
Dopo 4 anni la maglia rosa è tornata sulle spalle di un corridore italiano, Diego Ulissi, che con un po’ di commozione, ha raccontato le sue emozioni. L'ultimo ad indossarla era stato Alessandro De Marchi, altro "grande vecchio" del ciclismo italiano.
«Siamo partiti con l'intento di provare a giocarci la tappa, dovevo cercare di entrare nella fuga giusta. Pensavamo che oggi potesse essere il giorno giusto e devo dire che tutti i miei compagni hanno fatto un grande lavoro. Plapp è stato oggi superiore ed ha vinto meritatamente, ma io sono davvero contento di come è andata».
Correre sulle strade italiane è sempre una grande emozione e lo è ancora di più quando il pubblico ti incita durante la gara. «Nel finale la gente a bordo strada mi diceva di andare a tutta, poi sapevo quanto avevo di distacco e che potevo prendere la maglia rosa. Quindi nel finale ho pensato solo a dare il massimo anche se ero stanchissimo».
Negli ultimi chilometri le radioline dell’Astana non funzionavano e Ulissi, anche se aveva la percezione di andare bene, non sapeva con precisione cosa stesse accadendo in corsa.
«Nel finale si sentiva male la radio, si sentiva poco e poi penso che sia stata anche una scelta della squadra di non comunicarmi il vantaggio. E’ stata una decisione giusta perché, anche se sono esperto, avrei potuto magari distrarmi o bloccarmi se avessi pensato troppo alla maglia Sapevano che ero lì e che lottavo per la Maglia Rosa, quindi mi dicevano solamente di andare a tutta e basta».
Lo scorso anno Ulissi, per scelte della sua ex squadra la UAE Emirates, non ha partecipato al Giro d’Italia e quindi quest’anno per lui essere al Giro e vestire la maglia rosa è veramente una grande soddisfazione.
«Sono uno che si emoziona poco, però quando ho visto la Maglia Rosa con la scritta XdS Astana mi sono emozionato, lo confesso. Ho quasi 36 anni (li compirà il 15 luglio prossimo, ndr) e per questo in occasioni così ripercorri tutta la tua carriera. Ed io ho avuto una bellissima carriera, mi sono levato delle belle soddisfazioni, sono riuscito anche ad uscire da momenti particolari. Poi ho pensato alla mia famiglia: in questi 16 anni con Arianna ho costruito una bellissima famiglia, abbiamo tre figlie (Lia, Anna e Viola), ho pensato ai miei genitori, ai miei nonni, a tutti i sacrifici che hanno fatto sin da quando ero piccolino per portarmi alle corse, per farmi iniziare a gareggiare. Ho pensato a tutto questo quando ho indossato la maglia rosa e mi sono commosso».
Domani si correre sulle strade della Toscana, la regione di Diego Ulissi e per lui sarebbe meraviglioso conservare la maglia rosa anche dopo il traguardo di Siena.
«E’ una grande soddisfazione già l'aver vinto otto tappe al Giro d'Italia - la prima addirittura nel 2011 - poi con l'età non è facile rimanere a grandi livelli. Il ciclismo è molto cambiato da quando ho esordito io tra i professionisti, allora si maturava in maniera molto più lenta, oggi i ragazzi di 20-21 anni sono già pronti per vincere ed è normale, quindi, che il mio approccio a questa professione sia cambiato. Quando superi i 35 anni insomma cerchi anche altre motivazioni ed è per questo che ho ambiato squadra, per trovare nuove motivazioni e per cercare di vivere anche giornate come questa. a mia scelta è stata premiata sono felicissimo anche perché noi della Xds Astana stiamo vivendo un'annata straordinaria».