L'ORA DEL PASTO. 50 ANNI, PIMPA FESTEGGIA GALLEGGIANDO NEL TEMPO. GALLERY

LIBRI | 15/04/2025 | 08:16
di Marco Pastonesi

Concepita in Brasile, nata a Milano, battezzata sul “Corriere dei Piccoli”. Cinquant’anni fa. Il 13 luglio 1975. E da cinquant’anni ha sempre cinque anni. Una cagnolina bianca, a pois rossi, gli occhi neri, le orecchie lunghe, la lingua fuori. La Pimpa.


Francesco Tullio Altan racconta che fu il suo modo di giocare con la figlia Kika, le regalò il soprannome di un’amica di famiglia, all’inizio non era carina come adesso, ma fin dall’inizio sapeva parlare, e parlava con tutti, anche con il sole, la luna e il vento, il suo papà è Armando, e si sospetta che Altan si sia trasformato in Armando, “il papà che io avrei voluto saper impersonare”, forse perché capace di sorvegliarla senza impedirle di fare niente e facendo finta di credere a tutto quello che gli dice, e forse non solo papà ma anche nonno, zio, fratello maggiore, amico della Pimpa.


Nel 2004 Ediciclo pubblicò un libriccino, “Pimpa in bicicletta”, dieci tavole illustrate da Altan e un testo scritto da Giancarlo Pauletto (cofanetto, 32 pagine, 8 euro). “L’allegria, l’avventura, la gioia di muoversi e quella di avere degli amici”. E proprio come la bicicletta, anche “la Pimpa va, allegra, curiosa, generosa”, dietro di sé un carico di coniglietti, davanti sul seggiolino il cagnolino azzurro Tito, o affiancata alla sua amica coccinella Bella, o in tandem con quel dormiglione del suo amico Coniglietto. Una piccola arca di Noè a due ruote e pedali, per esplorare, scoprire, incontrare. In bicicletta perché Altan ha pedalato in “Tre uomini in bicicletta” (Feltrinelli, 2002), il testo di Paolo Rumiz, le note tecniche di Emilio Rigatti e le illustrazioni sue, nelle copertine di una decina di volumi di Ediciclo, in tante vignette politiche, una per tutte, quel giovanotto con il basco, i pantaloni tirati su alla zuava e bloccati con una molletta, la bici tenuta in piedi a mano, la considerazione “La bici l’ho comprata. Aspetto che mi dicano dove devo andare”.

Progettata per bambine e bambini, adottata da genitori e nonni, amata anche dai critici, la Pimpa si è moltiplicata in serie e miniserie televisive, in programmi televisivi e lavori teatrali, perfino in un videogioco. E per i suoi primi cinquant’anni è già cominciata la festa della Pimpa: Bologna le ha dedicato una mostra nella biblioteca Salaborsa e una proiezione di cortometraggi al cinema Modernissimo. Altro verrà. Pimpa pedala galleggiando nel tempo.


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