
Il nome di Carlos Garcia è certamente, finora, il più sorprendente fra quelli che sono andati a segno in questa edizione del Tour of Magnificent Qinghai. Il ventunenne messicano della Petrolike non aveva mai vinto una corsa in carriera da professionista e, a questo livello, non aveva neanche mai ottenuto una top ten, ma, nonostante ciò, oggi a Gangcha è riuscito con cattiveria a smarcare entrambi i traguardi rendendosi protagonista di una vinta all’ultimissimo respiro vinta davanti a Henok Mulubrhan e Guillermo Silva.
L’euforia per quanto fatto, testimoniata dal sorriso pieno ed entusiasta che il nativo di San Pedro ha continuato a sfoggiare dopo aver appreso del risultato odierno, ha rivelato quanto lui e la squadra tenessero a fare bene nella corsa cinese e, dopo mesi di attesa, portare a casa un successo di peso, impressioni queste confermate poi dal diretto interessato ai nostri microfoni prima delle premiazioni.
“Aspettavo con ansia questa gara perché non ero felice di come era andato il mio Giro Next Gen, corsa in cui sono arrivato alla fine abbastanza stanco” ci ha rivelato in italiano Garcia.
“Con questo successo il morale si rialza decisamente, sia il mio che quello della squadra. Per loro poi questa vittoria vale davvero tanto considerata l’aspirazione a diventare ProTeam il prossimo anno: il risultato di oggi credo possa aiutare parecchio in questo senso. Dedico quindi questo primo posto a loro e alla mia famiglia” ha proseguito il giovane messicano prima di raccontarci che evoluzione ha preso la tappa quest’oggi.
“Stamane, inizialmente, il piano era quello di lavorare per la generale di Caicedo ma quando abbiamo visto che non si poteva fare la differenza, dato che mi sentivo benissimo e a giocarcela eravamo in un gruppo ristretto, la squadra mi ha incoraggiato a giocarmi la volata finale e, che dire, sono contentissimo per il risultato che ne è venuto fuori” ha affermato il classe 2003 della Petrolike, pronto a sdoppiarsi nelle prossime frazioni fra due cause.
“Nei prossimi giorni speriamo di avere nuove possibilità per lanciarci in volata e poi, sicuramente, proveremo a portare a casa la generale con Caicedo”.
Garcia dunque, anche dopo il trionfo odierno, non pare intenzionato a mettere freno alla sua ambizione e, al contrario, si metterà a caccia di un possibile bis sfruttando un’arma che non molti dei suoi rivali possono sfoderare in Cina, ovvero un facile adattamento all’altura.
“A casa mia, abito a 2000 metri sul livello del mare e mi basta poco per adattarmi. Qui la quota mi ha dato un po’ di fastidio solo i primi giorni, poi non ho avuto problemi” ci ha confidato un Garcia apparso decisamente consapevole di come il colpo odierno possa svoltargli la carriera.
“Sì, credo che da oggi, con questa vittoria, la mia carriera possa cambiare e una nuova pagina si possa aprire. Il mio sogno? Vincere la maglia verde al Tour de France ma anche riuscire a vincere tappe sia alla Grande Boucle che al Giro d’Italia”.
Giro d’Italia in cui, quest’anno, il portacolori della Petrolike ha applaudito e sostenuto quello che, per lui, non è solo un connazionale ma, prima ancora, un amico e un compagno di allenamenti, vale a dire Isaac Del Toro.
“Con Isaac c’è una bellissima amicizia. Abbiamo fatto quattro anni insieme all’A.R. Monex Pro Cycling Team, poi lui è andato alla UAE Team Emirates e io alla Petrolike” ci ha raccontato il vincitore della quarta tappa del Giro della Regione Friuli Venezia Giulia 2023.
“Prima di venire qua sono stato ospite nel suo appartamento a San Marino e ci siamo allenati insieme per due settimane. Personalmente, sono felicissimo per quello che è riuscito a fare al Giro e per ciò che ha regalato a tutto il Messico e ai messicani” ha chiosato felice Garcia prima di recarsi sul palco per ricevere la meritatissima dose di applausi a lui destinata.