
Un evento difficile da incasellare, impossibile da descrivere con una sola parola, la Castelli24h è molto più di una gara ciclistica: è un'esperienza totalizzante, un turbinio di emozioni, di fatica estrema e gioia autentica, di sudore e sorrisi. È l’incontro tra l’adrenalina dell’agonismo e la nobiltà della solidarietà, tra la meticolosa organizzazione e la spinta imprevedibile del cuore. È, senza mezzi termini, esagerata. E in questo risiede il suo fascino.
A rendere speciale questa manifestazione non è soltanto il ritmo incalzante o la formula originale che trasforma il ciclismo in sport di squadra, ma lo spirito con cui viene affrontata da ogni partecipante. Perché sì, molti dei team in gara avevano un obiettivo più grande della semplice vittoria: raccolte fondi per cause benefiche, progetti solidali, iniziative che fanno bene al cuore prima ancora che alle gambe.
E poi la musica, il tifo del pubblico che non si spegne mai, lo speakeraggio coinvolgente, gli abbracci e i cambi al volo. Un’atmosfera che soffia letteralmente nelle gambe di chi pedala, spingendolo a dare tutto, anche quando le forze sembrano finite. Lo si leggeva nei volti stravolti ad ogni cambio turno: lì c’era il massimo impegno, e forse qualcosa in più.
Correre fianco a fianco con leggende del ciclismo come Vincenzo Nibali, Daniel Oss, Paolo Bettini, Peter Sagan, Pippo Pozzato, Moreno Moser non capita tutti i giorni. Ma alla Castelli24h, anche i campioni scendono in pista per il gusto di dare, di esserci, di contribuire a un’atmosfera tanto competitiva quanto umana. Nessuno si è risparmiato. Ognuno ha portato cuore e gambe, come solo chi ha vissuto lo sport nella sua essenza più vera sa fare.
Io ho avuto l’onore di partecipare con il team 600 Battiti per la TIN, a sostegno del reparto di Terapia Intensiva Neonatale di Bergamo. Insieme al nostro capitano Mattia Casse e ad altri undici compagni di squadra, ci siamo spinti oltre ogni limite. Coccolati dallo staff, motivati da ogni chilometro percorso, ci siamo lanciati in una “meravigliosa follia” che aveva un solo obiettivo: dare tutto, per gli altri.
La formula della Castelli24h è, a dir poco, geniale: rompe le regole del ciclismo classico e lo reinventa. Niente fughe solitarie, niente individualismo. Serve gioco di squadra, forza, destrezza, strategia. E serve, soprattutto, sincronia perfetta tra i membri di ogni team. La zona cambi diventa così il cuore pulsante dell’evento: un cenno e si parte, si spinge forte per pochi giri, poi si passa il testimone. Proprio lì, in quei secondi di passaggio, si coglie il significato più profondo di questa manifestazione: il supporto reciproco, la fiducia, il rispetto, la solidarietà.
È in quell’attimo in cui si prende il testimone da un compagno stremato e lo si porta avanti che si capisce cosa sia davvero la Castelli24h: un atto collettivo di forza e amore. Uno sforzo spinto dalla volontà di non mollare, non per sé, ma per chi si corre accanto. E in quel gesto, nel pedalare anche per chi non può farlo, si trova una potenza emotiva che va ben oltre il cronometro o la classifica.
Lo sport, ancora una volta, si fa veicolo di valori universali. E quando a parlare sono gambe, cuore e testa insieme, il risultato è quello che abbiamo vissuto: una festa di impegno, di sacrificio, di bellezza vera. Un evento che non si racconta, si vive. Ma che merita di essere celebrato, sempre.
Castelli24h: più che una gara, un inno alla solidarietà. E noi come ZEROSBATTI, orgogliosamente, ne siamo stati parte, fieri di sostenere questo progetto benefico guidato dal campione azzurro di sci alpino Mattia Casse: “Dalla passione per lo sport e per lo sci è nata immediatamente con Mattia una forte sintonia e quando ci ha presentato il suo progetto benefico, senza esitazione abbiamo sposato l’iniziativa e siamo entrati a far parte del team. Una collaborazione è solo l’inizio di tanti altri grandi progetti in un percorso dove bici e sci si sono incontrati per sposare un progetto lodevole” ha detto l’Avv. Federico Balconi, fondatore di ZEROSBATTI. “La partnership tra ZEROSBATTI e 600 Battiti per la TIN non è stato solo un importante contributo a una causa benefica, ma anche un’occasione per diffondere valori di solidarietà, sicurezza e tutela, ricordando l’importanza di avere il supporto giusto, sempre”.
photo by Carola Carera
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