
Festa italiana a San Valentino con Christian Scaroni che ha vinto la tappa accompagnato dal suo compagno di squadra e maglia azzurra della corsa Lorenzo Fortunato. Al terzo posto un bravissimo Giulio Pellizzari, che dopo il ritiro del suo capitano Primoz Roglic, ha lottato fino alla fine per vincere la tappa.
«In giornate come questa sono in grado di esprimermi al 110 per cento, perchè amo le giornate con la pioggia, forse in discesa faccio ancora un po' fatica dopo le brutte cadute in cui sono stato coinvolto - ha raccontato Scaroni in conferenza stampa – Durante la tappa mi sentivo sempre meglio, abbiamo pensato prima di tutto a consolidare la maglia della montagna con Fortunato, poi sulla penultima salita a Santa Barbara, abbiamo fatto un forcing, siamo rimasti in sette e forse proprio ai piedi dell'ultima salita abbiamo capito di essere i più forti».
Lorenzo Fortunato e Christian Scaroni corrono insieme all’Astana, ma oltre ad essere compagni di squadra sono anche buoni amici.
«Io e Fortunato avevamo parlato prima dell'ultima salita e ci eravamo detti che, se fosse andata in questo modo, mi avrebbe lasciato la vittoria di tappa perché lui aveva già consolidato la maglia. E’ stato un uomo di parola perché nell'ultimo chilometro avevo proprio le gambe distrutte, ma nonostante questo mi ha aspettato, perchè c'era un discreto gap sul terzo e quindi è stato un uomo di parola e non posso far altro che ringraziarlo per tutta la mia vita e con lui anche tutta la squadra».
Non sempre le cose per Scaroni sono andate nel verso giusto e in questa stagione, dove aveva cominciato bene, poi è stato costretto a fermarsi.
«Quando si vola in alto e poi si cade, ci si fa più male. Ho avuto un inizio di stagione dove le cose mi riuscivano tutte molto bene, con tre vittorie, tantissimi piazzamenti e prestazioni convincenti. Poi sono stato costretto a fermarmi all'improvviso e mi sono ritrovato a casa sul divano ad aspettare che questo edema all’osso della spalla si sistemasse. E’ stato uno dei periodi più brutti e devo ringraziare la mia famiglia e specialmente la mia morosa che mi ha sempre assistito in questo periodo. Poi ho ricominciato la preparazione piano piano e sapevo che l'inizio il Giro d'Italia non sarebbe stato facile per me, infatti la prima settimana ho attraversato giornate difficili e poi dalla tappa di Vicenza ho iniziato a sentire la gamba che tornava come nei giorni migliori e credo che tra oggi e l'altro giorno, credo di aver dimostrato di essere tornato nella mia migliore condizione. Adesso abbiamo altre tappe a cui pensare prima di festeggiare e noi cercheremo di essere competitivi sempre».
Oggi l’Italia avrebbe potuto raggiungere il triste record delle sedici tappe al Giro, senza una vittoria azzurra, ma la sorte ha deciso diversamente e l’intero podio è stato di corridori italiani. «Erano giorni che sentivo circolare questa voce, dove non mi ricordo da che anno non succedeva che nelle prime 16 tappe non arrivava una vittoria italiana. Noi cerchiamo di fare sempre il meglio, non parlo solo per me ma anche per tutti i corridori che sono in gara a questo Giro d'Italia. Sappiamo che il livello è molto alto, non voglio dire che stiamo attraversando un periodo difficile perché i corridori ci sono, però emergere è sempre più complicato. Oggi per fortuna sono stato io quello che ha rotto l'incantesimo e non poteva esserci giornata migliore per me e per la mia squadra».
Per la XdS Astana ormai da mesi arrivano risultati molto importanti, anche la lotta per i punti nella classifica Uci sta dando i suoi risultati. In questo Giro anche Ulissi ha fatto bene indossando la maglia rosa e poi c’è Lorenzo Fortunato leader della classifica dedicata agli scalatori. «Sicuramente è un gruppo molto consolidato, ci conosciamo bene un po' tutti e poi abbiamo portato all'interno della squadra corridoi come Diego Ulissi, Alberto Bettiol e Mike Theunissen, gente che ha esperienza e che ha militato con grandissime squadre. Questo ha permesso anche a corridori di medio o buon livello come me, di fare quel gradino in più e di correre con più di intelligenza e ottimizzare i risultati».