pienamente soddisfatta:
«Mi ha ripagato molto l’apprezzamento espresso dal pubblico per le mostre temporanee. Sia l’esposizione dedicata al Tour de France 2024 sia quella per gli 80 anni di Eddy Merckx - stagione 2025 - sono state riconosciute come allestimenti di altissimo livello. Considerato l’impegno, il tempo e lo sforzo creativo investiti, è per me una grande soddisfazione constatare che molti visitatori sono venuti appositamente per vederle, o sono tornati al Museo proprio grazie a questi contenuti temporanei. Le mostre “a tema” si confermano dunque uno strumento efficace per attrarre nuovo pubblico, fidelizzare chi già ci conosce e, al tempo stesso, approfondire temi di ricerca legati alla storia e alla cultura del ciclismo».
Le nazioni del mondo al Ghisallo
Nel 2025 la classifica dei Paesi stranieri vede in testa Germania, seguita da Francia e Stati Uniti. Seguono Australia, Regno Unito, Olanda, Belgio e Svizzera. Tra le nazioni emergenti, in forte crescita Polonia e Danimarca, che entra per la prima volta nella top ten. Fanno inoltre il loro ingresso assoluto Honduras, Isola di Man e Bermuda, a conferma del respiro globale del museo.
L’Italia che pedala fino al Ghisallo
L’80% dei visitatori italiani proviene dalla Lombardia, con un podio composto da Milano (26%), Como (25%) e Monza e Brianza (18%). Seguono Lecco (11%), Varese (7%), Bergamo (5%) e le altre province lombarde. Tra le regioni italiane, spiccano Piemonte (21%), Veneto (19%) ed Emilia-Romagna (14%), seguite da Toscana (10%) e Lazio (5%). Nel 2025 il museo ha registrato visitatori da tutte le regioni italiane, comprese Molise e Basilicata.
Il pubblico del museo: ciclisti protagonisti
Il profilo dei visitatori mostra che il pubblico è composto per il 77% da adulti tra i 18 e i 64 anni, 16% over 65 e 7% under 18. Il 18% del totale è costituito da ciclisti che arrivano in bicicletta, un dato in costante crescita che sottolinea la vocazione del museo come meta naturale dei pedalatori di tutto il mondo. A loro sono dedicati numerosi servizi: bike stand con lucchetti gratuiti, alloggi per casco e scarpe, ciabatte per la visita, e dal 2025 anche nuovi spazi con docce e bagni.
Il presidente della Fondazione Antonio Molteni
Sull’erogazione di servizi e assistenza tecnica e su un rinnovamento outdoor del Museo ha puntato molto il presidente della Fondazione Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo Antonio Molteni che è soddisfatto anche se denuncia la concreta difficoltà a reperire fondi per un vero cambio di passo:
«La mia provenienza dal mondo del ciclismo “di chi lo fa e lo organizza anche per le squadre” e la propensione alla concretezza nella gestione del lavoro mi induce a non essere ottimista, perché non possiamo permetterci di sederci su allori conservativi. Vorrei e farò di tutto perché succeda che questo museo cambi marcia e diventi un esempio di sostenibilità e di economia del ciclismo e della sua cultura. Devo però dire grazie a molti amici che arrivano costantemente in aiuto al museo per sostenere le nostre iniziative. Sono lo zoccolo duro di un team di partner che spero si rafforzi presto soprattutto in previsione del 2026 anniversario importante che segna i 20 anni di vita del museo!».
Un museo che parla al mondo
Il Museo del Ghisallo si conferma un polo internazionale del ciclismo e della memoria sportiva, con un pubblico sempre più attivo, consapevole e cicloturista. Il museo ogni anno cresce anche con il valore e la sua internazionalità, parallelamente cresce la percezione dei suoi eventi e delle mostre tematiche. Il 2025 è stato l’anno del grande successo della mostra dedicata agli ottant’anni di Eddy Merckx un progetto internazionale, patrocinato dalla UEC, che sta sfociando anche in un prodotto editoriale in collaborazione con Faema e MUMAC che verrà presto presentato in occasione di Milano Book City 2025.
Il valore del traguardo e anche oltre
Carola Gentilini sottolinea come il traguardo dei vent’anni rappresenta «una grande soddisfazione, perché significa che abbiamo davvero creduto in questo progetto. È una tappa importante, ma non un punto di arrivo: i vent’anni confermano la solidità e il valore del Museo, aprendo ora una nuova fase di consolidamento e di perfezionamento delle attività».
Il Museo del Ghisallo termina la sua stagione museale il 1 novembre per riaprire il 1 marzo 2026. Ma sta già lavorando per un programma importante che lo proietta nel suo ventennale dalla fondazione, nell’anno olimpico di Milano Cortina. I primi vent’anni di Museo sono appena iniziati. Innovazione, futuro, una visione più accattivante, dinamica e giocosa saranno gli ingredienti per i prossimi venti anni del Museo del Ghisallo. Tutto ancora da scoprire e raccontare.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.