
Apprendo ora della scomparsa di Dino Falconi. È stato uno dei più grandi meccanici di ciclismo, per anni in giro per il mondo con la Nazionale piuttosto che con le più mitiche squadre degli anni '80 e '90 ad esaudire ogni esigenza o problema tecnico di tanti, tantissimi corridori con un occhio ai prediletti "romagnoli". Nella sua bottega qualche volta c'ero passato pure io quando da allievo o da junior alloggiavo per fare "il corridore" a Bagnara di Romagna, base logistica del mio ds Battista Calderoni, tecnico di ferro di tante squadre ma soprattutto della Placci Panazza dove io militavo. Ma Dino Falconi, non è stato solo il "meccanico di Barbiano": Dino è stato anche un direttore sportivo e per la precisione della mitica "Ma.Go" Barbiano: la Mangimi Golinelli aveva affidato a lui il compito di allestire una squadra dilettantistica nel suo paese e tra i corridori fu scelto anche mio padre.
Quella squadra divento' uno squadrone e mio padre ne fu un artefice con tanti successi ottenuti. In queste due foto, ecco Dino che sorridente e felice carica in spalla un Guglielmo Rossi dopo una delle sue tante vittorie, e sempre mio padre seduto davanti al bar di Barbiano accanto alla "sua bottega di biciclette" in un momento di svago. Quando mi vedeva alle corse mi chiedeva sempre del mio papà perché gli affioravano dei bei ricordi di "gioventù" di quegli anni '60 e viceversa in casa mia ho sempre sentito parlare delle tante storie avventurose fatte da Dino Falconi da Barbiano. Un mito.
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