
Con le Olimpiadi invernali del 2006 Torino ha messo la freccia ed è salita sul palcoscenico del mondo. I Giochi della neve hanno cambiato il volto del capoluogo piemontese e messo in moto la trasformazione di alcuni luoghi che adesso sono diventati il simbolo sportivo della città a livello internazionale. E’ il caso del PalaIsozaki, che ospitò il torneo olimpico dell’hockey su ghiaccio e che oggi, ribattezzato InAlpi Arena, è il clou delle ATP Finals di Tennis: quasi 16mila posti che ne fanno una delle arene sportive italiane più grandi.
Prima lo sci, dal 2021 il tennis con il torneo degli otto migliori giocatori al mondo, vinto da Jannik Sinner nel 2024 e che resterà a Torino almeno fino al 2027: un evento che dal 9 al 16 novembre diventa la cartolina sportiva più splendente della città.
Ma è stato il ciclismo che negli ultimi vent’anni ha consacrato la vena sportiva di Torino e del Piemonte, e che ha consentito di avere uno sguardo sul futuro, capace di attirare sempre più sponsor a livello internazionale. La Grande Partenza del Giro d’Italia 2011 da Torino, in concomitanza con l’adunata nazionale degli Alpini, ha portato in città mezzo milione di persone: ricordate Contador o Nibali o Scarponi con il cappello da alpino in testa? E Marco Pinotti in maglia rosa premiato dal sindaco alpino Sergio Chiamparino? Bene, da quell’edizione del Giro a oggi, il Piemonte ha ospitato ben 50 tappe (come località di partenza e/o arrivo) della corsa rosa: nessun’altra regione ne ha avute di più, a conferma di una crescita esponenziale dell’interesse della Regione per le due ruote.
Poi è stata la volta del grande arrivo del Giro 2016, con Nibali che alza il Trofeo senza Fine davanti alla Gran Madre. Ancora una Grande Partenza del Giro nel 2021, da Piazza Castello, con Pippo Ganna vincitore della cronometro e prima maglia rosa, e ancora il tumultuoso rincorrersi degli eventi nel 2024. L’anno della svolta, con il presidente della Regione Cirio che ha pesantemente investito sul ciclismo. La Grande Partenza, ancora una volta del Giro, stavolta con una delle tappe più intense ed entusiasmanti, quella che ha attraversato la zona collinare di Torino, la montagna in città, con vittoria di Narvaez su Pogacar. Quindi il Tour de France, la prima volta in partenza dall'Italia, con Torino che ospita l’arrivo della terza tappa, vincitore Girmay e maglia gialla Carapaz, e poi la partenza della quarta tappa da Pinerolo.
E adesso la Vuelta, che partirà da Venaria Reale e resterà in Piemonte per quattro tappe: in 15 mesi la Regione Piemonte ha ospitato i tre grandi giri. A livello internazionale, è impossibile trovare qualcosa di simile, nulla si avvicina a quanto fatto da quella regione, che una volta veniva identificata solo dalle sue fabbriche.
Il Piemonte e Torino sono un esempio meraviglioso, di come sia possibile essere un’eccellenza in ambito sportivo. Questo dovrebbe essere un esempio, non solo per i Paesi che ci guardano, ma per tutte le altre regioni italiane, che seguendo l’esempio di Torino, dovrebbero iniziare a trovare la forza per imitarla.
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