
La Francia non ha vinto il titolo di Campione Europeo, ma il bronzo conquistato dal diciannovenne Paul Seixas rappresenta la luce della speranza e la consapevolezza che presto questo giovane di Lione potrà salire sui gradini più alti e alzare le braccia sul traguardo delle corse più prestigiose. Diciannove anni, Paul Seixas li ha compiuti lo scorso 24 settembre e in appena una settimana è arrivato tredicesimo ai Campionati del mondo di Kigali e oggi terzo ai campionati Europei di Drôme-Ardèche.
«Non so come ci sono riuscito. È così pazzesco – ha detto emozionato Seixas dopo la premiazione - Stamattina non avrei mai immaginato un risultato come questo. Ero talmente sicuro di non salire sul podio, che non ho nemmeno preparato l’abbigliamento da indossare al traguardo per una premiazione. Non so proprio come sia stato possibile».
Se si guardano le immagini della premiazione, infatti si vede che tutti i corridori hanno un abbigliamento pulito e non portano più gli scarpini e indossano scarpe da ginnastica, mentre Seixas ha ancora tutto l’abbigliamento da gara, scarpini compresi.
«Quando dovevo salire sul podio, mi guardavo intorno e vedevo che con me c’erano Pogacar ed Evenepoel, i due corridori più forti al mondo e non riuscivo a credere che sarei salito sul podio insieme a loro. Non credo di averlo capito davvero, è stato incredibile, non so, forse è tutto merito delle mie gambe, penso di aver avuto le gambe migliori della mia vita».
E’ stato tanto lo stupore di Paul Seixas, perché non capita tutti i giorni di essere premiato insieme al Campione del Mondo su strada e al campione del Mondo a cronometro.
«Durante la gara, quando ho visto che attaccavano, ho pensato che sarebbe stato l’inferno, poi però mi sono detto che avrei dovuto provarci e così sono andato anche io».
Seixas è il nuovo eroe per i francesi : quando era in corsa e durante la premiazione il pubblico ha dimostrato tutto il suo affetto per questo ragazzo che a soli 19 anni, è riuscito a inseguire i migliori corridori del mondo.
«Il fervore del pubblico è stato pazzesco, onestamente, durante la salita ho pensato di diventare sordo. Mentre passavo la gente urlava il mio nome ed era davvero pazzesco, non ho mai visto niente del genere e credo che rimarrà impresso nella mia mente per il resto della mia vita. Continuano a dirmi che sono molto maturo per la mia età, ma io sono solo me stesso e poi combatto, do sempre tutto in bici e penso, ecco, non so come faccio ma non saprei come spiegarlo, è così pazzesco tutto questo. Veramente non lo so ed è tutto così incredibilmente folle e io sono felice».