
Senza ombra di dubbio il corridore simbolo di questo Giro d’Italia è Mads Pedersen. Il danese dalla Lidl – Trek, ha conquistato oggi la sua quarta vittoria. Così, dopo aver vinto la prima tappa e indossato la maglia rosa in Albania, Pedersen ha poi vinto anche la terza e la quinta frazione ed è il leader della classifica a punti. «Non direi di essere tra i primi cinque corridori al mondo, ma direi di essere tra i primi cinque ciclisti in ciò in cui sono bravo – ha spiegato Pedersen in conferenza stampa - Quindi penso che tutto il duro lavoro di quest'inverno stia dando i suoi frutti. Ora penso solo a mantenere una buona forma fino a Roma e a mantenere la maglia ciclamino».
Per un velocista, l’ultimo chilometro è sempre una grande sfida e non è facile, decidere il punto esatto in cui lanciare la volata.
«Bisogna essere bravi e cercare di vedere tutti i possibili passaggi e io avevo un passaggio sul lato sinistro. Questa volta c’è stato un po’ di caos e ho dovuto iniziare la mia volata a 200 metri dal traguardo. In quei momenti non hai il tempo di pensare troppo e non puoi neanche esitare e devi solo partire quando senti che è il momento».
Adesso Pedersen è anche il danese con il maggior numero di vittorie di tappa in un grande giro e la possibilità di arrivare a Roma con la maglia ciclamino diventa ogni giorno più forte.
«Non considero una delusione quella di non andare al Tour di quest’anno, sono contento di essere al Giro, poi la squadra ha anche altri corridori che possono andare al Tour, come ad esempio Milan. Non vedevo l’ora di venire al Giro e conquistare la maglia rosa. Ho già avuto molte vittorie di tappa e ora ho la maglia ciclamino, quindi posso dire di essere veramente felice».
In squadra c’è anche Vacek, un corridore con grande potenziale e Pedersen, spera che presto riesca ad ottenere la sua vittoria e sarà felice di lavorare per aiutarlo a raggiungerla.
«Oggi avrei dato questa vittoria a Vacek, se fosse stato possibile. Merita tantissimo di vincere una tappa di un grande giro, perché ha lavorato tantissimo al mi fianco, non solo qui, ma anche nelle Classiche. Con i miei compagni di squadra, viaggiamo 200 giorni all'anno e ci alleniamo e loro lavorano tanto per aiutarmi a vincere. Quindi come Vacek, ogni altro ragazzo della squadra merita di vincere e spero un giorno di vederli tagliare per primi il traguardo».
Oltre a Vacek c’è Giulio Ciccone, che in questo Giro sta facendo bene, secondo Pedersen, quando arriveranno le montagne, potrà sicuramente mettersi davanti e combattere per la vittoria. «Credo che Giulio sia in ottima forma. E penso che la combinazione di averci entrambi al Giro sia davvero positiva perché riduce la pressione su Giulio, che deve dare il massimo ogni giorno. In questo modo possiamo condividere la pressione e lui sa di avere una squadra davvero forte intorno e sa anche quando non va bene per me. Sicuramente è più rilassato e ha trovato un ottimo equilibrio tra prendersela comoda e superare la barriera mentale e fisica quando necessario. Penso che sia di nuovo il miglior Giulio che abbiamo conosciuto e sarà uno dei principali contendenti per conquistare la maglia rosa».
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