
Il Premio Guido Rizzetto, nato nel ricordo di un giornalista de L’Arena particolarmente attento al ciclismo di base, è stato assegnato a Giuseppe Martinelli, il direttore sportivo plurivincitore di grandi Giri. Con i suoi atleti ne ha conquistati nove (Marco Pantani Giro e Tour 1998, Stefano Garzelli Giro 2000, Gilberto Simoni Giro 2003, Damiano Cunego Giro 2004, Vincenzo Nibali Giro 2013 e 2016 e Tour 2014, Fabio Aru Vuelta 2015).
Da dilettante, Martinelli è stato medaglia d’argento nella prova su strada ai Giochi di Montreal 1976. Professionista dal 1977 al 1985, ha colto tre vittorie di tappa al Giro d’Italia, una alla Vuelta e la Milano-Torino. Nel 1986-1987, chiamato da Primo Franchini, ha cominciato la carriera di direttore sportivo con l’Ecoflam di Chioccioli e Fondriest per poi passare alla Carrera Jeans dei fratelli Imerio e Tito Tacchella dal 1998 al 1996 con atleti come Roche, Chiappucci, Visentini, Bontempi, Ghirotto, Leali e un giovane Marco Pantani che poi ha seguito alla Mercatone Uno dal 1997 al 2001. Dal 2002 al 2004 ha guidato la Saeco e dal 2005 al 2007 la Lampre per poi passare all’Astana dove è stato dal 2010 al 2024 per 15 stagioni. Compiuti i 70 anni, Martinelli ha lasciato il ciclismo dei professionisti per accogliere l’invito dell’amico Luigi Braghini di seguire i 13 giovani juniores dell’Ekotek.
Il riconoscimento, presenti Tito Tacchella, il presidente provinciale Fci Diego Zoccatelli, l'assessore allo sport del Comune di Castel d'Azzano Alessandro Corradi, è stato consegnato a Martinelli nella serata di Castel d’Azzano, promossa dal Gs Cadidavid di Roberta Cailotto che, dopo la scomparsa di Rizzetto, aveva con la redazione sportiva de L’Arena istituito il Premio, da alcuni anni diventato nazionale, nel cui albo d’oro figurano Elia Viviani, Giovanni Rana, Francesco Moser, Davide Cassani, Marco Villa, Sandro Callari, Enrico Della Casa e Dino Salvoldi.
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