
Anche la VF Group-Bardiani-CSF Faizanè, esattamente come le altre formazioni ProTeam italiane (Polti-VisitMalta e Solution Tech-Vini Fantini), è invischiata nella lotta per concludere il 2025 tra le prime 30 formazioni del ranking UCI. L’obiettivo, considerato al momento anche il leggero vantaggio sulle dirette concorrenti, è certamente alla portata ma tutt’altro scontato visto che, in palio, c’è quell’eleggibilità per l’invito ai Grandi Giri 2026 che fa gola a tante squadre.
Da qui in avanti, quindi, anche la compagine dei Reverberi dovrà essere brava a cogliere e capitalizzare tutte le occasioni per incamerare più punti possibili, elemento questo con cui ormai, nel ciclismo professionistico dei giorni nostri, bisogna convivere e avere a che fare quasi quotidianamente. In quest’ottica, la situazione in Bardiani non è differente da quella di altre rappresentative: di punti si parla e si va a caccia praticamente tutti i giorni, che la squadra sia in Europa o, come sta accadendo in questi giorni al Tour of Magnificent Qinghai, in Cina.
È qui che, per approfondire il discorso, abbiamo incontrato il ds della formazione biancoceleste Luca Amoriello il quale, con grande disponibilità, ci ha illustrato che questo sistema stia incidendo sul modo di gestire e approcciare le corse.
Si parla tanto di punti UCI e di un sistema molto discusso e chiacchierato. Tu che ne pensi?
“Purtroppo, il sistema è questo e ti devi adeguare. Sicuramente ti porta a correre in un modo diverso rispetto al passato: se prima, infatti, magari pensavi solamente alla vittoria di tappa o alla classifica generale di un corridore, adesso invece piuttosto che arrivare quarto con un uomo solo cerchi di tutelare quei due o tre ragazzi che possono concludere ottavo, decimo e dodicesimo perché così ottieni più punti. Diciamo che, nel gestire l’andamento di una corsa, entri in un’altra ottica. Forse la cosa da fare sarebbe rimodulare i punteggi di alcune gare, però non siamo noi che decidiamo e quindi possiamo solamente adattarci”.
Voi siete in una zona del ranking UCI un po' delicata. Come state vivendo questo momento? Sentite o vi mettete della pressione?
“La pressione va messa soprattutto ai corridori perché entrare nelle prime trenta è importante e ti permette di guardare al futuro in un'altra maniera. Se sei fuori dalle trenta, infatti, sai già che non potrai disputare i Grandi Giri l’anno successivo e per una squadra come noi questo sicuramente andrebbe a incidere pesantemente sulla gestione e sull'andamento della squadra. La pressione, dunque, è normale che ci sia: dopotutto siamo tra le 3-4 squadre che si giocano quel piazzamento e che hanno bisogno di tenere alte la concentrazione e l’attenzione in gara per cercare sempre di portare a casa il miglior risultato possibile non con un solo corridore ma, possibilmente, due o tre”.
Ragionare in questa maniera influenza il vostro modo di lavorare e sviluppare i giovani?
“Quello che noi cerchiamo di fare coi nostri giovani è cercare di programmare tutto al meglio in modo da portarli alle gare con la giusta mentalità e la condizione migliore possibile: con alcuni di loro, meno pronti rispetto ad altri, magari è necessario lavorare un po’ di più, con altri meno. Ma lo stesso fanno, a livello generale, anche tutte le squadre perché i giovani sono una parte essenziale del ciclismo moderno”.
C'è qualcuno in particolare dei vostri ragazzi che, sulla base dei risultati ottenuti, ti ha sorpreso finora?
“Direi Turconi. Non è che non me lo aspettassi perché sia l'anno scorso che ancora prima da juniores avevamo visto che aveva delle doti, però ha fatto sicuramente un grandissimo salto di qualità dalla scorsa a questa stagione. Sono convinto che l'anno prossimo potrà fare un ulteriore step ma è giovane, non dobbiamo mettergli pressione perché, forse, se ne mette già troppa lui da solo. Indubbiamente però ha fatto vedere che qualche numero ce l'ha”.
A livello di calendario nei prossimi mesi, vi troverete spesso nuovamente a correre in Asia o in altre parti del mondo o vi concentrerete prettamente in Europa?
“Prevalentemente correremo in Europa. A fine mese saremo in Belgio, mentre ad agosto saremo impegnati Oltralpe con le gare del calendario francese. In Asia torneremo per disputare il Tour de Langkawi in Malesia e il Tour of Taihu Lake in Cina. Il finale di stagione però sarà quasi prettamente in Italia”.